L'oziorrinco non si vede, ma si sa che c'è perché, quando attacca le foglie, queste presentano caratteristiche tacche regolari, come se fossero state fatte a macchina...
Com'è fatto l'oziorrinco
L'oziorrinco (Othyorrhincus sulcatus e altri) è un coleottero Curculionide nocivo sia come larva sia da adulto.
Gli adulti, di colore scuro, hanno un rostro che contiene l’apparato boccale masticatore con il quale, di notte, attaccano la parte aerea delle piante.
Le larve a forma di C, di colore bianco-avorio con capo rossiccio, lunghe 2-3 cm, masticano le radici e le frantumano mentre si spostano nel substrato.
Quali piante attacca
Prediligono piante perenni, possibilmente legnose o semi-legnose, sia sempreverdi sia caducifoglie, come arbusti ornamentali e da siepe, piccoli alberi ornamentali e da frutto; possono però attaccare anche le piante erbacee da fiore.
Le larve vivono per tre anni nel terreno, durante i quali nella bella stagione si nutrono delle radici.
Gli adulti trascorrono il giorno nel substrato alla base della pianta, mentre di notte escono e risalgono lungo fusti e tronchi per nutrirsi del fogliame.
Che danno provoca l'oziorrinco
Le larve, nei tre anni di sviluppo, rodono le radici fino a distruggerle, portando a morte la pianta, che appassisce e, se viene sollevata, fuoriesce subito dalla terra perché non ha più radici.
Gli adulti provocano caratteristiche tacche rotonde, perfettamente regolari, sul bordo delle foglie, che vengono deturpate e, se l’attacco è massiccio, danneggiate al punto da compromettere la crescita della pianta per la stagione in corso.
Sia le larve sia gli adulti sono attivi soprattutto in primavera e fino a giugno-luglio, quando gli adulti dell’anno precedente depongono nuove uova nella terra, da cui nascono presto nuove larve; in agosto-settembre si ha la trasformazione in adulto delle larve nate tre anni prima.
Come si previene e si elimina l'oziorrinco
Dopo forti infestazioni estive, in novembre rivoltate la terra delle aiuole in modo da esporre al freddo invernale le larve e gli adulti che vi si nascondono, oppure incorporate alla terra in febbraio-marzo un geodisinfestante biologico. Eliminate sempre il terriccio infestato.
Se la pianta è coltivata in vaso, svasatela per liberarla della terra infestata dalle larve e, dopo aver lavato le radici sotto l’acqua corrente, rinvasatela con terra nuova e sana; oppure distribuite nel substrato tra maggio e settembre un prodotto biologico a base di nematodi antagonisti (Heterorhabditis), leggendo bene l’etichetta del prodotto. I nematodi sono efficaci anche per le piante in piena terra.
Contro gli adulti, l’eliminazione manuale notturna sotto il fascio di luce di una torcia ha in genere poco successo; meglio disporre le strisce biadesive lungo il tronco (l’oziorrinco è un pessimo volatore, si arrampica solamente); in alternativa trattate verso sera la pianta con un insetticida chimico.