Le fisiopatie sono manifestazioni di sofferenza da parte di una pianta che però non è stata attaccata da un fungo patogeno, o un batterio, o un virus, o un insetto o altro animaletto nocivo. La pianta soffre infatti per cause ambientali, e non per un attacco fisico: c'è qualcosa nell'ambiente dove vive che le dà fastidio...
La primavera è uno dei momenti critici per le fisiopatie, insieme all'inizio dell'inverno il cambio di stagione, quando le condizioni ambientali variano, mette alla prova le piante.
Quali sono le fisiopatie
Sono fisiopatie la rapida sfioritura, l’appassimento, le necrosi all’apice fogliare, il disseccamento e caduta delle foglie, la clorosi. La colpa va ricercata nella posizione o clima sbagliati, o nella manutenzione. Si manifestano in primavera per l’apertura delle finestre, l’eccesso d’irrigazione e le bruciature fogliari e, in seguito, lo spostamento all’aperto e verso l’inverno per il rientro in casa degli esemplari che hanno passato l’estate all'aperto, la diminuzione della luce e la riaccensione del riscaldamento.
Come intervenire con le fisiopatie
Prima di intervenire con fitofarmaci esaminate attentamente l’esemplare sofferente osservando innanzitutto i sintomi di malessere e poi analizzando le condizioni ambientali: potreste realizzare che è collocato in un angolo troppo soleggiato o dove viene raggiunto dalle correnti d'aria del ricambio quotidiano ecc. Oppure capire che il terriccio è bagnato quando dovrebbe essere appena umido, che avete ecceduto con il concime bruciando il soggetto, che il vaso è troppo piccolo…
Attenzione alle composizioni di 3-4 piante: vengono create di solito in base all’estetica finale, non alle esigenze delle singole specie. Se mantenete intatta la composizione, rassegnatevi a veder deperire qualche pianta; se desiderate che sopravvivano tutte, separatele e date a ciascuna un singolo vaso, per rispettare le specifiche esigenze.
Una regola per mantenere le piante sane è provvedere a una pulizia settimanale con un panno umido. Usate il lucidante fogliare solo una volta ogni 20 giorni, su piante a foglia coriacea, senza eccedere con la quantità.
Irrigate con un innaffiatoio a becco lungo e sottile: permette di dare acqua ben dosata e senza smuovere la terra o formare pozzette. Usate solamente acqua a temperatura ambiente e, se possibile, lasciatela riposare una notte nell’innaffiatoio. Fornite frequenti vaporizzazioni della chioma per scongiurare la disidratazione.
(Tratto da "Saper fare/SOS Piante e fiori - Pubblicato su Giardinaggio 4/2012)