Non è molto facile avere fiori di colore blu in giardino: è vero che esistono i Delphinium e gli anemoni primaverili, come pure gli Eryngium e i Meconopsis, ma l’elenco è decisamente breve e ben venga il cardo pallottola (dalla forma dell’infiorescenza, “a palla”) o Echinops ritro, Asteracea perenne che risolve anche tanti problemi.
Com’è fatto il cardo pallottola
È un’erbacea perenne rizomatosa, alta fra 50 e 100 cm, con foglie coriacee, grandi, alterne, lobato-pennatifida, cioè suddivise in più segmenti lobati, a margine dentato, con una piccola spina apicale, pagina superiore liscia e verde scuro, quella inferiore biancastro-tomentosa. Le infiorescenze, fra luglio e settembre, dal tipico colore azzurro o blu metallico, globose e apicali, sono formate da tanti piccoli capolini uniflori, cioè tubulosi, con i petali saldati a formare un tubo nella parte inferiore, e aperti a stella, con cinque lobi in quella superiore (in termini tecnici la struttura si chiama “florula”). Le infiorescenze sono molto ambite dalle api, e l'Echinops è dunque una pianta mellifera.
Una delle varietà più note e reperibili è ‘Veitch’s Blue’, dai fiori blu-violetti più grandi della specie spontanea, presenti in agosto-ottobre, su una pianta alta 70-80 cm con foglie meno spinose.
Echinops ritro è appunto una specie spontanea che cresce lungo il bacino del Mediterraneo, Italia compresa, in Europa meridionale e Asia occidentale, dalla pianura fino a 1800 m d’altitudine, nei luoghi aridi e sassosi, negli incolti, negli ambienti ruderali, nei pascoli collinari e montani. Preferisce i terreni calcarei o calcarei-silicei, poveri e aridi. È una pianta protetta, quindi se la incontrate fotografatela senza mai raccoglierla.
Dove metterlo
L’Echinops è coltivabile dalla pianura all’alta montagna, perché tollera temperature fino a –15 °C, dato che in autunno perde la parte aerea per ricostituirla in primavera. È invece sconsigliabile lungo le rive del mare perché non sopporta la salsedine, mentre si comporta molto bene con il caldo (fino a 35 °C e oltre).
Utilizzatelo per bordure oppure per creare macchie nelle aiuole (a distanza di 40 cm fra una pianta e l’altra), o anche per riempire ampi spazi in aree disagevoli, dove creerà un’eccezionale fioritura blu.
Coltivarlo è facile
Preferisce un terreno povero, ben drenato, anche secco e sassoso, ma si adatta anche a suoli più fertili o di medio impasto, non però a quelli acidi o umidi (con ristagno idrico). Anche sul fondo della buca va posto un buon drenaggio. È preferibile piantarlo in autunno, da settembre a novembre, in posizione soleggiata o a mezz’ombra (dove produce meno fiori). Solo per il primo anno dall’impianto è bene fornire irrigazioni di soccorso se non piove per più di 15 giorni; in seguito non sarà più necessario annaffiarlo: è una pianta consigliata per il giardino senz'acqua. La concimazione si riduce a quella generale con un prodotto granulare che si somministra al giardino in primavera.
Al sopraggiungere del freddo la parte aerea si secca e va tagliata rasoterra, preferibilmente a fine febbraio in montagna. Durante la fioritura si possono tagliare le infiorescenze ormai secche per evitare che vadano a seme e propaghino la pianta, se ciò non è desiderato.
L’Echinops si propaga per seme o per divisione dei cespi. La semina si effettua a metà primavera in semenzaio, in luogo protetto e ombreggiato, a 18-20 °C, con trapianto a dimora in aprile. La divisione dei cespi si effettua in marzo, appena dopo la germogliazione e in autunno quando la parte aerea si sta essiccando.
Il cardo pallottola non può vivere in vaso, a causa dell’apparato radicale molto sviluppato in profondità.