Lo chiamano anche “fior di vaniglia”, dall’intenso profumo che emanano i fiori, oppure “salvia blu” per il colore delle corolle e le foglie rigidette: l’eliotropio tanto amato in Italia all’inizio del Novecento è ritornato di moda come pianta da balcone e da terrazzo, sebbene possa vivere ancora meglio in piena terra in giardino.
Lo splendido Heliotropium arborescens è una pianta erbacea che tende a divenire suffruticosa (cioè con la parte basale lignificata), perenne, sempreverde, originaria delle foreste del Perù collinare. Ha caratteristiche foglie di colore verde scuro, rugose, con nervature ben marcate e consistenza rigidetta, che sostituisce frequentemente in primavera. In primavera-estate produce piccoli fiori di colore viola intenso, bianco o lilla, in grandi infiorescenze a racemo all’apice dei rami, che sbocciano in successione.
Come coltivare l’eliotropio
Si può coltivare in panieri appesi, per apprezzare ad altezza d’uomo il profumo dei fiori. Alto 40-50 cm, si può allevare in un vaso normale (min 20 cm ø per pianta alta 20 cm), oppure in piena terra in giardino (ma dalla Val Padana compresa in su non sempre supera l’inverno: se coltivato in vaso, va spostato in serra fredda perché teme temperature inferiori a 0 °C; altrimenti va considerato come un’annuale).
Ama la mezz’ombra, può tollerare il sole purché solo per mezza giornata e preferibilmente non nelle ore centrali delle giornate estive. Va annaffiato in abbondanza, appena il terriccio si asciuga in superficie ma senza che si secchi. Parallelamente teme i ristagni idrici, quindi il drenaggio sul fondo del vaso deve essere ottimo (3 cm di ghiaia grossa). In piena terra preferisce un suolo fertile e ben drenato, mentre in vaso va bene una miscela di metà terriccio universale, metà per piante fiorite e una manciata di perlite o sabbia per alleggerirla. Le concimazioni vanno somministrate ogni due settimane da marzo a settembre con un prodotto liquido per piante da fiore. In gennaio-febbraio, in una giornata non fredda, può essere potato di 1/3, avendo cura di lasciare sempre almeno 10 cm di rami dal substrato. Si riproduce per talea semilegnosa (rametto dell’anno precedente) in marzo-maggio, oppure per seme in ottobre (Sud) o marzo (Nord). Non è soggetto a malattie e parassiti, tuttavia il ristagno idrico è molto pericoloso e non gradisce l’aria troppo secca (vaporizzare il fogliame ogni mattina nei periodi troppo caldi).
Attenzione: tutte le parti della pianta di eliotropio sono tossiche (eliotropina e lasiocerpina, alcaloidi epatotossici) per ingestione. Sorvegliate bambini e animali domestici.