La cattiva stagione sempre più spesso si accanisce lungo le zone costiere, anche nel Sud Italia: proteggere per tempo le piante dall'inverno le può salvare.
A preoccupare già dall'autunno è l’aria nord-orientale, sospinta da venti di tramontana e grecale, che si sostituisce alle più miti correnti atlantiche, portando improvvisi abbassamenti di temperatura. Se a novembre è ancora presto per la stagione delle gelate vere e proprie – che, seppur rare, potranno giungere a inverno inoltrato – è bene non farsi trovare impreparati.
A parte le considerazioni sui cambiamenti climatici, dalle statistiche si sa che ogni tanto il freddo si accanisce anche su aree ritenute notoriamente miti per temperature: durante le ultime stagioni invernali, ad esempio, molte regioni costiere italiane furono interessate da ondate d’aria fredda protrattasi fino ai primi di marzo, causando notevoli danni e, purtroppo, anche la morte delle specie più delicate che non erano state opportunamente protette.
Una prima strategia per la salvaguardia delle piante meno rustiche va realizzata a priori, in fase di progettazione. Se inserite in piena terra, le specie più sensibili andranno collocate nella parte più calda del giardino, dove non battono i venti gelidi.
Altra operazione semplice quanto importante è il trasferimento delle piante “a rischio gelo” coltivate in vaso. L’ideale è poter disporre di una veranda luminosa o di una zona a sud, riparata dell’abitazione che farà da barriera alle correnti fredde. A volte basta uno spostamento di alcuni metri: la differenza di pochi gradi in più dati dall’accostamento a un muro meridionale, che in più disperde il calore proveniente dall’interno della casa, può significare la salvezza, o quantomeno ridurre i danni.
Le probabilità di evitare problemi aumentano se prima del freddo intenso proteggerete ulteriormente la chioma dei vegetali con stuoie, cannicciati, teli di iuta, di plastica trasparente o di non tessuto (che ha il vantaggio di far traspirare le piante e il terreno lasciando passare la luce). Se le temperature dovessero abbassarsi ancora riempite lo spazio interno alle protezioni con un po’ di paglia, avente la funzione di isolante termico intorno alle fronde.
Non meno importante è salvaguardare l’apparato radicale con un’abbondante pacciamatura di foglie secche o corteccia. La coibentazione dei vasi si realizza invece con plastica a bolle, che va avvolta e fissata intorno ai contenitori. Una soluzione sempre valida è di munirsi di una piccola serra che, anche senza riscaldamento, è idonea nei climi miti a proteggere le piante più esotiche e delicate.