La raccolta di diverse specie di funghi commestibili è possibile anche in ambito domestico, a patto di un’attenta preparazione ed esecuzione di quella che si connota a tutti gli effetti come una coltivazione: la fungicoltura. Ecco come fare, dalla costruzione della fungaia, alla scelta delle specie, alla coltivazione.
Cos'è una fungaia
Con questo nome si indica un sito o una porzione di substrato dedicato alla crescita dei funghi.
Cercando sulla rete si trova spesso che, a livello industriale, le aziende si specializzano in produzione di substrati per la fungicoltura o in produzione di funghi, ed è quindi possibile acquistare il substrato giusto presso il primo gruppo di aziende.
Tuttavia, nonostante la produzione di substrati sia un lavoro da svolgersi con cura per assicurare un materiale fertile e sano per la crescita dei funghi, se intendete lavorare su piccola scala, con l’obbiettivo di autoprodurre una ragionevole quantità di funghi all’anno, potete anche farlo a casa.
A seconda della specie che volete produrre dovrete scegliere una tecnica diversa: ogni specie ha infatti le sue caratteristiche ideali di umidità e luce, nonché una sua preferenza per il substrato da colonizzare e di cui nutrirsi per svilupparsi.
Qui trovate l'elenco e le caratteristiche delle 3 specie di funghi più facili da coltivare.
Come costruire una fungaia
Per realizzare una fungaia nel proprio spazio verde, è importante conoscere l'ambiente più adatto alla specie di vostro interesse, se ad esempio ha bisogno di un substrato in decomposizione o di sviluppare un rapporto simbiotico con una pianta superiore. Sicuramente più semplice risulta il primo caso e per questo motivo la maggior parte dei funghi coltivati rientra nella classe dei funghi saprofiti.
I substrati di crescita per la fungaia si dividono in tre classi: substrati sciolti e componibili, legni duri e legni morbidi. La scelta del substrato ha ripercussioni sulla facilità della coltivazione, sulla sua produttività e sulla sua durata.
Per iniziare scegliete cosa volete coltivare. A seconda della specie potete comperare l’inoculo sotto forma di polvere o supporti inoculati. Un’alternativa naturale potrebbe essere prelevare porzioni di legno o terreno già colonizzato da funghi commestibili in un sottobosco di vostra conoscenza. A questo punto dovrete allestire un angolo del vostro giardino o orto a fungaia.
Scegliete un angolo umido, protetto dal vento e dall’eccessiva illuminazione. Scegliete il substrato considerando che i materiali sciolti come paglia, letame e segatura avranno una durata inferiore. I materiali legnosi si differenziano anch’essi a seconda dell’essenza di provenienza: il legno di quercia fornirà cibo ai funghi per periodi lunghi fino a 20 anni ma comporterà un tempo di colonizzazione, e quindi di prima fruttificazione dei funghi, molto più lungo. Un legno più morbido come quello di pioppo o di sambuco saranno colonizzati molto più rapidamente fornendo frutti precoci ma una durata inferiore.
La tecnica di inoculo varia a seconda del sistema che volete utilizzare. Il più semplice consiste nel collocare tronchetti d’albero in verticale, parzialmente interrati uno a fianco all’altro, lasciando lo spazio per la crescita di funghi che emergeranno dai lati del tronco. Con un trapano o una sega potete incidere e forare il tronco in più punti per cospargere o inserire l’inoculo fungino. A questo punto, coprendo con sacchi di iuta o altri tessuti al fine di preservare l’umidità, dovrete avere cura di controllare lo stato della fungaia soprattutto durante la stagione secca, bagnando al bisogno. Dopo circa 6 mesi (molto meno in caso di substrati sciolti) dall’inoculo, e in concomitanza con le temperature ottimali per la specie scelta, potrete avere i vostri primi gustosi raccolti!