mela mezza
La polpa della mela non è il frutto...
Dal punto di vista botanico, mela, pera, nespola, cotogna non sono frutti, bensì falsi frutti. Vi raccontiamo il perché di questa stranezza

Qual è il Frutto per antonomasia, se non altro per diritto biblico d’anzianità? Ma è la mela, of course! Quello che fin da bambini tutti prima mangiano grattugiato e poi disegnano per primo.  Quello che spezza la fame e nelle mense non manca mai, 365 giorni l’anno. Quello miracoloso che, mangiato uno per giorno, “leva il medico di torno”… Bene, sappiate allora che la mela NON è un frutto, botanicamente parlando. Così come non lo sono la pera, la cotogna, il nashi, la nespola del Giappone e quella selvatica, la sorba…, tutti rappresentanti della famiglia delle Rosacee e della sottofamiglia delle Pomacee.

Il frutto in termini botanici è il prodotto della modificazione dell'ovario a seguito della fecondazione. Esso ha una funzione biologica ben precisa: quella di fornire protezione, nutrimento e mezzo di diffusione al seme che contiene. In ogni frutto si possono riconoscere le diverse parti che lo compongono, ognuna delle quali ha origine da una componente del gineceo (l’insieme delle strutture riproduttive femminili). In particolare, il frutto nel suo insieme ha origine dall’ovario; la parete dell’ovario dà origine al pericarpo, che è l’involucro che avvolge i semi; questi ultimi derivano dagli ovuli fecondati e al loro interno contengono, oltre alle sostanze di riserva, l’embrione, proveniente dal gamete femminile fecondato da quello maschile. A fecondazione avvenuta, in genere i petali cadono, mentre il calice spesso permane, gli stami si staccano o rimangono rinsecchiti, l’ovario si ingrossa e si trasforma nel frutto, con il suo prezioso contenuto.

Nelle Pomacee invece si verifica una significativa variazione: quello che si ingrossa e si trasforma in polpa che avvolge l’ovario è il ricettacolo, vale a dire la struttura, all’apice del rametto, che aveva la funzione di sostenere gli elementi del fiore (sepali, petali ecc.). Nasce così questo falso frutto, chiamato botanicamente “pomo”, la cui polpa deriva da un organo “estraneo” al fiore”, mentre il frutto vero e proprio è… il torsolo! L’ovario si limita infatti a dare origine alle piccole pellicine trasparenti e coriacee che si trovano intorno ai semini e che a volte, ammorsando troppo in profondità il frutto della tentazione, capita di sentire sotto la lingua e di dover poi espellere insieme con i duri semi.

E chissà se Collodi, nel descrivere il ripensamento di Pinocchio nel riprendere i torsoli di pera prima gettati via per poi mangiarseli avidamente, era a conoscenza del fatto che il suo pupazzo solo in seconda battuta avrebbe accettato il vero frutto del pero

Sapete che mela e pera non sono frutti? - Ultima modifica: 2020-12-11T07:53:32+01:00 da Elena Tibiletti