Cereus peruvianus, cactus antiradiazioni

Fra le Cactacee, il Cereus peruvianus è fra le più note, sia per la facilità di coltivazione, sia per la capacità di mitigare l'elettrosmog

Il cereus (Cereus peruvianus) è un cactus molto diffuso alla fine dello scorso secolo, ma oggi un po’ meno richiesto dagli appassionati di piante grasse perché, come nell'abbigliamento, anche nel mondo del verde esistono le mode...

Se il cereus è in piena terra, dopo 10-30 anni, quando l’esemplare è diventato adulto, regala un’eccezionale fioritura estiva notturna, data da fiori molto grandi con petali di colore rosso-bruno (quelli esterni) e bianchi (gli interni).

È originario delle zone desertiche dell’America del Sud (Brasile, Ecuador, Bolivia).

Com’è fatto il cereus

Piuttosto lento nella crescita, può raggiungere però i 12 m d’altezza nella terra d’origine e fino a 4 m nelle zone più calde del nostro Paese, se piantato in piena terra; in vaso in genere non supera 1,50 m.

Ha portamento colonnare con fusto cilindrico, solitario o ramificato, diritto o strisciante, a coste lungo le quali sono presenti numerose areole di spine (foglie modificate). I fiori, prodotti in primavera-estate, sono candidi internamente con lunghi stami gialli. I frutti che ne derivano, di colore rosso, sono commestibili.

C. p. monstruosus è una variante caratterizzata da contorcimenti del fusto tali da aver portato all’assegnazione del nome scientifico.

Dove e come si coltiva

  • Può vivere in piena terra nelle zone più miti del Sud e della costa tirrenica fino alla Liguria, in un punto riparato dai venti. Nel resto d’Italia va coltivato in vaso da proteggere d’inverno.
  • Deve stare in pieno sole per tutto l’anno. La temperatura minima tollerabile è di 0 °C, in serra fredda e con substrato perfettamente asciutto, se l’esemplare è già adulto (altezza min 50 cm); non ha problemi alle alte temperature. Se è in vaso, da novembre a marzo va ricoverato in una stanza fresca (temperatura max 15 °C, min 5 °C); nei restanti mesi gradisce la vita all’esterno.
  • Si rinvasa ogni 3 anni in febbraio-marzo o settembre-ottobre: dopo l’operazione, la pianta non va bagnata per almeno due settimane. Il substrato deve essere sciolto e sabbioso, composto in parti uguali da sabbia, torba, lapillo e terra comune, con un drenaggio perfetto.
  • Le annaffiature devono essere sporadiche dall’autunno alla primavera; in estate bagnare in abbondanza ma solo dopo che il terriccio è ben asciutto; sospendere in inverno. Soffre l’eccesso di umidità, soprattutto se coltivato in casa, dove è consigliabile collocarlo vicino a una finestra.
  • Si concima da fine marzo a ottobre con un prodotto per piante grasse somministrato a ogni innaffiatura.
  • Si riproduce per talea di fusto o per seme (ma la crescita è lentissima).

Malattie e parassiti del cereus

Attenzione alle cocciniglie, soprattutto nelle areole tra le spine e alla base della pianta, prevalentemente del tipo cotonoso, da eliminare immediatamente con una pinzetta se sono poche, con un anticocciniglia se sono molte.

Curiosità

Secondo ricerche effettuate dalla Nasa, il cereus ha la capacità di assorbire le radiazioni elettromagnetiche emesse dagli apparecchi collegati all’elettricità, come computer e TV. Vale quindi la pena di circondare il monitor del pc con alcune piantine, che chiederanno pochissimo e in cambio ci liberano dall'elettrosmog casalingo.

Cereus peruvianus, cactus antiradiazioni - Ultima modifica: 2019-08-10T07:21:25+02:00 da Redazione GI