Se pensavate da inizio ottobre di seminare ex novo l’erba, sappiate che ottobre-novembre è il periodo più propizio. A fine ottobre infatti, “è tempo di prato”! È possibile accingersi a preparare il terreno sia per la semina, sia per il trapianto delle piote di prato “pronto effetto”.
Il prato “ideale” dovrebbe avere un colore uniforme, una buona resistenza al calpestio, al gelo ma anche alla siccità, e una crescita vigorosa per molti mesi l’anno… Impossibile, direte voi? Ma non è poi così tanto un’utopia… E in questo articolo vi spiego il perché e passo-passo le operazioni necessarie.
Prato in base al clima
Anzitutto una prima valutazione deve essere fatta sul clima della zona: non tutti i miscugli si adattano alle diverse latitudini. Il Cynodon dactylon in ambiente da clima “temperato” rimane verde tutto l’anno, mentre laddove fa freddo ingiallisce in men che non si dica. La Dichondra repens (ultimamente molto di moda) resiste bene nelle zone molto riparate ed esposte a sud.
Prato in base al terreno
Di primaria importanza è la “fattura” del terreno: infatti, analizzando le caratteristiche chimico-fisiche, sarà più facile apportare le dovute correzioni… Vi faccio un esempio: se il terreno è troppo compatto, fatevi portare della sabbia in ragione di 10 mc per 1000 mq, se sabbioso dategli struttura con sostanza organica.
Concime e semente
Prima della semina, apportate del concime per tappeti erbosi: aiuterete il seme a crescere forte e sano! Io adopero da sempre in autunno lo stallatico pellettato bio, perché non c’è rischio di sovradosarlo ed è 100% biologico (ottimo anche nell’orto).
Quando sarà il momento di scegliere la semente, fatevi una domanda (è bene capire che uso si farà del manto stesso): se pianificate di rasarlo basso frequentemente, optate per miscugli fini di Poa e Agrostis. Ma in ogni caso, sulle etichette delle scatole, badate che ci sia sempre il loietto perenne, perché compare in sole 2 settimane, è di grana fine, e copre i “vuoti” lasciati da specie più grossolane come la Festuca.
Lavorare il terreno e seminare il prato
Una buona lavorazione del terreno fatta con motozappa/motocoltivatore è propedeutica al lavoro di semina: farà emergere i detriti/sassi che facilmente potrete eliminare. A questo punto apportate i concimi di base, che con una leggera fresatura saranno incorporati. Livellate il fondo con un rullo e con il rastrello, colmate i vuoti o spianate le gobbe. Con un seminatore manuale e poi a spaglio distribuite il seme, passando (mi raccomando!) 2 volte sulla stessa area e incrociando le direzioni a 90°. Io a questo punto cospargo leggermente il seme con un velo di terriccio con sabbia e passo nuovamente con il rullo. Infine, dò una prima bagnatura, per “attivare” la germinazione della semente.
Il trucco del giardiniere
Un’astuzia: non finite a tutti i costi la scatola contenente il seme, ma tenetene sempre un pochino da parte, perché se dopo circa 30 giorni doveste notare delle chiazze di terra brulla, no problem: seminerete nuovamente il medesimo colore di erba… senza rischiare di acquistare in tutta fretta miscugli diversi con effetti visivi decisamente discutibili. Buon giardinaggio a tutti!