Sorbo degli uccellatori, amico dell’intestino

Le prodigiose bacche del sorbo sono belle da vedere e benefiche da mangiare, anche se non sono proprio una leccornia

Il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) deve il nome scientifico al verbo latino aucupor, che significa "prendere gli uccelli": gli uccellatori usavano piantarlo vicino ai roccoli (reti per la vietatissima uccellagione) perché le bacche autunnali attirano gli uccelli di passo che vengono così catturati nelle reti.

I frutti contengono acidi organici (malico, citrico, tartarico, sorbico), zuccheri, alcol (sorbitolo), pectine, vitamina C, tannino, in virtù delle quali hanno proprietà antiemorragiche, antiscorbutiche, astringenti, diuretiche, antireumatiche.

Com'è fatto il sorbo degli uccellatori

Si tratta di un piccolo albero (tra 1-15 m d’altezza), a corteccia prima grigio-bruna e liscia, e poi nerastra e screpolata, con rami giovani pelosi.

Le foglie sono grandi e alterne, composte da 13-15 foglioline lanceolate a margine seghettato e di colore verde intenso; i piccoli fiori a 5 petali color bianco-crema appaiono tra maggio e luglio, riuniti in corimbi (false ombrelle), che attirano le api.

I frutti, visibili da settembre in poi, sono graziose bacche piccole, ovali e lisce, dal colore aranciato o rosso corallo, disposte in grappoli che spiccano tra i colori dell'autunno e in seguito nel grigiore dell'inverno.

Come si coltiva

  • Tra le piante ornamentali, è una delle migliori: i grappoli di frutti penduli colorano l'autunno; l'albero non si espande troppo (si può piantare anche vicino a casa, senza che tolga la luce) e, grazie al fogliame rado, permette all'erba sottostante di crescere.
  • Cresce molto lentamente ma è molto longevo (fino a 120 anni): sconsigliabile ottenere la pianta da seme (può impiegare 2 anni solo per germinare), meglio acquistare una pianta di almeno una decina d'anni.
  • Non teme il freddo, anche intenso, ma non sopporta il caldo afoso estivo; va perciò coltivato dalla prima collina fino alla montagna.
  • Desidera un terreno fresco e ricco d'humus, anche moderatamente umido ma senza eccessivo ristagno (si adatta anche a un suolo mediamente argilloso); una posizione soleggiata ma ventilata soprattutto d’estate; irrigazioni di soccorso in caso di temperature particolarmente elevate e prolungate nei primi anni dopo l’impianto.

Come si raccoglie

Si trova dalla media montagna fino ai 2.100 m di quota, nelle faggete, nelle abetine e nei cespuglieti a rododendro. In Italia è più comune al Nord e al Centro, più raro al Sud e, in forma spontanea, manca in Sardegna.

Si utilizzano soprattutto i frutti: recidete i gambi dei grappoli di frutti maturi e fateli essiccare all'ombra; conservateli in sacchetti di carta pesante oppure polverizzateli nel mixer per utilizzarli come la farina da polenta.

Rimedi naturali con il sorbo degli uccellatori

  • In caso di problemi intestinali con diarrea: mangiate nell’arco della giornata 30 g di frutti crudi fino a scomparsa dei sintomi.
  • Per favorire la digestione: ponete 200 g di frutti acerbi in una bottiglia da 1 l, aggiungete 2000 g di zucchero, un po’ di scorza di limone, cannella e chiodi di garofano e colmate con alcol alimentare. Lasciate al sole per un mese; filtrate; bevete un bicchierino dopo i pasti.
  • Per combattere la tosse: schiacciate 10 g di frutti freschi in modo da toglierne i semi, ponete la polpa in una tazza d'acqua bollente e lasciatevela per 15 minuti, filtrate e bevetene 2-3 tazze al giorno.

Fra realtà, storia e leggenda

  • Albero molto diffuso nel Nord Europa, al quale i Celti e i Germani attribuivano poteri magici, quali protezione contro i demoni e gli stregoni, e allontanamento di fulmini e sortilegi. Nei Paesi scandinavi si appendevano i rami nelle stalle per proteggere il bestiame. In Finlandia era venerato come Albero della vita: al suo interno viveva Pihlajtar, la ninfa della vita, e chi tagliava una parte della pianta riduceva la sua stessa vita. Presso i Celti, nel calendario degli alberi corrispondeva al secondo mese, Luis, quello della rinascita della luce (dal 21/1 al 15/2) e quindi della vita.
  • Chi possiede un sorbo nel giardino di casa sarà sempre accompagnato dalla fortuna: la pianta tiene lontana la malasorte e gli iellatori, e quindi protegge la casa e la famiglia che vi abita dagli spiriti e dalle forze del male.
  • Non ingerite mai i semi: contengono acido cianidrico, un derivato del velenosissimo cianuro.
Sorbo degli uccellatori, amico dell’intestino - Ultima modifica: 2019-11-27T08:00:25+01:00 da Elena Tibiletti