Questa antichissima pratica, il sovescio, svolta già in epoca Romana, ha lo scopo di restituire nutrimento al terreno e migliorarne la struttura senza l’ausilio di sostanze chimiche o lavorazioni invasive.
La sua utilità è indiscussa, tanto che spesso viene effettuata anche dagli agricoltori professionisti e non solo da quelli che operano nell’agricoltura biologica.
Cos’è il sovescio autunnale
Il sovescio autunnale consiste nel coltivare, durante i tempi morti (cioè quando il terreno rimarrebbe nudo, senza coltivazioni), alcune specie capaci di restituire al terreno azoto attraverso le radici. Già questa operazione migliora la fertilità del suolo.
Ma il vero sovescio consiste, alla fine del ciclo delle piante da sovescio e poco prima di coltivare nuovamente la terra con piante da orto, nell’interrare del tutto o in parte le colture da sovescio (i professionisti possono falciare alcune leguminose per utilizzare la parte aerea come foraggio).
L’interramento è utilissimo perché le piante, decomponendosi lentamente, apportano sostanza organica in generale, che si trasforma in humus migliorando la fertilità e la struttura del terreno. Quest’ultima viene migliorata anche dalla presenza inziale dei pezzi di pianta. Si effettua con una vangatura superficiale o con una motozappa a profondità di 15 cm.
Tenere il terreno coperto con vegetazione anziché nudo evita il fenomeno dell’erosione del suolo, dovuto a forti piogge o venti.
La tecnica del sovescio
Quando una parcella si libera dalla coltivazione, si può decidere di riseminare subito – previa una leggerissima vangatura o passaggio di motozappa e livellamento del letto di semina – una o più specie da sovescio. Quindi si annaffia normalmente, con delicatezza, come dopo ogni semina e ci si dimentica della parcella. L’interramento avverrà quando le piante stanno ormai appassendo, come sopra descritto.
Colture da sovescio: quali sono
Le piante più indicate per il sovescio sono le leguminose, perché producono spontaneamente azoto che liberano nel terreno attraverso le radici: trifogli, sulla, ginestrino, erba medica e mediche, veccia, lupinella, ecc.
Esistono anche miscugli precostituiti di leguminose da sovescio, in purezza oppure mescolate con altre specie utili, come la senape, il crescione, il coriandolo, il cumino, carota e finocchio selvatici, l’aneto, la malva, la calendola, la facelia e tante altre. È sempre preferibile, comunque, che ci sia almeno una leguminosa nel miscuglio da seminare.
Fra l’altro, tutte queste piante offrono, durante la fioritura, uno spettacolo di colori (bianco, giallo, rosa, arancione, rosso e blu) che non fa certo rimpiangere il terreno nudo.