I primi fiori di stagione, già in gennaio, sono quelli del calicanto d’inverno (Chimonanthus praecox), dell’amamelide (Hamamelis mollis), color giallo pallido e dal profumo dolcissimo e intensissimo, e del gelsomino nudo (Jasminum nudiflorum), giallo limone. Nei prati, anche sotto la neve, spuntano i fiori ricurvi dell’Eranthys hyemalis, piè di gallo, un bulbo precoce che sboccia in giallo evidenziatore.
Seguono poi le mahonie (Mahonia aquifolium), dalle spighe di minuscole corolle giallo limone, altrettanto fragranti, a febbraio, e l'edgevorzia (Edgeworthya crysantha) giallo pallido; in compagnia dei primi crochi (Crocus), anche nei toni del giallo (ne esistono di bianchi o viola).
Tra la fine del mese di febbraio e l’inizio di marzo attaccano le primule (Primula officinalis, P. veris, P. auriculae-ursi ecc.), quelle selvatiche, timidamente gialline e inodori. In contemporanea, nei giardini esplodono le forsizie (Forsithia), il cui giallo frittata carico a volte le trasforma in spettacolari flash che illuminano il giardino senza però profumarlo.
Dalla metà di marzo è il turno dei narcisi (Narcissus) subito seguiti dalle giunchiglie (N. jonquilla): queste ultime rivaleggiano con la forsizia per tonalità di giallo, mentre i narcisi propriamente detti hanno in natura un tenue giallo limone; ambedue si annunciano a distanza grazie al forte aroma che emettono. A inizio aprile tocca ai ranuncoli, detti anche “botton d’oro” (Trollius) a sottolinearne la tinta.
Per chi è pronto a obiettare sul giallo
Attenzione: NON stiamo parlando delle varietà create dai floricoltori in mille tinte diverse! La primula coltivata, così come la viola del pensiero, vengono vendute nei garden center in tutti i colori dell'arcobaleno, ma si tratta di tinte realizzate attraverso incroci operati DALL'UOMO.
Qui invece ci riferiamo a specie che IN NATURA esistono solo di colore giallo o quasi. Perché il quesito è: "Ma perché a inizio stagione, nel nostro emisfero e alle nostre latitudini, la Natura fa predominare il colore giallo? Non poteva prediligere il rosso o il blu, per rimanere ai colori primari?".
Ci sono pochi altri colori
È vero che, nel frattempo, si possono osservare il bianco dell’Anemone, del dente di cane (Erythronium dens-canis), dei crochi e del laurotino (Viburnum tinus), il rosso o rosa del cotogno giapponese (Chaenomeles japonica), il rosa-blu-viola delle polmonarie (Pulmonaria officinalis), il viola intenso delle violette (Viola odorata, V. reichenbachiana ecc.) e il lilla ancora dei crochi.
Si tratta di altre tinte che però, all’inizio dell’anno, rappresentano una netta minoranza rispetto al colore giallo, decisamente preponderante sugli altri, seguito – a distanza – dal bianco. Il giallo domina adesso, per poi quasi scomparire durante l’estate: a parte le varietà create dall’uomo, in natura ben pochi fiori sfoggiano il giallo da giugno in poi, girasole, linaria, Galium verum e l’elenco termina pressappoco qui.
Perché proprio il giallo?
Il mistero è presto svelato, anche se il profumo costituiva già un indizio: il giallo, insieme con il bianco (che viene però percepito in un tono di verde-blu), è il colore che le api vedono meglio. Questi alacri insetti, nelle belle giornate invernali soleggiate e tiepide, escono dalle arnie in cerca di nettare – insieme con altri pronubi come i bombi – e, guidate dalla vista, ma anche dall’olfatto, raggiungono più facilmente le corolle gialle (in seconda battuta quelle bianche).
In milioni di anni, le api e i bombi hanno così selezionato, all’inizio dell’anno, i fiori chiari che poi scompaiono con l’avanzare della bella stagione, perché i raggi solari diritti “cancellano” la percezione del giallo per le api. Dalla tarda primavera all’autunno, del resto, le corolle di ogni altro colore sono talmente tante che le laboriose api trovano senza fatica altri petali su cui posarsi.