hippophae_rhamnoides olivello spinoso
L'olivello spinoso è molto consigliabile come arbusto da giardino.
L'olivello spinoso è un arbusto dalle tanti utili funzioni: consolida e difende il terreno, è grazioso e produce drupe ricche di proprietà benefiche

L'olivello spinoso (Hyppophae rhamnoides, famiglia Elaeagnacee) è una pianta multifunzione: dal consolidamento delle scarpate alla difesa dei confini di proprietà, fino alla fonte eccezionale di vitamina C. Tanti buoni motivi per coltiverlo in giardino.

La storia dell'olivello spinoso

Il nome deriva dal greco hippos, “cavallo”, e phaos, “luce”, con il significato di “lustracavalli”, dato che uno degli usi in Cina, Mongolia e in tutta l'Asia centrale (dove le sue proprietà sono note da millenni) era quello di spazzolare il mantello dei cavalli con il succo delle bacche per dargli lucentezza e splendore.

In Europa, nei secoli passati era utilizzato come siepe attorno alle vigne per tenere lontani “i morsi degli animali e la mano degli uomini”, come narra la tradizione. Infatti, il noto illuminista francese Jean Jacques Rousseau, esperto naturalista, scrisse nei Sogni di un solitario passeggiatore di aver mangiato le bacche di olivello spinoso, scoperte così amare da temere che fossero mortali. Ma le proprietà dei frutti, nel Nord Europa, erano note da tempo: nella seconda metà del Cinquecento in Germania si prescrivevano contro il mal di mare e i disturbi allo stomaco, perché capaci di togliere la sete e di svolgere un effetto purgante. I Paesi Scandinavi li usavano già secoli prima, non solo nella medicina popolare, ma anche in cucina, dove venivano impiegate nella preparazione di marmellate, di composti di frutta secca con miele e di condimenti, conservandole, in quest’ultimo caso, sotto sale o aceto.

In Italia, perché se ne diffondesse l’utilizzo si dovette attendere la metà del ’900: solo dopo la Seconda guerra mondiale, la ricerca ha dimostrato il valore delle olivelle come ottimo ricostituente per raffreddamenti e stati influenzali.

Com'è fatto l'olivello spinoso

Arbusto di medie dimensioni (max 4 x 3 m), disordinato, a crescita rapida, con rami brevi, poco ramificati e rigidi, muniti di lunghe spine. Foglie opposte, lanceolate, fitte, lunghe 5-8 cm, di colore verde-grigiastro sulla pagina superiore, più chiare inferiormente, caduche. Specie dioica, con fiori maschili e femminili che sbocciano su piante separate. Fiori giallo-verdastri, poco decorativi, prima che appaiano le foglie, in marzo-aprile. In luglio-agosto si notano i frutti giallo-aranciati, drupe simili a olive, disposte lungo i rami.

Come si coltiva

Pianta rustica, non teme il freddo e sull’Appennino raggiunge i 1500 m d’altitudine. Preferisce suoli asciutti e sassosi, ma resiste su terreni umidi e freschi, anche con ristagno d’acqua, purché ben esposto al sole (non resiste in ombra). Tollera bene i suoli salati, anche in riva al mare, e le irrigazioni con acqua salmastra. Necessita di annaffiature durante l’estate. Meglio non potarlo, per non perdere i frutti. Resiste all’inquinamento.

L'arbusto è utile per consolidare scarpate e pendii franosi o riempire terreni ingrati, grazie all’apparato radicale ben sviluppato e alla presenza di batteri azoto-fissatori; ideale ai bordi delle strade trafficate e negli spartitraffico delle autostrade. Ottimo anche come siepe difensiva per il muro spinoso che riesce a creare.

Attenzione: produce i frutti solo se si associano esemplari maschili e femminili.

I frutti dell'olivello spinoso

I frutti si recidono in agosto; si essiccano in strati sottili in un ambiente aerato smuovendoli spesso. Si conservano in un barattolo ben chiuso e all'asciutto.

Il frutto è molto ricco di vitamina C (33%), contiene anche vitamine A ed E, nonché flavonoidi (140 mg/hg) e acidi grassi omega 3 e omega 6, oltre ai minerali preziosi come ferro, rame, calcio, magnesio. Previene e cura raffreddori, stati influenzali e malattie infettive, rallenta l'invecchiamento delle cellule e dell'organismo in generale, corrobora l’organismo negli stati di affaticamento, cicatrizza le ulcere gastriche e risana le ferite. Si sta indagando sulle proprietà antitumorali del succo ottenuto dalla spremitura delle bacche.

Anche dai semi si estrae un olio (9%) in cui predominano gli acidi grassi insaturi, avente proprietà astringenti, antinfiammatorie e cicatrizzanti.

Non commestibili in forma cruda perché troppo aspre, le drupe si trasformano in succo, utilizzabile per confetture, gelatine e sciroppi. Nel Nord Europa si impiegano per salse da accompagnare a carni e pesci grassi e, in Siberia, per preparare una vodka.

Olivello spinoso, dalle scarpate alla vitamina C - Ultima modifica: 2023-03-22T06:23:40+01:00 da Elena Tibiletti