Nella lingua italiana, “pioniere” è chi per primo si dedica con coraggio e abnegazione a nuove scoperte e ricerche, aprendo agli altri nuove terre, nuove vie, nuovi metodi di studio. Così le piante pioniere, capaci di crescere senza tante esigenze, sono le prime a colonizzare i terreni più poveri, quelli su cui non cresce nient'altro. Terreni che le piante pioniere migliorano lentamente, anno dopo anno, rendendoli più accoglienti per altre piante più "pregiate".
Piante pioniere: Clematis vitalba
Pianta perenne con fusto legnoso che può raggiungere anche i 15 metri di lunghezza. Rampicante e vigorosa, fiorisce da maggio a luglio. I suoi fiori hanno un profumo intenso vanigliato. Nel tardo autunno e in inverno si ricopre di frutti dotati di una lunga estremità bianca e piumosa che ne permette la diffusione col vento. Molto decorativi, riempiono la pianta di un piumaggio bianco grigio, spiegando così uno dei suoi nomi volgari: barbagrigia.
Nel passato alcuni mendicanti usavano le foglie, dotate di sostanze urticanti, per provocarsi ulcerazioni così da impietosire maggiormente i passanti, onde il nome popolare di erba dei cenciosi.
È una pianta molto imponente, da coltivare soprattutto nella parte più selvaggia di un giardino; può coprire muri, cancelli, formare pergolati o anche coprire tronchi di alberi poco importanti.
Piante pioniere: Cymbalaria muralis
Pianta erbacea perenne che i francesi chiamano Ederina di Roma, dove è molto comune; la si vede in particolare crescere negli interstizi dei muri, come anche il nome botanico suggerisce. Fiorisce in primavera di un color rosa tenue. Ama l’ombra e l’ombra luminosa e tende a tappezzare il terreno che ha a disposizione e ad arrampicarsi sui muri o sui tronchi. Dopo la fioritura i peduncoli che portano i frutti crescono in lunghezza per agevolare la dispersione dei semi tra le fessure delle rocce.
Piante pioniere: Verbascum thapsus
È sì una pianta spontanea rintracciabile quasi ovunque, ma è anche coltivata fin dai tempi più antichi. Chiamato volgarmente Tasso barbasso o barbasco è una pianta erbacea biennale che raggiunge il metro di altezza. Ha una radice fittonante incredibilmente potente, dalla quale rinasce in qualsiasi modo lo si tagli. Fiorisce da maggio a tutta l'estate e il fiore dura un solo giorno, ma è sempre sostituito da elementi nuovi. Ama il pieno sole e i terreni ben drenati. Oltre alla varietà più comune, ne esistono molte altre fra cui il Verbascum olympicum, chiamato anche Verbasco gigante. Raggiunge i 2 metri di altezza e il suo fiore, imponente ed elegante, ha la forma di un grande candelabro che si colora di giallo oro con stami bianchi.
(di Marianna Merisi)