La coltivazione in vaso è possibile per quasi tutti gli alberi da frutto, basta riservare loro qualche attenzione in più, per es. sull’irrigazione
Anche un terrazzo, e persino un piccolo balcone se gode della giusta esposizione, possono ospitare le piante da frutto in vaso per un mini frutteto che permetterà di veder maturare i frutti e di godere di un piccolo e prezioso raccolto.
11 consigli di coltivazione
- Per evitare delusioni e avere più garanzie sul benessere delle piante è consigliabile scegliere gli alberi da frutto più diffusi nella zona in cui si abita, con particolare attenzione alle varietà conosciute oggi come “antiche”, scomparse dal mercato professionale in quanto poco redditizie secondo la logica della grande distribuzione, veri gioielli per la coltivazione a livello familiare.
- Se desiderate coltivare un solo albero di una certa specie, dovete accertarvi che ne esistano varietà autocompatibili, cioè che possono essere fecondate dal proprio polline. Per favorire l’impollinazione è fondamentale accostare alla pianta una varietà della stessa specie o una varietà diversa purché compatibile (cioè con epoca di fioritura sovrapponibile) con la prima.
- Un aspetto da valutare bene è la posizione: gli alberi da frutto hanno bisogno di molto sole (l’ideale è dal mattino alla sera o quanto meno nelle ore centrali e pomeridiane, non è sufficiente il sole della mattina) per far maturare i frutti, e di protezione dai venti forti che ostacolano l’impollinazione e danneggiano foglie e fiori. Se il terrazzo è esposto a forti correnti d’aria, frequenti ai piani alti, meglio riparare la pianta con un frangivento. Evitate invece di posizionare la pianta sotto in un angolo troppo chiuso, anche se soleggiato: i fruttiferi hanno bisogno di una buona circolazione d’aria.
- Altrettanto fondamentale è la scelta dei vasi: gli alberi da frutto richiedono contenitori capienti di dimensioni medio-grandi, con altezza e larghezza comprese tra 50 e 100 cm. Vanno benissimo grandi vasi in rame (si possono anche far realizzare delle vasche in legno, delle dimensioni desiderate), in resina, in terracotta. Ottime le profonde fioriere in legno, naturalmente dotate di fori di drenaggio per lo scolo dell’acqua in eccesso. I vasi prescelti devono essere muniti di fori di scolo: se non li possiedono, praticateli voi con un trapano.
- All'impianto, il fondo del contenitore va protetto con una retina; su di essa distribuirete uno strato di argilla espansa a sua volta ricoperto da un tessuto filtrante: evita che l’acqua, uscendo dai fori, trascini con sé parte del terriccio e intasi gli scarichi del terrazzo. Questi devono essere ben visibili e facili da ispezionare: fate attenzione a non coprirli mentre collocate i vasi, perché i ristagni idrici metterebbero a dura prova l’impermeabilizzazione del pavimento. Il terriccio sarà necessariamente nuovo, del tipo “per impianti” e arricchito di sostanza organica (terriccio da compost o stallatico in polvere).
- La quantità di vasi da allestire, soprattutto se di grande dimensione e quindi molto pesanti deve essere valutata in relazione alla portata del pavimento del terrazzo. In linea di massima la portata si aggira intorno ai 450 kg per mq nelle costruzioni recenti.
- Tutte le piante da frutto coltivate in vaso hanno bisogno di acqua in abbondanza in estate, da evitare la siccità. Per questo motivo, è consigliabile un impianto di irrigazione automatico e si deve effettuare una pacciamatura con corteccia tritata al piede della pianta. L’acqua va fornita regolarmente e con generosità; anche d’inverno, se il vaso non è molto grande oppure dopo alcuni giorni di sole e clima relativamente mite, meglio inumidire il terreno. Soprattutto alla ripresa vegetativa, l’acqua va fornita regolarmente e con generosità; anche d’inverno, se il vaso non è molto grande oppure dopo alcuni giorni di sole e clima relativamente mite, meglio inumidire il terreno.
- Una buona concimazione in autunno e in primavera stimola la produzione dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo; lo stallatico va bene ma è eccellente anche il terriccio da compostaggio.
- Controllate spesso la salute delle piante: occorre intervenire con tempestività, allo stadio iniziale di una malattia fungina o di un attacco parassitario, per non compromettere la fruttificazione ed evitare di dover eseguire trattamenti con prodotti chimici, quasi inevitabili se l’infestazione si estende. Dal momento che i frutti sono destinati alla tavola, infatti, è consigliabile utilizzare metodi naturali, come l’eliminazione manuale o gli infusi preparati in casa, oppure prodotti biologici a bassa tossicità.
- Un efficace preparato casalingo vegetale è il macerato d’ortica. Si prepara mettendo 5 etti di ortica fresca senza radici (o 100 g di pianta essiccata) in 5 l di acqua fredda per 10 giorni, mescolandolo ogni giorno (ne bastano meno se si lascia il contenitore al sole). Per la lotta contro acari, parassiti come le tignole e la mosca del ciliegio, funghi come la bolla del pesco, la peronospora, la ticchiolatura e i marciumi, diluitelo in acqua (circa 20 g ogni 100 di acqua) e distribuitelo per 3 giorni di seguito, ripetendo il trattamento dopo 2 settimane.
- La potatura è indispensabile per contenere le dimensioni delle piante e stimolare la produzione. Meglio acquistare esemplari già formati: un albero da frutto di tre o quattro anni ha subito vari interventi di formazione, ha già un aspetto ben definito (a spalliera, a candelabro, a vaso, a piramide ecc.) e sarà in futuro più facile da seguire con le potature invernali di mantenimento e fruttificazione.
8 suggerimenti sulle piante da frutto
Quanto alle piante da scegliere, la gamma è vasta e dipende dalla dimensione dei vasi, dal clima, dal numero di piante che pensate di coltivare e dal tempo che metterete a disposizione: ecco l'elenco delle piante più adatte.
- Melo: ideale quando c’è poco spazio, previa garanzia che sia innestato su portainnesto nanizzante. Un albero di tre o quattro anni, già formato, sarà più facile da seguire con le potature invernali di mantenimento e fruttificazione. Prevedete o verificate la presenza nelle vicinanze di un melo di varietà compatibile oppure di un melo da fiore. Ideali per la coltivazione in vaso i meli Ballerina, snelli alberelli che fruttificano lungo il fusto e regalano molti frutti; il melo Annurca, poco sensibile alle malattie, e il melo Belfiore, adatto a climi con inverni freddi.
- Pero: non esistono varietà autocompatibili, quindi occorre sempre un altro pero nelle vicinanze per l’impollinazione incrociata. Bello come alberello, è ancora più decorativo se allevato a spalliera contro un muro soleggiato: questa soluzione è particolarmente consigliabile nelle zone con inverno rigido. La varietà Cannella è ideale per la coltivazione a spalliera e produce frutti molto aromatici.
- Vite da tavola: la vite in vaso è produttiva e molto decorativa: una pergola o un arco in legno, con relativi sostegni inseriti nel vaso, permettono di creare un angolo molto grazioso. Da provare la vita da Zibibbo, dai dolcissimi grappoli a frutti bianchi, tipicamente italiana e adatta al vaso.
- Ciliegio: in vaso si può coltivare il cosiddetto ciliegio nano, alto fino a 1,80 m, resistente alle malattie, con frutti tra la fine di maggio e la fine di giugno. Buoni risultati si ottengono con il ciliegio Compact Stella, poco ingombrante, resistente al gelo e molto produttivo (frutti in luglio).
- Kiwi: di vitale importanza per ottenere i frutti è procurarsi sia un esemplare maschile (ad esempio Actinidia arguta o la Tamuri) che uno femminile (ad esempio la classica Hayward). Coltivato in vasi molto grandi, ricoprirà velocemente pergole e archi e regalerà un raccolto abbondante.
- Melograno: alberello molto grazioso, che fornisce più di un motivo di interesse: la chioma armoniosa e tondeggiante, i bellissimi fiori arancio, i frutti decorativi e deliziosi. Inoltre è poco esigente e vive bene anche in un vaso medio-piccolo.
- Nespolo del Giappone: sempreverde folto e decorativo dai frutti dolcissimi. È autocompatibile, quindi basta un solo esemplare.
- Fico: facilissimo da coltivare, purché sia posizionato nell’angolo più soleggiato. La varietà Dottato non chiede impollinatore e dà frutti due volte all’anno.
5 idee per i frutti di bosco in vaso
Non solo le fragole, ma anche lamponi, ribes e uvaspina sono possibili in vaso, ma in condizioni particolari: clima fresco, posizione parzialmente ombreggiata, terreno acido. Per il resto, si accontentano di pochissimo spazio, sono facili e decorativi.
- Lamponi, ribes, uva spina sono decorativi e facili se il clima è fresco, la posizione parzialmente ombreggiata, il terreno con pH tendenzialmente acido.
- Attenzione: molte varietà di frutti di bosco non tollerano le innaffiature con acqua calcarea, che provoca clorosi e sofferenza.
- La natura ha dotato i piccoli frutti dei boschi di grande potenziale nutritivo: sono ricchi di vitamine A e C, che mantengono in percentuale elevata anche dopo la trasformazione in conserve o succhi. Sono d’aiuto per rinforzare i capillari, soprattutto quelli che irrorano la retina oculare, e sono ricchi di antiossidanti: un consumo regolare di ribes, mirtilli, lamponi e more rafforza l’organismo e, secondo alcuni studi recenti, potrebbe prevenire alcune forme di tumore.
- Il ribes cresce bene in vaso, in mezz’ombra luminosa durante l’estate, se ben irrigato senza mai ristagni idrici nel terreno; esiste sia a frutto bianco che rosso e i grappolini di frutti, molto belli, rimangono a lungo sulla pianta.
- Più difficili sono i lamponi e i loro ibridi, anche a frutto giallo come ‘Fall Gold’, che dà due raccolti, a luglio e settembre, in balconi freschi di collina e montagna, in vasi molto profondi.