Piante grasse: coda di topo o aporocactus

La coda di topo o aporocactus, dalle "codine" sottili con peli morbidi, è ideale come ricadente, molto decorativa quando è in fiore

Si chiama comunemente "coda di topo" perché produce fusti allungati e cilindrici, ma il suo nome scientifico è Aporocactus flagelliformis e appartiene alla famiglia delle Cactacee.

 

 

Com’è fatta la coda di topo 

La simpatica coda di topo è originaria del Centro America. I suoi numerosi fusti, che si innalzano dalla radice, sono molli e pendono dal vaso in tutte le direzioni, fittamente coperti da sottili spine non troppo fastidiose. In primavera-estate si coprono di fiori rosa o rossi, numerosissimi, a cui seguono i piccoli frutti di colore rosso.

 

Dove e come si coltiva 

  • Va coltivata in piena terra (meglio nel giardino roccioso o su un muretto a secco) solo nelle zone più miti del Sud Italia e lungo la costa tirrenica, in posizione soleggiata. In vaso in tutte le altre zone italiane, spostandolo in esterni da maggio a settembre.
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  • Si alleva in vaso o ciotola di terracotta che vengono rapidamente riempiti dagli steli, da collocare in posizione soprelevata o appesi per apprezzare i rami ricadenti.
  • Il terriccio deve essere leggero, del tipo per piante grasse, con sabbia e lapillo vulcanico, sempre ben drenato.
  • Ama posizioni soleggiate anche in piena estate.
  • Le annaffiature saranno regolari ma non abbondanti da aprile a settembre; la concimazione con un prodotto apposito per succulente non è indispensabile, eventualmente va fatta una volta al mese nello stesso periodo.
  • Si moltiplica facilmente staccando i fusti alla base.
  • Lo svernamento deve avvenire in un luogo fresco e riparato, a una temperatura compresa fra 5 e 15 °C, sospendendo del tutto le annaffiature.

 

Malattie e parassiti della coda di topo

  • Le cocciniglie cotonose, che vengono favorite dall’aria stagnante, dagli eccessi di irrigazione e dal sovraffollamento di steli nel vaso. Monitorate almeno due volte al mese la pianta, intervenendo subito con un insetticida anticocciniglia.
  • Il ristagno idrico può anche causare marciumi radicali.

 

Curiosità 

Le spine che ornano i fusti sono morbide e non perforano la pelle, quindi le “codine” si possono perfino accarezzare!

 

Piante grasse: coda di topo o aporocactus - Ultima modifica: 2019-07-17T07:35:06+02:00 da Elena Tibiletti