portulacaria afra
Portulacaria afra variegata ha le foglie bicolori su rami porpora.
La portulacaria è una succulenta particolarmente adatta ai principianti. E può diventare anche un grazioso bonsai a bassa manutenzione.

Fra le piante grasse la Portulacaria afra (famiglia Portulacariacee) è molto nota perché ben si presta a realizzare esemplari bonsai (vedi sotto). Tuttavia è molto graziosa anche come piccola succulenta d’appartamento, naturalmente a bassissima manutenzione.

Perché la portulacaria è bella

Piace perché i fusti rigidi e carnosi color porpora portano foglie ovali, carnose, appiattite, verde brillante (variegate di bianco nella cultivar variegata), lucide, a differenza delle succulente Cactacee che sono in genere prive di foglie. In casa non fiorisce ma, in esterni, potrebbe ammantarsi agli apici di piccoli fiori rosa a forma di stella. Ha una crescita molto lenta, il che la rende idonea a vivere anche in appartamento. Non è tossica in alcuna parte.

Dove metterla e come coltivarla

Ama una posizione luminosa, soprattutto per gli esemplari variegati: può anche stare in pieno sole, ma non in giugno-agosto nelle ore centrali. Tollera fino a 8 °C, quindi in autunno-inverno nelle zone fredde va spostata in casa. Si annaffia solo su terra asciutta, con modica quantità d’acqua, indicativamente ogni 10 giorni in estate e una volta al mese in inverno. Si concima con un prodotto liquido per piante grasse da marzo a settembre, nell’acqua d’annaffiatura.

Si rinvasa ogni 3-4 anni in una misura in più, fra marzo e maggio. Utilizzare un terriccio specifico per Cactacee, eventualmente aggiungendo un po’ di lapillo o pomice. Dopo il rinvaso, tenere all’ombra senza annaffiare per una settimana.

Non è necessario potarla. Rimuovere però le foglie secche. Si riproduce facilmente per talea di ramo fra marzo e giugno.

Fra i nemici si annoverano le cocciniglie (soprattutto delle radici) e il marciume radicale da eccesso d’acqua.

bonsai portulòacaria
Bonsai di portulacaria, facili ed economici.

I bonsai di portulacaria

Il bonsai di portulacaria è molto apprezzato per la bellezza e la facilità di manutenzione: ha un bel tronco color porpora rapidamente lignificato in forme particolari come se fosse un albero, mantiene le foglie per tutto l’anno, richiede pochissima acqua e poche cure, e vive bene anche in interni in ambienti non luminosissimi, mentre nelle zone miti dove può stare fuori tutto l’anno può anche fiorire. Se spostato all’esterno in estate, assume colorazioni più intense. È meglio però che i raggi solari non colpiscano mai direttamente il vaso, perché si surriscalderebbe.

Si annaffia solo quando il terriccio è completamente secco, ripetendo l’operazione 2-3 volte di seguito per imbibire bene il terriccio. Si concima tutto l’anno, con un prodotto per piante grasse (metà dose in inverno).

Si rinvasa in aprile-maggio, riducendo della metà il pane radicale. Il substrato migliore è l’akadama, ma può andare bene anche una miscela per bonsai con aggiunta di pomice. Dopo il rinvaso tenere la pianta all’ombra per 15 giorni e non concimare. Attenzione alle cocciniglie.

Si pota in aprile, scegliendo cosa tagliare in base allo stile del bonsai. Comunque si eliminano i rami secchi, malati, incrociati, paralleli o troppo ravvicinati.

La pinzatura si pratica più volte l’anno perché i rami continuano a crescere: i germogli devono avere almeno 6 coppie di foglie, e si taglia dopo la seconda coppia a partire dalla base.

È meglio non usare il filo per ottenere avvolgimenti, bensì modellare i rami teneri con tiranti.

Per approfondire

Piante grasse
In casa e sul balcone
42175 - Ultima modifica: 2025-05-08T18:29:52+02:00 da elena.tibiletti@lupino07.it
Portulacaria, la grassa con le foglie - Ultima modifica: 2025-05-08T18:36:12+02:00 da elena.tibiletti@lupino07.it