Se il vostro giardino non è molto distante dal mare, spesso deve vivere su un terreno sabbioso, cioè su un suolo la cui tessitura è composta da oltre il 60% di sabbia rispetto al totale della terra.
Viene chiamato anche sciolto, perché è praticamente privo di struttura, incoerente, e quindi non ha capacità di ritenzione idrica (l’acqua scorre subito giù, in profondità) ed è molto permeabile. È definito anche leggero, per la facilità con cui vi si eseguono le lavorazioni.
Fra gli svantaggi, c’è la scarsa dotazione di humus, sostanza organica e nutrienti in genere, a cui si abbina spesso, vicino al mare, un elevato tenore di sodio, un minerale nocivo in grande quantità per la maggior parte delle piante.
Sia prima di impiantare uno spazio verde, sia nelle porzioni di terra che si possono svuotare (per es. le aiuole di annuali) in autunno-inverno nel giardino già esistente, è possibile effettuare una correzione che migliori l’ambiente per le radici.
In particolare è importante apportare sostanza organica solida e voluminosa, sotto forma di letame ben maturo o humus o compost, in proporzione rispettivamente di 3, 4 e 5 kg per mq, facendolo penetrare in profondità: la vanga deve rivoltare la terra fino a 30-40 cm verso il basso.
Durante la stagione di coltivazione, o dove sono presenti piante tutto l’anno, è bene distribuire in superficie, ogni anno in febbraio, giugno e ottobre, 2-3 kg/mq di compost, zappettando appena la terra per incorporarlo superficialmente senza ledere le radici.
Infine, è bene pacciamare tutte le aiuole con paglia, trucioli di legna di caducifogli o erba appena falciata, per ridurre sia l’evaporazione sia l’erosione, restituendo un pizzico di sostanza organica.