Il nome Mammillaria deriva dalla superficie mammellonata dei piccoli fusti tondeggianti e muniti di piccola protuberanza apicale.
Tutte le mammillare sono Cactacee robuste, facili da coltivare e ogni anno assicurano una bella fioritura.
Com’è fatta la mammillaria
Le oltre 200 specie, provenienti dagli Stati Uniti meridionali, America centrale e meridionale, Indie occidentali, sono formate da piccoli fusti tondeggianti, dotati di numerosissime, minute spine.
I fiori, che compaiono in giugno-luglio, sono piccoli ma copiosi, disposti a coroncina all’apice del fusto, nei colori giallo, rosa o rosso; ne derivano piccoli frutti rossi.
Dove e come si coltiva in 7 mosse
- Date le dimensioni ridotte (max 20 cm di diametro) si sconsiglia la coltivazione in piena terra; è preferibile il vaso, da spostare in esterni tra maggio e settembre.
- Si coltiva in vaso o ciotole per più esemplari, di diametro circa pari a quello del fusto.
- Desidera un terriccio leggero e drenante dato da terra concimata con una piccola quantità di sabbia grossolana e lapillo vulcanico.
- La posizione deve essere molto luminosa, ma non troppo investita dai raggi del sole, soprattutto nel cuore dell’estate.
- Le annaffiature devono essere regolari, ben distanziate fra loro e non abbondanti, solo durante la bella stagione.
- Va concimata tra aprile e agosto, una volta al mese, con un prodotto per piante grasse.
- L’inverno richiede il ricovero in un luogo fresco (8-15 °C), con sospensione totale delle annaffiature.
Malattie e parassiti della mammillaria
Le cocciniglie cotonose, fiocchetti bianchi localizzati alla base in mezzo al terriccio o sul fusto tra le spine; si combattono, meglio se fin dall’inizio dell’attacco, con i prodotti appositi.
L’umidità, anche dell’aria, in inverno: arieggiate di frequente la serra o i doppi vetri.