coronavirus garden center
Nei garden center e vivai le distanze di sicurezza sono rispettate e la visita è all'aria aperta.
Le associazioni di categoria lanciano un appello per evitare ordinanze o decreti di chiusura di vivai e garden center se il contagio da coronavirus peggiorasse

Dopo il DPCM del 25 ottobre scorso, le maggiori associazioni ed enti che si occupano di floricoltura, coltivazione e vendita hanno rivolto un appello alla ministra Teresa Bellanova del Mipaf, al sottosegretario di Stato Giuseppe L'Abbate del Mipaf e al Presidente della Conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini per scongiurare la possibile chiusura delle attività florovivaistiche e dei garden center.

Nei garden center massima sicurezza

Questo è il testo inviato alle Autorità.

«Facendo seguito ad alcune recenti ordinanze regionali, nelle quali per ora non abbiamo riscontrato problemi relativi alla chiusura del nostro settore, desideriamo rinnovare l’attenzione in vista di possibili altre ordinanze più restrittive o Decreti Nazionali.

Ribadendo che i centri di giardinaggio sono il finale preferenziale della filiera florovivaistica Italiana, in situazione molto critica da mesi (producono e vendono al dettaglio piante e fiori, prodotti per la relativa cura e gestione; articoli per la decorazione stagionale, per il giardinaggio, la vita in giardino e in terrazza), vorremmo sottolineare che le nostre aziende sono luoghi con ampi spazi aerati, strutture composte principalmente da serre e vivai in pien’aria, organizzati in spaziosi percorsi obbligati tali da permettere un flusso ordinato della clientela ed evitare assembramenti.

Vi chiediamo quindi di scongiurare le suddette ipotesi di ordinanze più restrittive che potrebbero coinvolgere le attività florovivaistiche che comprendono anche, in alcuni casi, medie strutture di vendita, e di tenere nella dovuta considerazione il nostro settore, che normalmente stima un fatturato totale annuo di Euro 3.300.000.000 e un numero di impiegati fissi pari a 17.500 unità (oltre agli impiegati stagionali): un settore che ha già subito gravi danni durante il lockdown della scorsa primavera e che dagli ultimi dati aggiornati stima una perdita media del 25 % del fatturato annuo.

Il nostro settore non potrebbe permettersi ulteriori chiusure in periodo altrettanto fondamentale per il fatturato (festività di Ognissanti ed a seguire la preparazione per il Santo Natale dal mese di Novembre a tutto Dicembre). Come sapete, i nostri prodotti sono per lo più stagionali, deperibili, con una vendita non differibile, che non possono essere agevolmente gestiti tramite consegne.

Occorre inoltre considerare che le piante e la loro cura rappresentano un’attività fondamentale per il benessere psico-fisico delle persone. Ciò si è evidenziato anche nel periodo di pandemia primaverile, in cui soprattutto le categorie più fragili della società, quali anziani e bambini, hanno manifestato forte necessità di stare a contatto con il mondo vegetale nelle sue diverse forme.

Le piante sono Vita, danno ossigeno e speranza per il futuro”».

L'elenco dei firmatari

  • AICG – Associazione Italiana Centri di Giardinaggio
  • ANVE – Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori
  • ASPROFLOR
  • ASSOCIAZIONE FLOROVIVAISTI ITALIANI
  • PROMOGIARDINAGGIO
  • ASSOCIAZIONE NAZIONALE TUTELA DEL MARCHIO VIVAIFIORI
  • DISTRETTO VIVAISTICO ORNAMENTALE PISTOIESE-CONFAGRICOLTURA
  • DISTRETTO FLOROVIVAISTICO DEL PONENTE LIGURE
  • ASSOCIAZIONE FLOROVIVAISTI VENETI
  • FLORVENETO
  • DISTRETTO FLOROVIVAISTICO ALTO LOMBARDO
  • ASSOCIAZIONE FILIERA FLOROVIVAISTICA DEL LAZIO
  • A.FLO.VI.T. Fiore del Trentino
  • ASSOCIAZIONE BIELLESE FLORICOLTORI E VIVAISTI
  • DISTRETTO FLOROVIVAISTICO E DEL CIBO DI PUGLIA
  • CONSORZIO MYPLANT & GARDEN
  • ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMMERCIANTI ESPORTATORI FIORI
  • FIERA DI PADOVA
  • ASSOCIAZIONE FLORICOLTORI FRIULI VENEZIA GIULIA
Coronavirus, l’appello per evitare le chiusure di vivai e garden center - Ultima modifica: 2020-10-27T23:12:25+01:00 da Redazione Passione In Verde