Da novembre a febbraio è tempo per le piantagioni dei sempreverdi e la creazione di nuove siepi da realizzare con questo tipo di piante. Le barriere verdi, piccole e grandi, sono componenti fondamentali del giardino e, oltre a rappresentare elementi decorativi, costituiscono schermi protettivi contro occhi indiscreti, rumori, vento e nei luoghi marini, anche contro la salsedine. Non dimentichiamo inoltre la loro funzione naturale di nascondiglio della fauna minore e di tanti piccoli insetti che rappresentano un presidio importante nella lotta biologica a difesa del giardino. L’attuale orientamento indica una tendenza all’impiego di specie autoctone, mentre una tradizione orticola ormai consolidata suggerisce l’impiego, per siepi medie, di essenze classiche quali il pittosforo, l’evonimo e l’eleagno.
Le piante classiche da siepe
Il pittosforo (Pittosporum tobira), ampiamente usato nei giardini al mare, tanto da essere ormai considerato molto comune ed essersi quasi naturalizzato nell’ambiente mediterraneo, dà ottimi risultati che spiegano la sua grande diffusione. Alla facilità di coltivazione, resistenza alla salsedine e alle potature vanno aggiunte le belle infiorescenze primaverili di colore bianco con profumo d’arancio, tanto da creare un effluvio che si irradia per tutto il periodo di fioritura dalle barriere verdi.
Meno usato di un tempo è l’evonimo (Evonimus japonicus e cultivar), pianta comunque interessante ma meno resistente perché soggetta al mal bianco; si sviluppa però bene in posizioni assolate e asciutte.
Di una certa diffusione gode anche Elaeagnus x ebbingei, cespuglio sempreverde dai piccoli fiori bianchi e profumati e dalle foglie rese interessanti dai bei riflessi argentei. Se volete un po’ di colore in più potete utilizzare la Polygala myrtifolia, dalle abbondanti infiorescenze rosa porpora, il Callistemon citrinus con la vivace fioritura rossa che ha luogo un paio di volte nella bella stagione, e la Plumbago capensis, in fiore per tutta l’estate.
La bellezza delle spontanee
Sempre più spesso si osserva l’impiego di piante appartenenti all’ambiente mediterraneo, alcune delle quali possono presentare sviluppi più lenti, ma i risultati e la resistenza alla salsedine sono garantiti, con l’aggiunta di un tocco di elegante naturalezza.
Tra queste essenze nostrane ci sono gli austeri e classici alloro (Laurus nobilis) e leccio (Quercus ilex) e i tradizionali oleandri, che possono essere impiegati per barriere medio-alte; le tamerici, il corbezzolo, il viburno, il teucrio, il lentisco, il mirto (tutti per siepi medie); il rosmarino, la lavanda, la santolina, l’elicriso (per siepi basse e bordure), oltre ad altre specie tipiche delle nostre aree costiere.
Fra queste anche l’alimo (Atriplex alimus), arbusto caratterizzato dal tipico colore grigio delle foglie leggermente carnose, proveniente dalle spiagge e dai litorali, vera e propria pianta pioniera che colonizza le aree più prossime al mare e necessità di pochissime irrigazioni: può essere utilizzato per formare fitte barriere prossime ai flutti in modo da proteggere il giardino dalla salsedine e dai venti marini e ornare il lato mare con una raffinata tonalità grigia.