Vero fossile vivente, la cycas somiglia a una palma senza raggiungerne l’altezza. È quindi perfetta in contesti dove lo spazio è ridotto. Per coltivarla al meglio, seguite i preziosi consigli di Piero Tunno, ex vivaista specializzato nella coltivazione di cycas e di palme.
1 Ne esistono specie o varietà?
La famiglia delle Cycadacee è composta da 11 generi (Cycas, Diion, Zamia, Enchephalartos ecc.) che sono endemici in 4 continenti: America, Africa, Australia, Asia. Attualmente il genere più diffuso in Europa è appunto la Cycas revoluta, che è originaria del Giappone.
2 Può prosperare in piena terra?
Certamente: può essere coltivata in piena terra in tutto il territorio italiano, con un’unica eccezione: le Alpi. Ricordate comunque che non deve sottostare a temperature inferiori agli 8-10 °C.
3 Di cosa ha bisogno in giardino?
La cycas ama un terreno ben drenato e ricco di humus. Poi va concimata con prodotti a base di azoto, fosforo, potassio e microelementi, a partire dal periodo primaverile e continuando con regolarità durante l’estate. Infatti, con la buona stagione emette in un unico momento un gruppo di foglie, che rappresentano l’accrescimento dell’anno, e la cui formazione e crescita va incentivata adeguatamente. Invece vanno irrigate con moderazione.
4 Sulle Alpi non c’è modo di allevarla?
La coltivazione in contenitore è senz’altro consigliata nelle zone più fredde d’Italia, cioè in quelle aree dove in inverno la temperatura scende spesso sotto gli 8 °C o addirittura sotto lo zero. In questo caso l’accortezza consiste nel coltivarla in un vaso di dimensioni non eccessive in modo da poterla ricoverare in un locale interno, purché sia fresco e luminoso (veranda, giroscale ecc.).
5 In vaso come allevarla?
Non servono contenitori di grandi dimensioni: è sufficiente che il diametro sia pari a meno della metà del diametro della chioma. Importante è il momento dell’invaso: si procede dapprima con uno strato di drenaggio (argilla espansa, ghiaia, lapillo ecc.) alla base; poi si colma lo spazio tra vaso e zolla con terriccio universale, possibilmente con un’aggiunta di un 10% di sabbia di fiume, che funge da ulteriore materiale drenante. La concimazione si effettua come per le piante coltivate in piena terra. L’irrigazione dev’essere ugualmente moderata. Dal punto di vista delle malattie è molto resistente; potrebbe subire attacchi da cocciniglie, nel qual caso vanno effettuati trattamenti con olio minerale da applicare sul fogliame.
6 In Pianura Padana, come proteggerla in inverno?
Non appena la temperatura scende al di sotto degli 8 °C, è necessario raggruppare le foglie chiudendole con un foglio di tessuto non tessuto. Inoltre consiglio di porre una leggera pacciamatura alla base del tronco, costituita da corteccia di pino o paglia.
7 Se, nonostante le protezioni, la pianta subisse danni da gelo, come rimediare?
In caso di danni da freddo che si manifestano con un apparato fogliare completamente secco, a primavera mantenete il terriccio leggermente umido e attendete il ricaccio estivo delle nuove foglie. Viceversa, se il problema fosse un eccesso d’acqua con conseguente marciume radicale, togliete il tronco dal vaso, tagliate tutte le radici e tutte le foglie, lasciatelo asciugare per qualche giorno e rimettetelo in un nuovo vaso con nuovo terriccio, tenendolo solo leggermente umido.
8 Ogni quanto va rinvasata?
Si consiglia il rinvaso ogni tre anni: trasferite l’esemplare in un contenitore leggermente più grande di quello precedente, aggiungendo terriccio fresco e ben drenato.
9 È vero che esistono piante maschili e piante femminili?
È verissimo: le piante in età adulta producono o una infiorescenza maschile, simile a una pannocchia, oppure una infiorescenza femminile simile a un carciofo. All’interno di quest’ultima ci sono alcuni piccoli ovuli (semi) attaccati alle brattee fiorali: se vengono impollinati dal fiore maschile, gli ovuli vengono fecondati e raggiungono le dimensioni di una grossa noce (sono le cosiddette “uova di cycas”). In autunno l’infiorescenza si apre e gli ovuli possono essere raccolti e interrati; la germinazione può avvenire anche dopo due-tre anni.
10 Cosa fare dei polloni?
Le piante possono produrre polloni indipendentemente che siano maschi o femmine. I polloni possono essere lasciati sulle piante così come avviene in natura o possono venire staccati dalla madre con l’uso di uno scalpello: è importante staccarli anziché tagliarli. Dopo aver loro reciso tutte le foglie, si mettono a dimora in un piccolo vaso con terriccio universale, tenendoli all’ombra per la prima stagione.