Il loro arrivo non suscita alcun clamore, ma si stanno diffondendo sempre più. Sono i nuovi parassiti delle piante, che negli ultimi due decenni sono entrati in Italia dall’America, dall’Africa e dall’Asia.
Ne prendiamo qui in esame in particolare uno, che ha colpito con prepotenza i nostri gerani. Scopriamo insieme come combatterli, prendendo in esame il caso della farfallina del geranio o licenide del geranio (Cacyreus marshallii).
Da dove viene la farfallina del geranio
La farfallina del geranio è un nuovo parassita, chiamato anche licenide del geranio, giunto dal Sud Africa (terra d’origine dei Pelargonium, il loro bersaglio esclusivo) in Spagna negli anni ’90, avvistato nei dintorni di Roma nel 1996, arrivato fino alla Val Padana a partire dal 2003, complice il clima caldo e secco di cui abbisogna, segnalato nella valle dell’Adige fino a Trento nel 2011, anno in cui è risultato presente in tutte le regioni italiane a parte Sardegna, Val d’Aosta e Friuli. Dal 2015 è diffuso in tutta Italia.
La farfalla si nutre di nettare di fiori piccoli, come quelli di lobelie, garofanini, aizoacee, portulacche e aromatiche. La larva si nutre solo di gerani (Pelargonium).
Com'è fatta la farfallina del geranio
La farfalla, lunga 2 cm circa, con ali all’esterno marroni e all’interno screziate di bianco, grigio e beige, vola di giorno nel sole, a zig-zag, e depone minuscole uova bianco-giallastre sulle foglie o sui germogli.
Dopo una settimana da esse si schiude una larva (bruco), lunga 1-1,5 mm, color verde geranio, che si nutre a spese dei germogli o dei boccioli, svuotandoli, accrescendosi e acquisendo due strisce longitudinali color fucsia.
Poi penetra nei fusti della pianta, nutrendosi dei tessuti vegetali e scavandovi lunghe gallerie per due-tre settimane. Infine fuoriesce e si trasforma in adulto.
Il ciclo biologico del licenide del geranio
Il ciclo biologico dura circa 60 giorni, al massimo da inizio aprile a fine ottobre-inizio novembre.
In primavere miti la larva rimasta dormiente dentro i fusti del geranio si sveglia a inizio-metà aprile e la prima generazione appare a metà-fine maggio; se l’estate è calda e l’autunno temperato, compie almeno tre generazioni, sino a fine ottobre-inizio novembre.
Che danno provoca il licenide del geranio
I sintomi si evidenziano a partire da metà-fine maggio. La fioritura cessa, i boccioli non schiudono e sui sepali si nota un forellino del diametro di 1 mm.
Si vedono sui rami analoghi fori e il tratto vuoto compreso fra due fori annerisce e marcisce.
Anche i germogli anneriscono, abortendo la formazione di foglioline o fiori.
I bruchi possono distruggere una balconata di gerani in meno di un mese: le piante si afflosciano e marciscono progressivamente.
Come prevenire e combattere la farfallina del geranio
Come prevenzione, in novembre o in marzo potate i rami dei gerani colpiti, eliminando i residui (non utilizzateli per talee). In maggio inserite nel terriccio lungo il bordo del vaso le apposite pastiglie insetticide contro il licenide del geranio che proteggono per 3 mesi: pur essendo a base di neonicotinoidi, non sono particolarmente dannose per gli insetti impollinatori perché questi rarissimamente frequentano i fiori dei Pelargonium.
Per eliminarle, da maggio in poi, osservate ogni giorno gli apici per eliminare le uova e i bruchi visibili, e tagliare i rami già forati. Irrorate ogni 10-15 giorni il Bacillus thuringiensis a partire da quando vedete la prima larva (l'osservazione costante dei vostri gerani è fondamentale!!!) che impedisce lo sviluppo dei bruchi e quindi la rosura dei fusti e la trasformazione in farfalle.
(tratto da Giardinaggio n. 3-2012, "C'è un alieno fra le nostre piante", di E. Tibiletti)