La metcalfa (Metcalfa pruinosa) è un piccolo insetto bianco, simile a una farfallina che salta da una pianta all'altra, imbrattando foglie e rami con un liquido appiccicoso.
Originaria del Nord America, è giunta in Italia all’inizio degli anni ’80 sviluppandosi rapidamente, perché da noi mancano i predatori o i parassiti che ne limitano la popolazione. Rispetto agli anni ’90, quando si notavano interi giardini coperti di fiocchi bianchi e appiccicosi, le infestazioni nel Terzo millennio sono ormai molto meno accentuate.
Il ciclo biologico della metcalfa
In Italia compie una sola generazione l’anno, trascorrendo l’inverno sotto forma di uova riparate nelle anfrattuosità della corteccia.
Con l’aumentare della temperatura, tra aprile e maggio, dall’uovo fuoriesce il primo stadio giovanile dell’insetto, chiamato neanide; le nascite si protraggono per circa due mesi.
Le neanidi originano poi ulteriori stadi giovanili, le ninfe, dalle quali si avranno gli adulti: lunghi 2-3 mm, di colore biancastro-azzurrato, hanno le sembianze di piccole “farfalle” (ma non sono Lepidotteri, bensì Omotteri, parenti della mosca bianca delle serre) dal volo incerto.
Come si manifesta
Attacca oltre 200 specie vegetali, sia ornamentali sia agrarie, sia erbacee sia legnose.
Si rende evidente dapprima attraverso la “farina bianca” che ricopre a manicotto i germogli o la pagina inferiore delle foglie e che rappresenta le forme giovanili, protette da strati di cera.
Nel corso dell’estate appaiono gli adulti che saltano, grazie alle robuste zampe posteriori, al minimo sfioramento della pianta su cui sono appoggiati.
Che danno provoca la metcalfa
Durante l’estate sono presenti sulla vegetazione tutti gli stadi dell’insetto, i quali si alimentano succhiando la linfa ed emettono abbondanti secrezioni zuccherine (melata) che imbrattano ovunque.
Il danno tuttavia è principalmente "estetico", perché la sottrazione di linfa non è in genere tale da causare gravi problemi alle piante. A volte la melata che ricopre il vegetale funge da substrato allo sviluppo di fumaggini che, unitamente alle secrezioni cerose, incrementano il danno estetico e lo rendono anche funzionale per la pianta, nei casi più gravi.
Le infestazioni sono mal tollerate dall’uomo, in quanto l’insetto produce abbondanti secrezioni cerose, che imbrattano le piante rendendole ripugnanti e tutto quanto si trova sotto di esse (altre piante, pavimentazioni, sedie, tavoli, giochi dei bambini ecc.).
Gli stadi giovanili e le loro secrezioni cerose si manifestano a partire dalla metà di giugno, mentre gli adulti compaiono in luglio-agosto, accanto alle nuove forme giovanili.
Come si previene
Le piante spontanee erbacee e arbustive costituiscono una notevole fonte d’infestazione, è quindi necessario mantenere tagliata la vegetazione spontanea posta nelle immediate vicinanze del proprio giardino.
Come si combatte la metcalfa
Neanidi e ninfe sono gli stadi meno mobili (non volano) e non riescono a risalire sulle piante se cadono a terra, divenendo un facile bersaglio; al contrario gli adulti si muovono molto e sono più difficili da colpire.
In caso di infestazioni contenute, a partire dalla metà di maggio lavate, se possibile, le piante con acqua addizionata a sapone di Marsiglia in scaglie (20-30 g/l d’acqua). L’azione del sapone è esclusivamente di contatto, per cui bisogna essere molto accurati nell’eseguire il lavaggio, bagnando bene tutta la vegetazione, anche lungo il tronco, ogni 4-5 giorni. In mancanza di una pompa a spalla, si può ricorrere a un’abbondante aspersione di sola acqua a forte pressione, mediante tubo di irrigazione munito di rompigetto, eseguendo l’operazione nelle ore serali, con acqua non troppo fredda e dirigendo il getto dal basso verso l’alto. Questi lavaggi ripuliscono la vegetazione ed eliminano le forme giovanili, mentre si limitano ad allontanare gli adulti che ritorneranno appena la vegetazione si asciuga.
Se invece gli insetti sono troppi e insopportabili, si può lanciare l’Imenottero predatore parassitoide Neodrynus typhlocybae, il cui adulto è ghiotto di larve di metcalfa: il periodo giusto per l’intervento è dalla fine di maggio alla fine di giugno.
Sempre in presenza di grosse infestazioni si può ricorrere a sostanze ammesse in agricoltura biologica, come la miscela tra olio minerale e piretro naturale (in maggio-giugno) o l’olio bianco estivo (luglio): sono efficaci solo sulle forme giovanili e con l’accortezza di bagnare bene tutte le parti della vegetazione, insistendo sulle zone maggiormente infestate dalle larve.