Alzi la mano chi di noi non ha mai utilizzato il rosmarino in cucina! Questa pianta aromatica è assolutamente indispensabile nel piatto, ma non tutti sanno che è facile da coltivare – in giardino o in vaso – e, in marzo, regala anche una bellissima fioritura color lavanda.
Nel linguaggio dei fiori il rosmarino simboleggia il ricordo struggente: regalatelo a chi desiderate che non vi dimentichi mai; ma vale anche viceversa, cioè voi stessi state dicendo al destinatario della piantina: "Io non ti dimenticherò mai, qualunque cosa accada!".
Rosmarino, com'è fatto
Il rosmarino (Rosmarinus officinalis, appartenente alla famiglia delle Lamiacee o Labiate) è un arbusto sempreverde, alto 20-140 cm, con fusti legnosi molto ramificati, foglie coriacee prive di picciolo, corte e strette, quasi aghiformi; fiorisce dalla primavera all'autunno con minuti fiori azzurro-lilla, sessili lungo i rami.
Le specie e varietà sono circa una trentina, inclusa quella prostrata, con valore quasi esclusivamente ornamentale.
Dove coltivare il rosmarino
Potete coltivarlo in piena terra fino alla Val Padana compresa, dove richiede una posizione soleggiata e riparata; in vaso sulle Alpi e sull’alto Appennino.
Rosmarino: come si coltiva
- Ponete il rosmarino in un vaso di plastica del diametro minimo di 20 cm.
- In giardino preferisce un terreno calcareo misto a sabbia, ma si adatta anche alla terra argillosa; il drenaggio deve essere sempre perfetto.
- Durante la bella stagione, in vaso necessita di irrigazioni regolari e abbondanti, più scarse in piena terra.
- Gradisce una concimazione autunnale con un prodotto organico.
- Non richiede potature, dannose anzi se effettuate troppo basse.
- In inverno tollera fino a –3 °C non prolungati; il vaso va riparato in cantina o altro luogo fresco.
- La posizione deve essere ovunque ben illuminata dal sole per gran parte della giornata; resiste al freddo proteggendone la base.
- Teme molto i ristagni idrici che portano ai marciumi radicali.
- La pianta di rosmarino si riproduce facilmente per talea. Questo metodo fornisce dopo breve tempo piante vigorose e con un buon apparato radicale a differenza della riproduzione per seme che è lunga e difficile. I rametti, lunghi 15 centimetri circa, vengono prelevati dalle piante madri a inizio primavera o a fine estate e posti a dimora in terreno umido (un vasetto con torba e sabbia) per 7-8 centimetri, già entro i due mesi successivi dovrebbe avvenire la radicazione.
Quando e come raccogliere il rosmarino
È bene aspettare un paio di mesi se intendete raccogliere una grande quantità di rametti, che andranno sfalciati in sommità a circa 30 centimetri da terra in modo da ottenere le parti più tenere della pianta e favorire la sua ripresa vegetativa.
Le cime invece possono essere raccolte in qualunque periodo dell’anno anche se in estate saranno molto più aromatiche a causa del sole e del caldo.
In primavera si possono usare i fiori che hanno le stesse proprietà delle foglie.
Utilizzare il rosmarino in cucina
Aromatica molto apprezzata nel bacino del Mediterraneo, dove si utilizza per neutralizzare l'oleosità e i grassi delle carni di agnello e maiale.
Il rametto intero funge da pennello per ungere carni e pesci da cuocere alla griglia.
In forno profuma il pesce, il pollo e le patate. Ricopre la pizza con le patate e la focaccia ligure, con o senza olive. In coppia con la salvia, rende più digeribili i legumi, mentre con l'aglio tritato è un ingrediente indispensabile per le marinate.
Entra anche tra i dolci, alleggerendo il toscano castagnaccio.
L'abitudine di utilizzare olio e aceto aromatizzati con rosmarino disinfetta lo stomaco e l'intestino.
Chi non sopporta le foglioline sparse nel piatto può tritarle finemente, o avvolgerle in un sacchettino di garza, o utilizzare la polvere già pronta.
Rosmarino contro gli insetti indesiderati
Per allontanare gli insetti in estate circondatevi di piantine o ciuffetti freschi di rosmarino, o spalmatevi con l'olio essenziale.
Appeso nell'armadio in un sacchettino di tela sottile scaccia le tarme.
La curiosità: l'aceto dei quattro ladroni contro la peste
Nel Rinascimento il rosmarino serviva ad allontanare la peste, perché era uno dei componenti (assieme a timo, salvia, lavanda, aglio, ruta e canfora) dell'aceto dei quattro ladroni, una mistura con cui si disinfettavano coloro che depredavano le case degli appestati e gli stessi cadaveri, risultando, grazie a essa, immuni dal contagio.
Per conoscere tutte le proprietà terapeutiche del rosmarino e i suoi utilizzi in erboristeria e in cosmesi rimandiamo a questo post.