Considerate simbolo di benessere e fortuna, le lenticchie sono tra i prodotti dell’orto immancabili sulla tavola di S. Silvestro il 31 dicembre: la tradizione vuole infatti che a ogni lenticchia nel piatto corrisponda una moneta d’oro.
La lenticchia (Lens culinaris) è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Fabacee, originaria delle regioni del Medio Oriente. Si tratta di una delle piante da coltivazione più antiche e, sia i Greci, sia i Romani, ne facevano largo uso, soprattutto i ceti popolari. Si trovano citazioni su questo legume anche nella Bibbia, dove si racconta che Esaù abbia venduto la primogenitura per un piatto di lenticchie.
Esistono diverse varietà di lenticchie: le più note sono le pregiate lenticchie di Castelluccio di Norcia, molto piccole e particolarmente saporite grazie al fatto che la pellicina sottile che avvolge i semi, quasi scompare dopo la cottura. La località umbra è nota anche come “il tetto dei Sibillini”e, in tarda primavera, la fioritura dei campi di lenticchie nella conca dei monti è davvero spettacolare. Questa varietà di lenticchie nel 1997 ha ottenuto l’importante riconoscimento IGP (indicazione geografica protetta), per la tutela il prodotto.
Alte varietà molto apprezzate sono le lenticchie verdi di Altamura, adatte per la preparazione di contorni, le lenticchie di Colfiorito e le lenticchie di Villalba, adatte per una delle più classiche ricette delle Feste natalizie: cotechino e lenticchie.
Nell’orto di casa le lenticchie sono poco coltivate perché richiedono parecchio spazio, ma si può allevarne qualche pianta per un piccolo raccolto portafortuna, seminandola in tardo autunno oppure a fine inverno dopo i geli in un terreno concimato con materia organica. Il raccolto sarà pronto in estate; le piante si estirpano e si lasciano seccare al sole prima della sgranatura.