Piante australiane, dalla terra dei canguri

Le piante australiane sono una risorsa per i giardini e terrazzi italiani, perché provengono da zone desertiche con escursione termica giorno/notte

Dire Australia, nell'immaginario collettivo, significa immediatamente pensare ai canguri, ai koala, agli eucalipti, al deserto, alle enormi distanze, al surf, al Natale in piena estate. Ma questo lontanissimo ed enorme Paese, dall'inizio del Terzo millennio, rappresenta la nuova miniera del giardiniere: oltre ai ben noti eucalipti, infatti, offre un amplissimo catalogo di specie adattissime a vivere in terra d'Italia. Sono belle, robuste, scenografiche e soprattutto resistentissime, in particolare al caldo e alla siccità, ma anche in una certa misura al freddo.

Se è vero – ed è vero, purtroppo! – che ci stiamo tropicalizzando in fatto di clima, i giardinieri, sia professionisti sia amatoriali, devono cambiare completamente i parametri di coltivazione, a partire proprio dalle specie da scegliere per il proprio giardino.

L'Australia con la sua flora ci offre perciò una vasta gamma di specie fra le quali scegliere per impiantare un giardino che rimanga bello anche con una sequenza di estati torride, come potrebbero ragionevolmente esserci.

Un clima simile al nostro

Il 90% dell'Australia ha un clima che spazia da quello desertico a quello steppico, caratterizzati da grandi variazioni termiche fra giorno e notte. Nel resto del Paese vige grossomodo un clima mediterraneo. Ne deriva che la vegetazione è stata selezionata nei millenni in modo da favorire specie in grado di assorbire queste ingenti oscillazioni termiche senza problemi.

Trattandosi poi di tre tipologie climatiche caratterizzate da una bassa piovosità, le piante che vivono laggiù si sono adattate a vivere con poche gocce d'acqua, compensate poi, nelle stagioni intermedie, da abbondanti rovesci, in parte benefici, e per la quota eccedente facilmente ammortizzabili anche grazie al suolo tendenzialmente povero e sciolto.

L'Italia ha visto negli ultimi 20 anni un costante incremento delle temperature medie annue. Ormai è facile avere anche nel Nord Italia e fino alle Prealpi più di 30 giorni nell'arco dell'estate, e a volte anche consecutivi o quasi, con temperature superiori a 30 °C. Senza dimenticare quelle località dove ultimamente spesso si superano i 40 °C. Gli esperti parlano di un clima subtropicale che, dopo aver preso possesso del Meridione, sta risalendo verso nord...

Durante i tre mesi estivi in genere la pioggia non cade. E se arriva, si presenta sotto forma di tempeste di breve durata, devastanti per la quantità d'acqua rovesciata nel breve periodo, ma di veloce risoluzione: perfino l'acqua ruscella via anziché venire assorbita dal terreno (con tutte le conseguenze catastrofiche che si sono verificate negli ultimi anni).

I repentini cambiamenti termici, tuttavia, sono sempre più frequenti: capita che un violento temporale abbassi la temperatura anche di 10-15 °C nell'arco di un paio d'ore.

Infine gli inverni sono sempre meno freddi, con minime che di rado scendono sotto lo zero.

Insomma, le condizioni climatiche italiane dall'inizio del Millennio sono sempre più simili a quelle australiane, con l'eccezione del solo arco alpino, paragonabile ora per il clima alla Val Padana degli anni '70.

È stato naturale, allora, per i vivaisti esperti botanici, rivolgersi all'emisfero australe per trovare nuove piante che resistessero a questo mutamento climatico e che fossero anche belle a vedersi, oltre che di facile coltivazione.

Gli arbusti spettacolari...

piante australiane callistemon
Callistemon o albero degli scovolini, arbusto australiano.

Se gli alberi (vedi in fondo) sono meno "appetibili" – non perché non siano belli, ma perché i nostri per ora sopportano ancora abbastanza bene il caldo torrido –, fra le 27mila specie australiane l'attenzione dei vivaisti è incentrata principalmente sugli arbusti, che regalano tutti alcuni plus particolarmente graditi: sono tutti sempreverdi e resistono alla salsedine.

Alcuni sono già relativamente noti ai giardinieri italiani, perché sono i più vistosi e quindi per primi sono stati "catturati" e portati anche da noi.

Per esempio il Callistemon citrinus o pianta degli scovolini (Bottlebrushes, come la chiamano in patria), caratterizzato dai sorprendenti stami rossi che ne rendono vistosa la fioritura. La bellezza dei numerosi fiori che ricoprono letteralmente le fronde, all’inizio e alla fine dell’estate, hanno fatto la fortuna di questa specie: negli ultimi 15 anni i Callistemon hanno visto una diffusione esponenziale nei giardini al mare, ma anche nel verde pubblico dei centri costieri. Sono però utilizzabili anche nelle città della Val Padana, in posizione riparata ed esposta a sud, oppure in vaso.

Merita anche il fratello, C. viminalis, detto anche “piangente” per il portamento pendulo delle fronde.

piante australiane banksia
Banksia integrifolia

Si stanno diffondendo abbastanza rapidamente anche le banksie (Banksia ericifolia e altre specie), che suscitano sempre grande meraviglia nelle mostre di giardinaggio di primavera, quando vengono presentate fioritissime. Ed è proprio l'infiorescenza a essere spettacolare: prodotta da maggio ad agosto di grandi dimensioni, a forma di pannocchie erette, lunghe fino a 30 cm, di colore bianco, giallo o arancione scuro, da cui poi derivano frutti che assomigliano a “pigne” dure, di colore vere, che contengono i semi. Le foglie sono piccole, aghiformi, sempreverdi, di colore verde grigiastro, ricoperte da una fine peluria. Nella terra d'origine diventa un arbusto di dimensioni medio-grandi (fino a 4 m d’altezza e diametro), dove viene utilizzato per siepi fitte. In Italia è adatta al Centro-Sud, in posizione riparata, oppure nel Nord solo se allevata in vaso.

piante australiane leucospermum
Leucospermum conocarpodendron

Poi c'è il leucospermo o pianta puntaspilli (Leucospermum cordifolium), noto prima come fiore reciso e ora reperibile anche come pianta intera, da coltivare esattamente come le banksie.   Arbusto basso a crescita lenta, è caratterizzato da lunghi fusti eretti, scarsamente ramificati, coperti di curiose foglie carnose e coriacee, prive di picciolo, di colore verde scuro, lucide e cerose. In autunno incomincia a preparare i grossi boccioli, che a fine inverno si aprono in grandi infiorescenze, simili a enormi puntaspilli, da cui il nome comune della pianta. Fiorisce in giallo e arancione più o meno scuro.

piante australiane leptospermum
Leptospermum a fiore rosa carico

Infine, fra gli arbusti australiani più facili da trovare c'è il leptospermo (Leptospermum scoparium), un piccolo cespuglio sempreverde, alto fino a 3 m e largo fino a 3,5 m, con crescita rapida, dalle foglie aguzze e glauche, aromatiche. I rametti sottili da maggio a ottobre (!) si coprono di fiori, piccoli e numerosissimi, che a seconda delle varietà possono essere semplici o doppi, rossi, rosa o bianchi. Utilizzatelo in giardino come esemplare isolato allevato ad alberello o come singolo cespuglio al centro di un’aiuola, o per creare una siepe profumata. Vive bene anche nel Nord Italia, ma solo in posizione molto riparata e soleggiata, altrimenti è meglio il vaso.

... e quelli da scoprire

Anche queste sono piante reperibili con discreta facilità nei migliori vivai italiani e nelle mostre di giardinaggio di primavera e inizio estate: una buona occasione per sperimentarle.

piante australiane grevillea
Grevillea rosmarinifolia

Sempre per una posizione protetta nel Nord, o in vaso, e con collocazione libera nel Sud c'è la grevillea (Grevillea rosmarinifolia), dalla fioritura breve – se paragonata al prolungato rifiorire del leptospermo – ma estremamente suggestiva per le singolari infiorescenze rosse che si aprono a grappoli da marzo a maggio. Deve il nome alla somiglianza delle fronde con quelle del più mediterraneo rosmarino, senza però l’inconfondibile aroma. La pianta ha dimensioni medio-piccole e un accrescimento lento: è perfetta come bordura nel vialetto d'ingresso o per una siepe bassa.

piante australiane chamelaucium
Chamelaucium uncinatum

Sembra un incrocio fra leptospermo e grevillea il camelaucio (Chamelaucium uncinatum): dal primo ha preso i fiori minuti ma numerosissimi, di colore candido venato di lilla, e dalla seconda le foglie "aghiformi" di colore scuro, fra le quali spiccano le piccole corolle bianche durante la fioritura, che avviene da gennaio a maggio. Questo arbusto è consigliato solo per tutta la costa tirrenica dalla Liguria in giù e per il Sud Italia, non foss'altro per il periodo di fioritura...

 

 

piante austrailane metrosideros
Metrosideros tomasii

I metrosideri spiccano per i fiori vistosi che sbocciano da maggio ad agosto. In patria, dove diventano veri e propri alberi, vengono coltivate, oltre che per il loro valore ornamentale, per il legno che è duro e robusto: alcune specie sono in grado di arrampicarsi per la presenza di radici aeree. In Italia sono reperibili Metrosideros robustus, che fiorisce verso fine primavera con fiori color rosso scuro; e M. excelsus, arbusto con rami eretti, foglie simili a quelle del bosso e fioritura da giugno in poi di colore rosso, con fiori riuniti in infiorescenze compatte dagli stami piumosi. Entrambi richiedono la coltivazione in vaso nel Nord Italia.

piante australiane westringia
Westringia fruticosa

Anche la westringia (Westringia fruticosa) ha piccole foglie lunghe e strette, ma il cespuglio rimane di dimensioni ridotte (altezza e larghezza max 50 cm), rendendolo adatto a una bordura o siepe bassa, per delimitare una zona del giardino. Fra marzo e luglio pure lei si copre di minuti e abbondantissimi fiorellini bianchi, tante stelline appoggiate leggere sul fogliame tendente al glauco, con un vago effetto di tappeto di margheritine... Gaograficamente, valgono le indicazioni date per i metrosideri.

Le "rarità"

Poi ci sono le "chicche", cioè quelle piante particolarissime, per un pubblico di veri amatori, che si trovano solo presso alcuni vivai specializzati in piante rare.

piante australiane anigozanthos
Anigozanthos

Per esempio la "zampa di canguro", Anigozanthos flavidus: è una pianta rizomatosa che produce ampi cespi di foglie di colore verde-grigiastro, sottili, nastriformi e arcuate. A partire da aprile e fino ad agosto tra le foglie compaiono sottili fusti scuri, ramificati, di colore rosso, finemente pelosi, alti fino a 80 cm. All’apice dei fusti appaiono numerosi boccioli, riuniti in racemi, a forma tubulare, anch'essi finemente pelosi in tinta porpora, rossa, arancione, gialla o verde. I tubuli si schiudono in piccole corolle a sei petali chiari. E sono proprio i fiori a ricordare, nella forma, le zampe dei canguri: noi europei dobbiamo crederci sulla parola... Merita una collocazione privilegiata, per esempio al centro di un'aiuola, accostando almeno 3-5 piante, con fiori dello stesso colore o armonizzati fra loro. I fiori si possono utilizzare anche come reciso.

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Eugenia myrtifolia 'Etna Fire'

Se già avete un mirto in giardino o in vaso, potete affiancare anche una pianta di Eugenia myrtifolia, anche nella varietà 'Etna Fire' dal fogliame intensamente arrossato. È un'altra Mirtacea, dalla chioma densa e arrotondata, alta fino a 5 m e larga fino a 2, formata da foglie simili a quelle del mirto. Da maggio fino ad agosto si riempie di piccoli ma numerosissimi fiori riuniti in pannocchie all’apice dei rami, di colore viola intenso in boccio e poi più chiaro, con vistosi stami bianchi. Seguono (non nella varietà) le bacche rosso-violacee, commestibili, con cui in Australia si preparano salse e confetture dolce-acidule. Oltre che come punto focale in un'aiuola, si può utilizzare per siepi alte e per le forme topiarie, perché sopporta benissimo le potature che anzi, nella varietà, stimolano la produzione di foglie rosse (più cariche in autunno). Resiste anche nel Nord Italia, nella solita posizione ben protetta. Solo 'Etna Fire' può vivere in vaso, per una decina d'anni al massimo.

I rampicanti insoliti

clianthus
Clianthus puniceus

Se abitate nel Sud Italia, c'è un bellissimo rampicante insolito, che merita un buon posto in giardino, per esempio facendolo arrampicare su un gazebo (4-5 piante) o lungo una colonna, o su un albero anche vivente, o su una rete divisoria: è il clianto (Clianthus puniceus) o becco di pappagallo. Questo sempreverde dal fogliame leggero desidera una posizione soleggiata, ma non ventosa, per produrre una profusione di fiori scarlatti – dalla curiosa forma a "becco di pappagallo", donde il nome comune – riuniti in racemi, in agosto-settembre, seguiti poi da vistosi, lunghi baccelli color porpora. I tralci raggiungono una lunghezza di 3-4 m, ed è meglio non potarli, se non per ridurne l'ingombro. Nel Nord Italia si può coltivare in vaso che deve essere di almeno 30 cm di diametro all'inizio, per terminare con una vasca da 60 x 20 x 40 h cm.

 

Oltre che nel Sud Italia, resiste anche su tutta la costa tirrenica fino a Ventimiglia la pandorea

piante australiane pandorea
Pandorea

(Pandorea jasminoides), una parente della bignonia che però fiorisce in rosa pallido con gola fucsia (esiste anche una varietà floricola a corolle candide), da maggio a luglio. È una rampicante sempreverde vigorosa (non si può allevare in vaso), con fusti sottili e ramificati. Le foglie sono composte da foglioline lanceolate, spesse e cerose, color verde scuro (ne esiste anche una cultivar variegata, che è più delicata). I numerosi fiori a trombetta sono delicatamente profumati. In caso di gelate perde la parte aerea, ma tollera 3-4 giorni di poco sotto lo zero. Regala una copertura fitta, grazie ai tralci che possono arrivare a 8 m di lunghezza (e che sarebbe meglio non potare, ne non per estrema necessità): permette di coprire recinzioni, colonne, gazebi, pergole, eventualmente anche muri se dotati di fili di sostegno. Basta solo che la posizione sia soleggiata per almeno 5 ore al giorno.

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Hardenbergia alba e H. violacea

È invece adatta anche al Nord Italia, in posizione soleggiata e riparata dai venti l'hardenbergia (Hardenbergia violacea): se l'inverno si prospetta gelido, basta avvolgerla bene con uno o più teli di non tessuto. E comunque vive bene anche in vaso, pureché grande come quello del clianto. Potrebbe comunque perdere le foglie, altrimenti sempreverdi, che riemetterà in primavera. Da marzo a maggio si riempie di grappoli di piccoli fiori viola ametista assolutamente straordinari, che emergono in mezzo al fogliame lanceolato e spesso color verde scuro.

La curiosità per il Sud

piante australiane Xanthorrhoea
Xanthorrhoea (foto Wikipedia)

Poiché esige una temperatura minima di 12 °C, può essere allevata in piena terra solo nel Meridione più mite, mentre altrove va coltivata in vaso. È la Xanthorrhoea australis, pianta molto rara e protetta perché la sua sopravvivenza in natura è a rischio.

Ha una forma particolare, che ricorda una piccola palma, ma con foglie lunghe e sottili. I primi coloni europei che raggiunsero l’Australia furono attratti dal suo incredibile fascino estetico e la chiamarono “albero dell’erba”.

Non si tratta di una pianta “facile”, ma vi darà molte soddisfazioni senza creare problemi di spazio perché la crescita è molto lenta, intorno a 1 cm all’anno. Per questo motivo non ama essere rinvasata spesso; allevatela in vasi grandi riempiti di terriccio ben drenante. Assicuratele un’esposizione molto luminosa e bagnatela regolarmente, ma senza eccessi. In inverno va ricoverata in un ambiente riscaldato ma non propriamente dentro casa: un locale caldaia, una stanza senza termosifone, anche un pianerottolo dove non arrivi direttamente l'aria esterna.

Coltivate così le piante australiane

  • Messa a dimora: in piena terra effettuatela in novembre-dicembre, quando nessuna di queste piante è in fiore; in vaso in qualunque momento dell'anno tranne che durante la fioritura e fra giugno e agosto. Serve un ottimo drenaggio sul fondod ella buca o del vaso, e un terriccio leggermente acido: la buca va colmata con solo substrato per acidofile, mentre nel vaso 2/3 devono essere di terra per acidofile e 1/3 di terra per piante da fiore. Fanno eccezione i rampicanti (clianto, pandorea e hardenbergia), che possono tollerare una proporzione di terra acida dimezzata.
  • Vaso: essendo tutte piante arbustive o arboree, seppure a crescita lenta (il che consente di coltivarne alcune in contenitore), le dimensioni devono essere adeguate. Una pianta alta 40 cm deve avere un vaso di almeno 30 cm di diametro. Si procede al rinvaso in base all'accrescimento: quando risulta piccolo, si sostituisce con uno di due misure in più.
  • Posizione: preferibilmente ampiamente soleggiata, come minimo con 4-5 ore di sole al giorno. Nel Nord Italia anche assolutamente riparata dai venti gelidi.
  • Annaffiature: sono tutte piante da terreni frugali, tendenzialmente aridi, comunque molto ben drenati. Vanno annaffiate in abbondanza nel primo anno dall'impianto e in seguito solo se non piove per più di 20-30 giorni in piena estate. In vaso invece le annaffiature vanno somministrate ogni volta che il terriccio si è asciugato, perlomeno da febbraio a ottobre.
  • Concimazione: ricordando che si tratta di piante evolutesi su terreni poveri, il concime va distribuito in forma granulare a lenta cessione due sole volte l'anno, in febbraio e in settembre, scegliendo un prodotto per acidofile. In ogni caso non fornite mai un fertilizzante ad alto titolo di azoto perché hanno l’effetto – su tutte le piante frugali – di indurle a produrre una notevole massa fogliare a scapito però dei fiori, che possono anche non apparire.
  • Potatura: non è mai indispensabile, ma può essere effettuata per correggere – solo se necessario – il portamento della pianta: limitatevi a ridurre i rami che tendono a sfuggire e tagliate immediatamente sotto i fiori subito dopo che si sono seccati.

Alberi, per prime le mimose

  • acacia_dealbata
    Acacia dealbata

    Le mimose (genere Acacia) sono originarie dell'Australia, che ha eletto infatti A. baileyana come proprio fiore nazionale.

  • In tutta Italia (tranne che sulle Alpi) può vivere in piena terra A. dealbata, a condizione, nel Nord, di porla in un punto ben soleggiato e soprattutto molto riparato dai venti freddi: rischia la vita sotto gli 0 °C. Va comunque protetta con pacciamatura alla base e teli di non tessuto sulla chioma. Ama il sole e le temperature elevate, alle quali reagisce senza richiedere annaffiature (nel caso di esemplari già adulti in piena terra: nei primi anni va annaffiata regolarmente). Richiede un terreno leggero, sciolto, anche sassoso ma fertile. Per favorire la fioritura si può concimare in autunno. Le potature si effettuano solo se necessario, per ripulire l’albero. Può vivere anche in un grande vaso (diametro e profondità minimo 50 cm).
  • Se sceglierete una pianta da innesto, avrete risolto anche il problema delle proprietà infestanti degli esemplari nati da seme, e quello del terreno, dato che gli alberi innestati su A. retinoides tollerano anche i substrati calcarei, oltre ad avere dimensioni più ridotte e un portamento più ordinato.
  • Solo nel Sud Italia può vivere A. podalyrifolia, la perla delle acacie, alberello dal bel fogliame dato da fillodi di colore verde argento, che nel pieno inverno dei climi miti si ricopre della tipica fioritura gialla delle mimose.
  • Infine ci sono A. bayleiana, dalla fioritura copiosa e uniforme, e A. karoo, un po' meno fiorifera ma ideale per siepi di recinzione, sempre in Meridione: i suoi rami sono infatti muniti di robustissime, lunghe e pericolose spine, che scoraggiano qualunque bipede o quadrupede dall'affrontarle...

Le piante australiane di fama consolidata

  • Alcune specie australiane sono già fra noi, comunemente coltivate da un ventennio, senza che lo sapessimo: è il caso di cordiline, formium ed ebe.

    piante australiane Cordyline 'Pink'
    Cordyline 'Pink'

  • Le cordiline (Cordyline indivisa) hanno una forma simile a quella delle yucche e delle dracene, tanto da essere spesso confuse, ma presentano all’estremità dei fusti una bella rosetta di foglie allungate con una foggia più morbida (le lamine sono un po’ meno rigide) e mossa. In estate producono alcune pannocchie piumose, lunghe fino a 1 m, ricoperte di centinaia di piccoli fiori bianchi. Si coltiva in vaso grande, oppure nei giardini delle zone a clima mite e nelle zone costiere, data l’elevata resistenza al vento e alla salsedine: richiedono posizioni soleggiate o al massimo a mezz’ombra, un terreno ricco ben drenato e annaffiature regolari solo nei periodi più caldi.
  • piante australiane Phormium
    Phormium

  • Il formium (Phormium tenax) è una graminacea ornamentale di grandi dimensioni, che tollera anche la vita in un grande vaso sul terrazzo. È caratterizzato da robuste foglie lanceolate, di grandi dimensioni (altezza e diametro fino a 1,5 m). In giardino rende bene come punto focale, piantato in esemplari isolati o accostato ad altre graminacee di taglia minore o anche alla yucca. In estate produce spighe fiorali di colore rosso scuro, decorative.Preferisce le zone calde, dove può essere coltivato in piena terra senza protezioni, mentre dalla Val Padana in su è preferibile coltivarlo in vaso, da proteggere in inverno con un telo di non tessuto. Non ha esigenze particolari in fatto di terreno, purché sia sempre perfettamente drenato. Va piantato in posizione soleggiata. Resiste all’inquinamento delle aree cittadine, ai venti salmastri o secchi delle zone costiere e alla siccità.
  • hebe
    Hebe x andersonii

    L'ebe o veronica (Hebe x andersonii) è un piccolo arbusto sempreverde, alto fino a 80 cm e largo fino a 60 cm in vaso, con crescita media; foglie lanceolate o ovate, di medie dimensioni, lucide, consistenti, di colore verde bottiglia oppure variegate; fiori piccoli, di colore viola o azzurri, riuniti in spighe numerose, in maggio-ottobre. Va allevata in vaso. Resiste all’aperto tutto l’anno; è da proteggere con abbondante pacciamatura in Val Padana; da ritirare in cantina o in serra fredda in montagna. Vuole esposizione soleggiata o al massimo a mezz’ombra. Tollera il caldo intenso e il vento, anche salmastro.

Piante australiane adatte al vaso

  • Vivono benissimo anche in vaso i callistemon, le cordiline e le ebe o veroniche. A loro si affiancano altre due belle australiane da contenitore: la scevola e la pianta dell'incenso.

    piante australiane scaevola
    Scaevola

  • La scevola (Scaevola aemula) è una perenne utilizzata come annuale, con fusti prima eretti e poi ricadenti, flessibili, lunghi fino a 30 cm, a formare densi cespuglietti, da impiegare come tappezzante e su muretti, oppure in cassette o in basket. Da marzo a settembre produce incessantemente piccoli fiori a forma di ventaglio, color porpora, blu o viola, con occhio giallo o bianco. Soffre a temperature inferiori a 10 °C e in caso di piogge prolungate: desidera un terriccio molto sciolto, leggero, con drenaggio perfetto. Va annaffiata con regolarità in estate, specialmente se è in vaso, ma solo dopo che il substrato si è asciugato. Si concima ogni 15 giorni con un prodotto liquido per piante da fiore. Desidera il sole o la mezz’ombra. In inverno può essere ricoverata in appartamento, in una stanza fresca.

    piante australiane plectranthus
    Plectranthus

  • La pianta dell'incenso (Plectranthus coleoides o P. forsteri), così chiamata per l'odore che emette il fogliame se sfiorato, ha portamento eretto fino a 30 cm di altezza, poi i fusti quadrangolari assumono un andamento ricadente. In commercio si trova quasi solo la varietà 'Marginatus' con foglie opposte, lunghe 5-7 cm, con lamina cuoriforme, pubescente, di colore verde chiaro, con margini crenati bianco o bianco-crema. I fiori sono insignificanti. Si utilizza come ricadente in basket e fioriere appese alla ringhiera dei balconi, mescolata con piante a fioritura colorata e portamento svettante, come i gerani. Ama il sole, tollera la mezz'ombra. Se ricoverata in ambiente fresco d'inverno, può durare da una stagione all'altra. Richiede annaffiature abbondanti ma distanziate.

In casa il fiore di cera

  • hoya
    Hoya carnosa

    La chiamano “fiore di cera” o “fiore di porcellana” perché i fiori sono piccole stelle bianche con il centro rosso, carnose e compatte, veramente simili a piccole stelle di cera. Inoltre sono profumatissimi, soprattutto verso sera. Compaiono in primavera-estate, riuniti in infiorescenze che arrivano a 10 cm di diametro.

  • È Hoya carnosa, una rampicante dai fusti che si allungano di continuo fino a 2 m, che va allevata su un traliccio o una cupola inseriti in profondità nel terriccio del vaso. Attenzione: radica ai nodi.
  • L’eccesso d’acqua, i raggi solari diretti (ma vuole moltissima luce) e la temperatura troppo bassa (resiste solo fino a 13 °C) sono i suoi grandi nemici.
  • Fiorisce solo se la pianta rimane all’esterno da maggio a settembre (in mezz’ombra) e in interni in una stanza fresca (max 15 °C) durante l’inverno. Lo stelo fiorale non va mai tagliato, perché è sempre lo stesso stelo a produrre di anno in anno.

Alberi insoliti per il Sud

  • piante australiane grevillea robusta
    Grevillea robusta

    C'è una grevillea, Grevillea robusta, che diventa un albero sempreverde che in Meridione supera i 10 m di altezza: chiamata anche quercia di seta o pino dorato, è caratterizzata da un fogliame verde brillante nella pagina superiore e bianco setoso in quella inferiore. Produce una spettacolare fioritura dorata con spighe lunghe fino a 20 cm, ricchissime di gocce di nettare che richiamano molti insetti impollinatori.

    piante australiane lagunaria patersonii
    Lagunaria patersonii

  • Altrettanto notevoli sono le infiorescenze di Lagunaria patersonii, albero resistente e versatile che si adatta ai centri urbani e alle posizioni prospicienti il mare. Questa malvacea, detta anche Hibiscus patersonii, ha una bella chioma sempreverde di foglie coriacee, che all’inizio dell’estate si ricopre con i fiori tipici dell’ibisco. L’unica avvertenza riguarda le bacche autunnali che presentano una singolare peluria irritante al tatto.

    piante australiane Brachychiton rupestris
    Brachychiton rupestris

  • Sempre nei giardini del Meridione si coltivano i brachichiton, alberi sempreverdi di medio sviluppo (5-7 m), provenienti dalle regioni interne aride dell’Australia e molto resistenti alla siccità e al caldo. Per es. Brachychiton populneus, una specie dalle foglie molto simili a quelle del pioppo, largamente ombreggianti, i cui fiori campanulati, color crema con l'interno rosato variegato, compaiono all’inizio dell’estate e sono molto ricercati dalle api che ne producono un ottimo miele. Da fiori si formano frutti legnosi tozzi da cui è possibile estrarre semi gialli di facile germinabilità, avvolti in setole a effetto pruriginoso che gli aborigeni consumano abbrustoliti.
Piante australiane, dalla terra dei canguri - Ultima modifica: 2020-07-29T07:57:29+02:00 da Elena Tibiletti