echeveria
Le Echeveria colpiscono per la perfezione delle rosette di foglie e per i fiori graziosi.
Le Echeveria sono piante grasse molto graziose e facili da coltivare in tutta Italia. Qui vi spieghiamo come mantenerle bene

Prima o poi tutti ne abbiamo avuta almeno una: le Echeveria sono graziose per la loro rosetta di foglie, e colpiscono quando emettono il ramo fiorale che promette tante piccole corolle stellate.

Il nome del genere proviene da un pittore messicano, Atanasio Echeverria, famoso per i suoi dipinti di piante.

Com’è fatta l'echeveria

Il genere Echeveria, originario del Messico e appartenente alla famiglia delle Crassulacee, comprende un centinaio di specie caratterizzate da rosette di foglie grasse, addensate fra loro e spiralate, tondeggianti o appuntite e piatte, glabre o pelose, tinta unita dal grigio al verde pisello, al verde smeraldo, al porpora o maculate o variegate con tonalità viranti dal verde al rosso. Le rosette possono rimanere appiattite sul terreno o innalzarsi all’apice di rami legnosi e glabri o pelosi.

Dall’interno della rosetta si sollevano, da marzo a luglio, lunghi steli che portano infiorescenze a cima, di dimensioni comprese fra 1 cm e 2 m secondo la specie, date da piccoli fiori a calice stellato nei toni del bianco, giallo, arancio o rosso.

Dove e come si coltiva in 8 consigli

  1. Si coltiva in piena terra solo nelle zone costiere più miti del Sud Italia e sulle coste tirreniche fino al Lazio, in posizioni riparate, anche su roccaglia o muretti a secco; in tutto il resto d’Italia solo in vaso, all’aperto senza protezioni da aprile a ottobre.
  2. Si colloca in vasi o ciotole di terracotta, dove possono permanere anche per anni, vista la delicatezza dei rami che, nell’operazione di rinvaso, spesso si spezzano.
  3. Desiderano un terriccio poroso e molto drenante, composto da terra per piante da fiore unita a sabbia grossolana e lapillo vulcanico.
  4. La posizione deve essere molto luminosa, anche esposta ai raggi del sole.
  5. Le annaffiature devono essere regolari, distanziate fra loro ma abbondanti durante la bella stagione.
  6. Una volta al mese in primavera-estate si concimano con un prodotto per piante grasse.
  7. Si riproducono tramite talea di rametto, ma anche da una singola foglia e perfino dalle minuscole foglioline che ornano lo stelo dell’infiorescenza (che va tagliato dopo la sfioritura): basta appoggiarle su terra sabbiosa per avere in poco tempo una nuova piantina.
  8. La temperatura minima tollerata varia a seconda delle specie: indicativamente, tutte sopportano fino a 5 °C, qualcuna anche fino a –8 °C se ben asciutta e avvolta con teli di non tessuto; l’inverno migliore è fra i doppi vetri, sul pianerottolo, in veranda o in una stanza non riscaldata, senza mai ricevere acqua.

Malattie e parassiti dell'echeveria

Le cocciniglie cotonose, fiocchetti bianchi localizzati sulle foglie e lungo i fusti; gli afidi neri, installati tra le foglie e sulle cime fiorali; entrambi si combattono, meglio se fin dall’inizio dell’attacco, aumentando le annaffiature e la ventilazione, nonché con i prodotti appositi.

Gli urti che spezzano con grande facilità i rami: la posizione prescelta deve essere lontana dal passaggio e non deve prevedere ulteriori spostamenti.

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Echeveria, pianta grassa facile e bella - Ultima modifica: 2020-01-06T07:30:51+01:00 da Redazione GI