“Perché dovrebbe morire l'uomo nel cui orto cresce la salvia? La salvia è salvatrice e rimedio naturale”: così nel tardo Medioevo la Scuola medica salernitana definiva questa utile pianta, alla quale nel 1688 un medico, G.B. Parellini, dedicò addirittura un trattato, intitolato La nobile salvia. E per convincere anche i più scettici aggiungiamo che il suo nome deriva dal latino salvus, cioè “salvo”!
Infatti, quanto a principi attivi questa aromatica è una farmacia in miniatura: contiene un olio essenziale a base di canfora, tuione, borneolo e cineolo (responsabile del profumo che la pianta emana strofinandola). Contiene anche tannini, saponosidi e una sostanza estrogena, che nell’insieme le conferiscono proprietà digestive, antidiabetiche, balsamiche, espettoranti, antisettiche e antinfiammatorie.
Vero toccasana per l'organismo femminile (favorisce il concepimento, riduce i dolori del parto e mitiga i disturbi della menopausa), risolve anche altri problemi: regolarizza le funzioni intestinali e l’attività della cistifellea, favorisce la convalescenza, mantiene l’equilibrio del sistema nervoso, soprattutto in caso di stress, emotività esagerata o esaurimento (si dice addirittura che “rivitalizzi chi ha perso la voglia di vivere”). Usata esternamente cura piaghe, ulcere, afte e punture d'insetti, verso i quali esercita un certo effetto repellente.
Dunque, la sua fama non è certo immeritata: fate attenzione però a non assumerla in dosi eccessive, perché può risultare tossica; inoltre è meglio non farne troppo uso durante l’allattamento.
Com’è fatta la salvia
Esistono numerose specie spontanee di salvia: le più comuni sono Salvia officinalis, oggi ampiamente coltivata soprattutto per l’impiego in cucina, e Salvia pratensis. Attenzione: solo la prima è dotata di proprietà medicamentose.
Sono piante erbacee o semiarbustive, alte circa 20-50 cm, ad aroma penetrante, dai caratteristici fusti quadrangolari, pelosi come le foglie: queste sono disposte a coppie, ciascuna delle quali è sfasata di 90° lungo lo stelo. La parte alta dei fusti, tra aprile e agosto, si riempie di fiori viola piuttosto vistosi, con labbro superiore a mo’ di cappuccio e labbro inferiore a 3 lobi, che facilitano la fecondazione da parte degli insetti.
Come si coltiva
Annoverata tra le piante facili da coltivare, ha bisogno di un terreno calcareo (se è argilloso aggiungete un po’ di sabbia), va concimata e ben innaffiata al momento dell’impianto, dopodiché sopporta anche periodi di siccità ed è molto longeva. Sta bene ovunque, in vasi di coccio o di latta, o in giardino e nell’orto, purché la posizione sia riparata e venga illuminata dai raggi del sole per gran parte della giornata.
Le bustine con le sementi di salvia officinale sono facilmente reperibili, ma è altrettanto facile ottenerla per talea, da staccare alla fine dell’estate, dopo la fioritura.
Le comunissime salvie ornamentali (come Salvia splendens o S. sclarea), seppure molto decorative, sono del tutto prive di proprietà medicamentose: accontentatevi quindi solo della loro bellezza.
Come si raccoglie
È molto facile imbattersi nella salvia dei prati (S. pratensis), che punteggia di viola i prati di tutta Italia (a eccezione delle isole), ed è un ottimo foraggio per il bestiame. La salvia officinale, invece, è molto più selettiva: la troverete spontanea solo sulle rupi calcaree dell’Italia meridionale, dalla costa fino alla prima collina.
In giugno, quando la concentrazione di sostanze utili è massima, scegliete una giornata secca e, durante le ore più fresche, recidete con le forbici gli steli fioriti, che metterete poi a seccare all’ombra e all’aria. Conservate foglie e fiori staccati dai fusti in vasi di vetro ermeticamente chiusi.
Rimedi naturali con la salvia
I principi attivi si mantengono anche nella pianta secca: le preparazioni utilizzano foglie e fiori essiccati, salvo diversa indicazione.
- Per velocizzare la digestione lenta: macerate per 12 giorni 50 g di foglie in 1 litro di vino Marsala, all’occorrenza bevetene un bicchierino dopo i pasti.
- Contro la tosse insistente: bollite 40 g di foglie per 3 minuti in 1 litro d’acqua, lasciate in infusione per 10 minuti, filtrate, fate raffreddare, bevetene tre-quattro tazze al giorno, addolcite con miele di eucalipto o melata d’abete.
- In caso di gengive sanguinanti: bollite 50 g di foglie per 3 minuti in 1 litro d’acqua, lasciate in infusione per 10 minuti, filtrate, fate raffreddare, effettuate sciacqui 2-3 volte al giorno.
- Ai primi sintomi di mal di gola: bollite 40 g di foglie per 3 minuti in 1 litro d’acqua, lasciate in infusione per un’ora, filtrate, utilizzate per gargarismi fino a 6 volte al giorno.
- Per cicatrizzare le ferite: bollite per 10 minuti 20 g di foglie in 2 bicchieri di vino rosso, filtrate e lasciate intiepidire; aggiungete un cucchiaio di miele liquido (come quello d’acacia) e, dopo aver mescolato, imbevete una garza e applicatela alla parte lesa almeno 2 volte al giorno.
- Per una delicata igiene intima femminile: bollite per 10 minuti 20 g di foglie e 20 g di fiori in 1 litro d’acqua, lasciate raffreddare, filtrate, utilizzate il liquido per lavaggi o irrigazioni.
Cosmesi naturale con la salvia
- Contro la caduta dei capelli: bollite per 10 minuti in 1 litro d’acqua 80 g di foglie, fate intiepidite, filtrate e utilizzate per frizioni al cuoio capelluto.
- Per ravvivare il colore scuro dei capelli: a una tazza d’acqua bollente aggiungete fuori dal fuoco una tazza di tè nero cinese bollente, 10 g di foglie fresche e 10 g di foglie secche; fate riposare per 2 ore e filtrate; con i guanti frizionate l’infuso sui capelli lavati; l’effetto svanisce dopo qualche lavaggio.
- Per l’igiene della bocca: strofinate foglie fresche sui denti per pulirli e sbiancarli delicatamente, e per purificare l’alito.
- Contro una sudorazione intensa: in 1 litro d’acqua bollente infondete per 10 minuti 15 g di foglie secche, lasciate raffreddare, aggiungete il succo di un limone, filtrate, applicate mediante compresse su ascelle e piedi, fate asciugare all’aria.
- Per un bagno tonificante: appendete sotto il getto dell’acqua bollente un sacchetto di cotone con 100 g di foglie fresche.