Alcuni consigli per la coltivazione del mango, con l'indicazione delle varietà più adatte al clima italiano.
Lo si coltiva con successo in Sicilia e Calabria, nelle aree più calde (ma non in riva al mare): il mango (Mangifera indica), originario dell’India e diffuso in tutte le zone tropicali, è un albero sempreverde parente del pistacchio, che da noi raggiunge al massimo i 7-8 m (contro i 30 nei Tropici).
Le foglie giovani sono arancione, poi divengono porpora e infine verdi. I fiori sono raccolti in pannocchie apicali di 10-40 cm e sono piuttosto decorativi (ricordano un’astilbe), come del resto il fogliame. La fioritura avviene grazie a 4-5 mesi di riposo (assenza di annaffiature o temperature intorno a 10 °C); se manca il riposo, la gemma produrrà solo foglie.
I frutti ovoidali, grossi, verdi, gialli o rossi, del peso di 2-400 g, impiegano da 3 a 6 mesi per maturare secondo la cultivar.
Richiede un terreno molto ben drenato e non troppo ricco, un’esposizione soleggiata, un clima decisamente mite, l’assenza di venti forti che fanno cadere i frutti. Nei primi anni è bene eliminare le pannocchie fiorali per far irrobustire la pianta.
Si riproduce per seme (fresco) e si può coltivare anche in vaso, purché grande (40 cm per pianta alta 40 cm).
Le varietà più adatte al clima italiano sono la Keitt (frutti verde-giallo-arancione con punti rossi e bianchi, grossi, pronti a fine ottobre- inizio novembre),la Glenn (frutti gialli con arrossamenti al sole, mediopiccoli, maturi in agosto) e la Kensington Pride (frutti verdi con sfumature rosse, di medie dimensioni, da raccogliere a fine agosto-inizio settembre).
(Tratto da "Saper fare" - Pubblicato su Giardinaggio 10/2013)