Al vasto mondo delle Euphorbia, oltre alla stella di Natale e a tante piante erbacee anche da giardino, appartengono alcune piante succulente, come Euphorbia abyssinica ed E. erythraea, che nel tempo possono assumere dimensioni veramente spettacolari, anche allevate in vaso.
Com’è fatta l'euforbia succulenta
Originaria dell’Africa centrale e Madagascar, e appartenente alla famiglia delle Euforbiacee, ha fusto succulento, angolare, con spine robuste lungo le costolature. Può raggiungere e superare i 3 m d'altezza, sia in piena terra, sia in vaso. Le foglie, presenti nella parte apicale dei fusti, sono a lembo intero, ridotte a filamenti erbacei o squame. I fiori unisessuali sono raggruppati in strutture dette "ciazi", che svolgono la funzione di fiori ermafroditi. Il ciazio è formato da un fiore femminile al centro e da diversi fiori maschili attorno, che maturano scalarmente; difficilmente però vengono prodotti in coltivazione.
Dove e come si coltiva
Si alleva in piena terra solo nelle aree costiere più miti del Sud Italia e lungo la costa tirrenica, ben protetta dai venti e in luogo soleggiato per mezza giornata. In vaso in tutte le altre zone italiane, spostandolo in esterni da maggio a settembre.
Il vaso di terracotta deve avere diametro variabile fra 8 e 40 cm a seconda della grandezza dell’esemplare. Vuole un terreno ben drenato, con due parti di terra fertile da fiori, due parti di lapillo e una di sabbia grossolana. Preferisce posizioni luminose, esposte al sole pieno solo dall’autunno alla primavera; in estate tollera 4 ore al massimo di raggi diretti, ma non quelle centrali della giornata. Da aprile a settembre le annaffiature devono essere abbondanti, ma solo dopo che il substrato si è ben asciugato; ogni 30 giorni si aggiunge una dose di concime per succulente.
Si riproduce staccando con un coltello affilato e pulito le ramificazioni laterali, lavando via il lattice sotto l’acqua corrente, lasciando asciugare la talea per una settimana e piantandola in un vasetto con terra e sabbia. Non tollera temperature inferiori a 8 °C e, d’inverno, la collocazione ideale è in veranda o in casa, lontano dal termosifone; le annaffiature si limitano a un po’ d’acqua ogni 20 giorni.
Attenzione: il lattice è velenoso, come per tutte le Euphorbia.
I suoi nemici sonole cocciniglie cotonose, fiocchetti bianchi localizzati alla base o nell’insenatura tra le coste; si combattono, meglio se fin dall’inizio dell’attacco, con i prodotti appositi. I ristagni d’acqua, che possono portare ai marciumi radicali. Le bruciature solari, in estate, che ustionano irreversibilmente i tessuti, lasciando per sempre i segni.