Novità importanti per chi ama il giardinaggio anche durante questo periodo di #iorestoacasa #Coronavirus vengono dalle Faq del ministero dell’Interno, in particolare sugli orti e terreni lontani da casa e sulla manutenzione dei giardini privati.
Si può andare negli orti lontano da casa…
Finalmente sbloccata, a grande richiesta, la situazione, piuttosto frequente, di chi possiede un terreno, un orto, un frutteto, un oliveto o un vigneto non adiacente all’abitazione, cioè da raggiungere con un mezzo, anche situati in un altro Comune. È possibile andarci, alle seguenti condizioni: non più di una persona per volta, munita di autodichiarazione nella quale siano indicati gli estremi del terreno (es. terreno situato in località Farneto, nel Comune di S. Lazzaro [Bo], di proprietà di Mario Rossi) e il percorso più breve per raggiungerlo, e naturalmente andare effettivamente a lavorare nel terreno indicato.
Infatti, come dice la Faq, “la coltivazione del terreno per uso agricolo e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo rientrano nel codice Ateco 0.1e sono quindi consentite”.
Non si può andare invece negli orti comunali, che rimangono tuttora chiusi. Attenzione: dal 23 aprile l'Emilia-Romagna consente la coltivazione per autoconsumo anche all’interno di orti urbani e comunali, ma solo all’interno del proprio comune di residenza; sono anche consentiti i tagli boschivi per autoconsumo in presenza di una reale necessità, entro il territorio comunale di residenza, o a quello limitrofo se l’area boschiva si estende anche a esso. Fanno eccezione le province di Piacenza e Rimini, e il Comune di Medicina, dove queste attività rimangono vietate.
… ma non in quelli delle seconde case
Rimane interdetto invece il raggiungimento delle seconde case, anche se dotate di un giardino, un terreno, un orto o quant’altro: non ci si può ancora spostare, né se la seconda casa è nella stessa Provincia di residenza, né tantomeno se è in un’altra Provincia o Regione.
L’unica eccezione si ha quando si deve rimediare a una situazione imprevedibile (es. crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni ecc.) e comunque “secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni”, cioè andando e tornando nei tempi più rapidi possibili. Anche in questo caso bisogna autocertificare la necessità fornendo tutti gli estremi geografici della seconda casa e attestando lo stato di necessità, che sarà poi verificato dalle Forze dell’ordine locali.
Si può sempre andare se c’è un’emergenza fitosanitaria
L’emergenza Xylella in Puglia permette una deroga, anche per le seconde case, per andare a svolgere le necessarie “pratiche agronomiche e ambientali prescritte dalle competenti Autorità fitosanitarie”. Significa che non solo si può, ma addirittura si deve andare nell’oliveto lontano da casa per sfalciare il terreno dell’oliveto, trattare le piante e sorvegliarle per cogliere segnali di disseccamento da Xylella.
Alcuni deputati avevano chiesto, nei giorni scorsi, il via libera anche per quei terreni, lontani da casa, nei quali è elevato il rischio di incendi se l’erba non viene sfalciata periodicamente, ma per questo caso non c’è ancora risposta.
Si può lavorare in giardino, ma…
Il Dpcm 10 aprile aveva già sbloccato la manutenzione nei giardini pubblici e privati a opera di aziende specializzate (Ateco 81.30), che possono intervenire anche nei giardini e orti delle seconde case, laddove invece i proprietari non possono andare.
Naturalmente i lavori di giardinaggio a opera del proprietario nel giardino adiacente l’abitazione sono assolutamente consentiti.