Le nottue (Agrotis ipsilon, Agrotis segetum, Spodoptera littoralis, Spodoptera esigua, Helicoverpa ecc.) sono larve, cioè bruchi, di farfalle (che non sono dannose perché si nutrono di nettare dei fiori) che di giorno vivono nel substrato e di notte escono e risalgono sulla pianta per eroderne il fogliame.
Attaccano piante orticole e piante da fiore, in genere solo in piena terra nell’orto o in giardino. Esistono numerosi bruchi “specializzati”, cioè in grado di attaccare una o poche specie vegetali, come si verifica sulle piante da orto, dove molte sono le specie diverse che colpiscono un particolare ortaggio o gruppo di ortaggi.
Come sono fatte le nottue
Le farfalle, che rappresentano gli organismi adulti, di colore scuro con ali marmorizzate di bruno e di discrete dimensioni (> 2 cm), non sono nocive in quanto si nutrono di nettare dei fiori che suggono con la lunga proboscide. L’unico danno, indiretto, è dovuto alla deposizione delle uova, minuscole, su foglie e fusti delle piante.
Dalle uova nascono le forme dannose, le larve, cioè i bruchi, perché si nutrono in genere del fogliame delle piante, provocando diversi tipi di lesione. I bruchi possono essere di diversi colori, a seconda delle specie: scuri e del diametro di 2 mm, oppure verdi e di diametro inferiore. In base alla specie, possono compiere da 2 a 5 generazioni l’anno. Svernano sotto forma di larve interrate nel substrato.
Che danno provocano e quando colpiscono le nottue
Per nutrirsi, di notte, rodono i colletti, i fusti e le foglie, con effetti in genere non devastanti, a meno che l’infestazione non sia massiccia, nel qual caso possono defogliare una pianta da orto in una notte.
La presenza dei bruchi è riscontrabile da marzo-aprile secondo l’andamento stagionale, fino a ottobre-novembre. Durante l’intera bella stagione le farfalle sono infatti molto attive nella deposizione delle uova.
Come si prevengono e si combattono le nottue
Durante la lavorazione autunnale del terreno è bene incorporare un concime biologico che contenga ricino, dall’effetto deterrente nei confronti delle larve.
La ricerca dei bruchi e relativa eliminazione manuale è pressoché impossibile, visto che le larve si nascondono nel terreno durante il giorno. È necessario intervenire irrorando al tramonto le piante e il terriccio alla loro base con un prodotto biologico a base di piretro (attivo sugli adulti) o di Bacillus thuringiensis (specifico contro le larve). In caso di forti infestazioni è necessario trattare il terreno con un geodisinfestante biologico a base di nematodi entomoparassiti del genere Steinernema, che cercano le larve di lepidotteri e le parassitizzano uccidendole.