Per le piante d’appartamento comincia dal momento dell’accensione del riscaldamento, in ottobre, un lungo periodo di allarme rosso per la possibile presenza del ragnetto rosso (Tetranychus urticae), che può manifestarsi sia sugli esemplari che sono rientrati da un’estate trascorsa all’esterno, sia su quelli che non si sono mai mossi.
Il fattore scatenante è l’aria secca determinata dal riscaldamento: si salvano solo le piante tenute a 15-16 °C, ma quelle che vivono a 20 °C o più sono a rischio.
Il parassita, invisibile a occhio nudo, è un acaro che ama gli ambienti secchi: colpisce infatti in piena estate le piante da esterni che vivono al sole e in uno stato di carenza idrica, e dall’autunno alla primavera quelle che stanno in casa al calduccio.
Si manifesta sotto forma di un leggero scolorimento puntiforme del fogliame, sul retro del quale appaiono poi sottilissime ragnatele. Se l’infestazione non viene riconosciuta e combattuta, progressivamente le foglie scolorano a chiazzette, assumendo poi una tinta bronzata e infine cadendo.
Si previene e si combatte nelle primissime fasi incrementando l’umidità intorno alla pianta: gli umidificatori sui termosifoni sono il primo passo, cui affiancare un dito di ghiaia nel sottovaso coperta da un velo d’acqua, una spugnetta umida appoggiata sul terriccio, vaporizzazioni quotidiane con acqua decalcificata.
Se però l’infestazione è già massiccia, non resta che ricorrere a un prodotto acaricida chimico, seguendo le istruzioni in etichetta.
È bene isolare la pianta attaccata, perché l’infestazione facilmente passa da un esemplare all’altro, se è gradito al parassita…