Fiore semplice per sua natura, la dalia è facile da coltivare e dà ottimi risultati anche a chi non è esperto. E poi si ammala pochissimo: nella coltivazione non bisogna mai esagerare con le concimazioni azotate che fanno crescere molto la vegetazione a discapito dei fiori. Ma non è finita qua: i popoli del Messico e del Guatemala erano soliti cibarsi della farina ricavata dal tubero, dopo averla tostata su pietre roventi.
3 secoli di storia della dalia
Vi racconto brevemente la storia della dalia. Sul finire del ‘700 le prime dalie giunsero in Europa e gli Spagnoli trovarono questi tuberi duri e particolarmente acidi per il consumo, ma i loro occhi furono folgorati dalla bellezza dei loro fiori e pertanto iniziarono a coltivarle non più nell’orto ma in giardino. Fu proprio il direttore del giardino botanico di Madrid, l’abate Cavanillos, a battezzare il fiore in onore di Andreas Dahl, discepolo del famoso naturalista svedese Linneo.
Pensate che, a Berlino nel 1805, alcuni semi diedero origine a della piccolissime dalie conosciute con il nome di “Giorgine” in onore del botanico russo Georgi: queste furono le progenitrici di quelle tanto amate da Goethe. È infatti risaputo che il poeta tedesco ne avesse una vera ossessione (assieme ai garofani) tanto da andarsele a scegliere personalmente dai vari ibridatori e da riempirsene la casa con grandi mazzi.
Da noi la prima dalia fece capolino a Spinetta Marengo (in provincia di Alessandria) nel 1810 e da lì si diffuse a macchia d’olio in tutto il Bel Paese.
Come abbinare i colori
Perfette per valorizzare piccole aiuole, vi propongo di optare per le varietà a taglia media, mentre le nane sono ideali nel rock garden, oggi tanto di moda. Io personalmente adoro i miscugli cromatici: sono di sicuro effetto, ma occhio agli abbinamenti. Provate a mescolare tra loro le tonalità calde (giallo, arancio e rosso) oppure “giocate” solo quelle fredde (bianco, rosa, lilla-viola). Già in estate, vi ricordo di disporre di tutori per sostenere il peso dei loro grandi fiori, soprattutto in talune varietà. Pioggia o vento possono spezzare i loro fusti e rovinare l’intera pianta. Io, in giardini particolarmente esposti, le vado a “imprigionare” con una rete tutt’intorno, così da proteggerle da ogni lato, saldamente.
Sbocciolare la dalia
Per quanto riguarda la “sbocciolatura”, fatela soltanto per le varietà a fiore grande: in cima alla pianta, dopo la cimatura si formerà un gruppo di “bottoni”, cioè boccioli non ancora aperti. Preservate quello centrale ed eliminate quelli sottostanti, di modo che il nutrimento vada direttamente in cima.