A differenza delle piante coltivate in giardino, quelle che prosperano in contenitore sono maggiormente esposte al freddo e, oltre alle foglie, a correre seri pericoli sono pure le radici! Anche se durante la “brutta stagione” sono a riposo, questo non vuol dire che non siano vitali e di frequente lo spessore dei vasi in plastica non è sufficiente a proteggerle: nelle ore notturne il terriccio gela. Vediamo come fare per proteggere e far stare al caldo le piante, perché da novembre le minime possono attestarsi anche su valori molto bassi: ecco perché, per dormire sonni tranquilli, è cosa buona e giusta rinforzare le difese.
Per proteggere pianta e/o vaso
In commercio ci sono svariate soluzioni “pronte all’uso”, come ad esempio i pratici cappucci in TNT (tessuto non tessuto) di colore bianco o verde che facilmente si infilano dall’alto verso il basso, e nei modelli più evoluti c’è pure il cordino per stringerlo intorno al vaso. Quest’ultimo poi, se di terracotta, potete avvolgerlo con un telo di plastica a bolle (quello che troviamo spesso nei pacchi a protezione degli oggetti fragili o elettronici).
Tra i tessuti naturali c’è la juta, venduta a rotoli o in fasce, che si presta molto bene alla fasciatura (appunto) di tronchi; per i tronchi ancora giovani degli alberelli da frutto, una valida alternativa sono le stuoie o arelle (in midollino o bambù) mentre il telo di cocco, di spessore maggiore e con trama grossolana, lo potete tagliare su misura e (se lasciato un po' abbondante) preserva anche la parte più bassa comprese le eventuali radici che dovessero affiorare sul terriccio. Con uno spago, vi suggerisco di legarlo affinché rimanga tutto saldamente in posizione, visto che i venti oggigiorno sono abbastanza impetuosi.
Per isolare termicamente, invece, le radici più superficiali dall’aria fredda o dalla brina io spargo scaglie di cortecciasfruttando (anche sul terrazzo) la pacciamatura naturale che già decora le aiuole fiorite del giardino. Nei negozi di seconda mano o nei mercatini del riuso, mi è capitato di vedere le campane di vetro: in passato proprio con quelle si proteggevano le primizie appena germogliate nell’orto.
Proteggere sul balcone
Sul balcone, se le piante da “ricoverare” sono molte, vi propongo di munirvi di una serretta da addossare alla parete. Optate per la praticità: spesso hanno strutture in metallo tubolare verde con tre o quattro ripiani e permettono pure di scegliere la distanza tra loro, così da ospitare anche le piante più alte. La copertura in plastica trasparente è resistente agli UV e si apre sul fronte con una cerniera a zip. Alcune dotate di ruote alla base, si spostano con estrema facilità, agevolando parecchio le operazioni di pulizia.