cerfoglio
Cerfoglio, buono in cucina e sulla pelle.
Il cerfoglio è un'aromatica poco nota in Italia, molto di più nel Centro e Nord Europa, che merita un posto nell'orto o in vaso come in cucina

Più conosciuto e utilizzato in cucina negli Stati del Nord Europa, il cerfoglio (Anthriscus cerefolium), appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, è un'erbacea biennale, coltivata come annuale, di origine asiatica, importata in Europa già in epoca medioevale. Ha radice a fittone di colore bruno e fusto (50 cm) robusto, ramificato, scanalato, cavo. Le foglie, che ricordano quelle del prezzemolo, anche se più piccole, sono alterne, sottili, frangiate, di colore verde e con un lungo picciolo. Fiorisce da maggio ad agosto con piccoli fiori bianchi raggruppati in ombrelle. Il frutto è un achenio con la superficie incisa.

Dove e come si coltiva il cerfoglio

In tutta Italia si può coltivare indifferentemente in vaso o in piena terra; nel Nord preferibilmente in posizione riparata e soleggiata.

Ponetelo in un vaso di plastica piuttosto grande (diametro min per una pianta 20 cm). Non presenta particolari esigenze riguardo al terreno, che deve solo essere ben drenato. Desidera il pieno sole, da schermare nelle ore più calde in piena estate nel Sud (per es. ai piedi di un albero o arbusto caducifoglio). Le annaffiature devono essere regolari nella bella stagione se la pianta è in vaso. Non necessita di concime. Si semina direttamente in piena terra o in vaso (non sopporta il trapianto), in file distanti l’una dall’altra circa 20 cm; dopo un mese si dirada. È meglio cimare le infiorescenze man mano che si formano per mantenere una buona produzione di foglie; la semina scalare a distanza di 30 giorni permette di avere foglie per tutta la stagione. Teme i ristagni d'acqua alle radici, che possono causare marciumi radicali.

Come si usa in cucina

Le foglie non sono conservabili perché, sia essiccate sia congelate, perdono l’aroma leggero, dolce, che ricorda vagamente l'anice o un misto di prezzemolo e finocchio selvatico. Si consumano le foglie fresche, spezzettate a crudo (il calore ne altera l’aroma) su pastasciutte, pesce e carni bianche, verdure, uova, insalate miste. Servono anche ad aromatizzare liquori e aceti e, al posto della menta, a preparare bibite dissetanti.

Come si usa in cosmesi

Due foglie triturate e applicate direttamente sulla pelle alleviano il prurito delle punture di zanzara.

Per distendere la pelle del viso infondete 10 g di foglie fresche spezzettate in mezzo litro d’acqua bollente per 15 minuti, filtrate, fate raffreddare e applicate compresse imbevute sulle zone tese per 20 minuti.

Curiosità sul cerfoglio

Nei secoli passati se ne faceva uso durante la fine della quaresima, in particolare il giovedì santo, per purificare l’organismo (ha proprietà depurative del fegato e del sangue).

Per approfondire

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