Esiste una serie di situazioni o di micro/macroaree in cui è decisamente meglio pensare a soluzioni alternative al classico prato, proprio perché non si riuscirebbe mai a ottenerlo e/o mantenerlo. E per fortuna queste alternative sono numerose!
Prato fiorito
La migliore è la semina del "prato fiorito" o "prato naturale", miscugli di sementi che mescolano Graminacee rustiche (inadatte da sole a formare un prato ornamentale) con piante erbacee perenni da fiore, che si possono scegliere fra quelle "da sole, da ombra, mediterranee, alpine" ecc. La presenza di numerose specie, alle quali altre del luogo si aggiungeranno negli anni, fa sì che il tasso di riuscita sia molto elevato, pur con una manutenzione ridotta al minimo (due sfalci e due concimazioni, irrigazioni minimali). Certo, non è il prato all'inglese, anzi: la sua bellezza sta nella fioritura, tra maggio e luglio, delle specie che lo compongono, e se ci si deve passare, giocare o sdraiarsi, lo si fa in mezzo agli steli alti, che tali rimangono finché non si procede allo sfalcio dopo la fioritura. E poi si deve tollerare che, negli anni, alcune specie spariscano e altre ne arrivino, non necessariamente più belle... Però è una copertura fitta, viva e soprattutto stabile in buona parte delle situazioni, pur non essendo "erba": è quanto di più simile – ma economico – possa esistere rispetto al classico prato!
Piante tappezzanti
Si passa poi a un'alternativa più estrema, sebbene ancora vegetale: l'impiego di piante tappezzanti, adatte al contesto ambientale (sole/ombra, terreno), nelle zone che si prevede di non utilizzare per la vita quotidiana, come scarpate, piede degli alberi e arbusti, pressi della recinzione ecc. Si tratta di piante che, se scelte oculatamente, assicurano una perfetta copertura del terreno per tutto l'anno, una bassa incidenza di malerbe e una ridotta manutenzione (in autunno tagli di riordino e concimazione). Il rovescio della medaglia? Sono tutte specie non calpestabili, nel senso che tollerano solo qualche passaggio sporadico, ma non certo quotidiano; ovviamente non ci si può sdraiare sopra, né giocare. In sostanza, sono belle a vedersi, evitano la nudità della terra, ma sono solo da guardare e non toccare. Per questo sono consigliabili solamente nelle aree non frequentate.
La scelta è ampia, fra erbacee e arbusti prostrati, da sole e da ombra. Tra le prime, al sole pescate fra le Aizoacee: Delosperma cooperii fino alla Val Padana, Aptenia cordifolia, Lampranthus, Carpobrotus acinaciformis nel Sud, tutti con bei fiori a margherita rosa carico nella bella stagione. Tra gli arbusti valutate Cotoneaster horizontalis e C. dammeri nel Nord, Juniperus horizontalis, Rosmarinus officinalis var. prostrata e Hypericum calycinum nel Centro-Sud.
A mezz’ombra il ventaglio è molto ampio, con le erbacee Campanula poscharskyana, Convallaria majalis, Cyclamen europaeum, Epimedium grandiflorum, le felci, Fragaria rosea, Geranium macrorrhizum, Lamium maculatum var. roseum, Lippia nodiflora, Luzula sylvatica, Ophiopogon japonicum, O. nigrescens e O. planiscapus, Pachysandra terminalis, Tiarella cordifolia, Vinca minor. Tra gli arbusti scegliete fra Cotoneaster horizontalis, Hedera helix, H. hybernica, Hypericum calycinum, Juniperus prostratus, Lonicera nitida 'Maigrun', L. pileata, Waldsteinia ternata.
Per l'ombra l'elenco comprende Hepatica nobilis, Lamium galeobdolon 'Variegatum', Lippia nodiflora, Ophiopogon japonicum, Pachysandra terminalis, Tiarella cordifolia tra le erbacee; Cotoneaster horizontalis, Hedera hybernica e Juniperus prostratus fra i cespugli.
Per una buona riuscita, l'unico accorgimento consiste nell'eseguire ottimi preliminari: lavorazione del terreno in autunno con aggiunta di concime ed eventualmente ammendanti (correttivi), fresatura in febbraio, falsa semina oppure diserbo chimico tra marzo e aprile, messa a dimora delle piantine tra aprile e maggio. Ogni specie ha una precisa densità di piantagione, che consente, già dal secondo anno, di ottenere l'effetto coprisuolo quasi completo; in seguito la moltiplicazione spontanea penserà da sola a mantenere la vegetazione compatta. Infine, una buona parte di esse fiorisce tra primavera ed estate, divenendo ancora più piacevole alla vista.
Erba artificiale
Il prato in erba sintetica rappresenta una scelta radicale, nel senso che dal vegetale si passa all'artificiale che imita alla perfezione la pianta: oggi è possibile accorgersi della differenza solo passando una mano sul manto sintetico.
Può essere una buona soluzione se volete il tappeto perfetto ma non avete tempo o voglia di seguire l'erba vera, o se le condizioni ambientali sono inadatte alla crescita degli steli veri. Ma anche se siete allergici alle Graminacee o se non sopportate gli insetti che vengono favoriti dall'erba vera, come formiche e zanzare, il prato sintetico vi darà una grande mano. L'erba artificiale inoltre azzera la manutenzione, ma anche l'umidità e la sporcizia (chiazze, fango, terra).
Al momento dell'acquisto, però, fate attenzione: non stiamo parlando dei rotolini verdi "da terrazzo" o "da dehors", che costano pochissimo, non fanno mistero di imitare il prato, e si rovinano in una sola stagione. Rivolgetevi a ditte serie, che propongano un prodotto garantito, di lunga durata, poco alterabile da parte dei raggi UV (l'unico nemico, che provoca lo scolorimento dei fili), e di qualità tale che i fili non si schiaccino al passaggio ma rimangano morbidi (non rigidi) e pronti a tornare in verticale.