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Cimice asiatica o marmorata o marmorizzata (Halyomorpha halys).
Come arginare l’ingresso negli ambienti domestici, durante l’autunno e l’inverno, di questo insetto alieno, la cimice asiatica, oltretutto dannosissimo per l’agricoltura

È con noi in Italia solo da pochi anni, ma dal 2014 ma si è dimostrato dannosissimo per la frutta e gli ortaggi (che ammalora rendendoli invendibili e immangiabili) e altamente molesto anche per la popolazione perché si infila in centinaia di esemplari nelle abitazioni ai primi freddi.

Si tratta della cimice asiatica, o cimice marmorata o marmorizzata (Halyomorpha halys), originaria di Cina, Giappone e Taiwan, arrivata accidentalmente negli Usa nel 1998 e nel 2012 in Italia, in provincia di Modena. Nel 2018 è stata segnalata uniformemente in tutta Italia, da Palermo al Trentino e Val d’Aosta.

E dalle Alpi alla punta dello Stivale, da ottobre fino a dicembre, anche chi non fa l’agricoltore di professione si accorge che questo insetto alieno esiste perché – letteralmente – bussa alla porta di tutte le case, soprattutto in campagna ma anche in città. L’abbassamento delle temperature lo spinge a cercare riparo in luoghi meno freddi, quindi chiusi, come garage, magazzini, capanni, cantine e abitazioni.

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Ovatura e neanidi di Halyomorpha halys (Foto Consorzio fitosanitario provinciale Modena).

Capita così di ritrovarsene da pochi esemplari ronzanti attorno al lampadario acceso, fino a diverse centinaia di individui ammassati lungo i battiscopa, i telai delle finestre, i cassonetti delle tapparelle, gli spigoli dei muri e soffitti in generale, il retro dei mobili. Aggregandosi entrano in una sorta di semi-letargo grazie al quale svernano per poi riprendere l’attività ai primi tepori di marzo.

Perché le cimici asiatiche sono nocive

Chiariamo subito un concetto: la cimice asiatica non è pericolosa per l’uomo. Non punge (non è la cimice dei letti, Cimex lectularius), né morde, quindi non trasmette malattie, né richiede interventi di disinfestazione perché non costituisce un problema per la salute e l’igiene pubbliche. Se toccata o, peggio, schiacciata, emette il caratteristico, sgradevolissimo odore di cimice, che peraltro non è tossico (serve solo ad allontanare i nemici e a non venire predata). Tuttavia, proprio per il rischio di far produrre questo miasma, averne anche una sola in casa, asiatica o nostrana che sia, non è una convivenza piacevole. Averne decine o centinaia moltiplica il problema odore, senza contare la sgradevolezza e il fastidio dell’invasione di insetti negli ambienti domestici.

Ma non basta: è evidente che quante più cimici superano l’inverno, tante di più correranno a invadere le coltivazioni agricole in primavera-estate, provocando enormi danni economici agli agricoltori, ma anche agli hobbisti che si vedono decimare il proprio piccolo, prezioso raccolto. Le cimici asiatiche, in migliaia di individui per ciascun appezzamento, pungono i frutti, pere, mele, pesche, prugne, pomodori, zucchine, peperoni, melanzane, ma anche i cereali (dal mais al frumento), e tantissime altre piante, rovinando irrimediabilmente il raccolto. L'agricoltore che per mesi ha curato le proprie coltivazioni si ritrova a fine stagione senza prodotto da vendere (i frutti diventano immangiabili) e non ricava il reddito necessario per vivere. Per chi fosse scettico, un link della Regione Emilia-Romagna che dimostra la gravità del problema: https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2022/gennaio/agricoltura-altri-120-milioni-di-euro-per-la-crescita-delle-imprese-bonaccini-e-mammi-risorse-fondamentali-per-ripartire

Quindi è necessario imparare come limitarne la diffusione, anche se si abita in città e non si possiede un orto o un frutteto. È uno dei tanti casi in cui ognuno di noi può dare una mano nel suo piccolo per conseguire un risultato molto più grande e utile a tutta la collettività.

Come arginare le cimici asiatiche sulle piante

Purtroppo non esiste una strategia vincente per evitare che le cimici asiatiche devastino i frutti di melo, pero, pesco, albicocco, susino ecc. Soprattutto, non esiste la possibilità di un intervento fitofarmaceutico preventivo: poiché i prodotti chimici o autorizzati in agricoltura biologica agiscono per contatto, è evidente che il parassita deve già essere presente.

In agricoltura industriale si utilizzano, ove possibile, le reti antinsetto, da disporre a partire dalla fase di post-allegagione, avvolgendo bene tutte le piante fino al suolo. A oggi, questo è l'unico mezzo realmente efficace per salvare il raccolto, ma il loro costo è elevatissimo e raramente è giustificato dal reddito che si ricava dalla vendita del prodotto, decisamente inferiore al costo dell'impianto di reti. Le reti si possono utilizzare con successo invece nel frutteto familiare, se le dimensioni delle piante non sono eccessive.

Le trappole a feromoni (da disporre alla fine di aprile) servono invece a monitorare l'arrivo delle cimici, in seguito al quale si possono trattare le piante con piretro, che però è efficace solo contro le forme giovanili dell'insetto (che si manifestano in maggio come prima generazione, e in luglio come seconda generazione), oppure con deltametrina (solo con patentino), efficace anche sugli adulti, ma solo per contatto (cioè, solo se colpisce direttamente l'insetto).

Si stanno sperimentando le polveri deterrenti, come il caolino e la zeolite che, secondo alcuni studi, potrebbero evitare le punture dell'insetto sui frutti.

Dal giugno 2020 è consentita la lotta biologica con parassitoidi, cioè con la vespa samurai (Trissolcus japonicus), che in laboratorio e in prove controllate ha dato ottimi risultati. Si prevede tuttavia che saranno necessari almeno 3 anni di lanci del parassitoide per ottenere i primi, tangibili risultati: il tempo necessario perché il parassitoide aumenti di numero nelle nostre campagne fino a poter effettivamente abbattere la popolazione ormai ingentissima di cimici asiatiche.

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Nelle abitazioni in autunno si rinvengono agglomerati di decine o centinaia di individui di Halyomorpha halys.

Come arginare le cimici asiatiche in casa

Per impedire l'ingresso delle cimici nelle abitazioni si possono collocare zanzariere o reti anti-insetto alle finestre, attorno ai comignoli dei camini non in uso, sulle prese d'aria e alle finestre dei sottotetti; e poi sigillare crepe, fessure e tutti quegli accessi che consentono il passaggio degli insetti (tubazioni, canalizzazioni, feritoie, profilati e altre aperture).

Se invece gli ospiti indesiderati sono già entrati, bisogna eliminarle dall’abitazione mediante strumenti di pulizia per la casa a vapore per stanare i gruppi annidati in cassonetti, infissi, tubature ecc.; oppure mediante l’aspirapolvere per raccogliere quelle che si trovano in posti più facilmente raggiungibili (soffitti, verande) o dopo averle stanate col vapore. È possibile usare anche bombolette di ghiaccio spray per far cadere le cimici a terra. Anche alcuni insetticidi attualmente in commercio sono a base di ghiaccio spray.

Tutte le cimici raccolte vanno eliminate immediatamente! Il metodo migliore consiste nello svuotare il contenitore utilizzato per raccoglierle in una bacinella d'acqua saponata per alcuni minuti: il sapone evita che gli insetti galleggino ed escano dall’acqua, annegandole rapidamente. In seguito, le cimici morte possono essere smaltite nei contenitori dell'organico.

In ogni caso questi insetti non vanno liberati all’esterno per impedire che si vadano ad annidare in altri edifici e che la primavera successiva ritornino in campagna a danneggiare le coltivazioni.

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Danni su pere a opera delle punture di Halyomorpha halys (Foto Consorzio fitosanitario provinciale Reggio Emilia).

Non vanno mai buttate nel water in quanto l'acqua presente, se non saponata, non è sufficiente per annegarle.

Insetticidi: quali e dove

All’interno delle abitazioni si possono utilizzare insetticidi autorizzati all’impiego contro le cimici nel caso in cui l’etichetta riporti la precisa indicazione d’impiego in ambienti chiusi. L’utilizzo deve sempre rispecchiare le diciture in etichetta: questi prodotti non vanno erogati in modo incontrollato nelle case, perché possono divenire dannosi per le persone e gli animali domestici.

Possono inoltre essere impiegati in alcune precise situazioni:

  • per il trattamento della parte esterna degli infissi dove, oltre a eliminare le cimici eventualmente presenti, potrebbero svolgere una sorta di azione protettiva contro il loro ingresso nelle abitazioni;
  • nei cassonetti dei serramenti o in altri punti critici se si lascia l’abitazione per alcuni giorni, sfruttando l’azione repellente di alcuni insetticidi (es. piretroidi);
  • in ambienti non abitativi in cui non vi siano prodotti alimentari (a meno che l’insetticida autorizzato non indichi espressamente che ne è possibile l’utilizzo anche in presenza di alimenti), come ad es. magazzini, capannoni, solai o garage dove può risultare difficile attuare il contenimento con i mezzi più sopra descritti.

Non devono essere utilizzati insetticidi generici, che non indicano le cimici fra gli insetti target, e soprattutto non si devono mai utilizzare nelle abitazioni prodotti che non siano autorizzati all’impiego in ambienti chiusi!

Cimice asiatica, l’ospite sgradito in casa - Ultima modifica: 2019-05-12T08:35:02+02:00 da Elena Tibiletti