La conosciamo soprattutto nell'accezione "grappa alla ruta", ma questa aromatica di poche pretese merita un posto in giardino anche per altri motivi: è ornamentale, è gradevole in cucina, offre parecchi rimedi naturali, per es. contro i parassiti.
Com’è fatta la ruta
La ruta (Ruta graveolens), appartenente alla famiglia delle Rutacee, è una perenne semi-legnosa (“suffruticosa”) con fusto ramoso, alto fino a 80 cm.
I rami sono erbacei, con foglie tripennate, suddivise in lacinie (filamenti) ovate o lineari, che emanano un odore forte e sgradevole.
Da maggio a settembre fiorisce con fiori piccoli e insignificanti, di colore giallastro, disposti in corimbi apicali. I frutti sono piccole capsule lobate contenenti semi.
Si può coltivare in tutta Italia indifferentemente in vaso o in piena terra; non teme né il gelo né il caldo torrido.
Come si coltiva
Si alleva in giardino oppure in vaso di plastica del diametro minimo di 24 cm. Predilige terreni asciutti, anche calcarei, sassosi. Gradisce il pieno sole. Richiede annaffiature regolari ma moderate in piena estate e su piante in vaso. Una concimazione organica in autunno è preferibile. Si riproduce, oltre che per seme, per talea di rametti semilegnosi prelevati in luglio-agosto o per divisione dei cespi.
Nelle zone calde può essere direttamente seminata in piena terra in autunno o in primavera, altrimenti è meglio effettuare l’operazione prima in semenzaio a marzo, trapiantando poi a dimora in autunno. È utile una rincalzatura alla base, prima della stagione invernale, per proteggerla dal freddo. All’inizio della stagione vegetativa è consigliabile potare i rami, stimolando la formazione di nuovi getti. Non ha alcun nemico.
Come si usa in cucina
Si impiega a piccolissime dosi: le foglie fresche possono essere usate per insaporire insalate, carni, pesci, oli e aceti aromatici. Molto usata per la preparazione di liquori familiari (e industriali) quali grappe e amari dalle proprietà digestive.
Curiosità
Foglie fresche appoggiate su davanzali e soglie dissuadono le formiche dal proseguire.
Era considerata l'erba contro la paura, che si metteva in tasca quando si dovevano affrontare situazioni terrorizzanti; le case in cui cresceva erano ritenute privilegiate. Leonardo da Vinci le attribuiva le sue straordinarie capacità visive.