Alcuni cani, soprattutto se di taglia media o grande, amano molto la coltre bianca: ci corrono, ci affondano, ci si rotolano e se la mangiano. Altri invece non la amano per niente o addirittura ne hanno paura, e anche portarli fuori per le necessità igieniche diventa un’impresa, perché si rifiutano di liberarsi sulla neve.
Il contatto ripetuto con la neve, tuttavia, comporta alcuni problemi. Vediamo quali sono e come risolverli.
Il cane che ama la neve
Se il cane ama la neve, non resiste alla gioia di una bella corsa nel bianco. Alcuni cani amano anche rotolarsi nella neve fresca, bagnandosi a volte fino alla pelle, nonostante il sottopelo, e mangiando i candidi cristalli: se riuscite, impediteglielo perché la neve fredda e sporca potrebbe causare gastroenteriti!
Durante la passeggiata, i fiocchi ancora freschi lo fanno sprofondare: i cristalli si attaccano al pelo, raffreddando il corpo e soprattutto il ventre. Quindi non prolungate troppo l’uscita e utilizzate a lungo un asciugamano (o il phon) al ritorno a casa.
I giochi nella neve vanno bene se durano poco: massimo 20 minuti per i cani a pelo lungo, 10 minuti per quelli a pelo corto che, ancora prima di tornare a casa, vanno asciugati con l’asciugamano e coperti con un cappottino asciutto.
Asciugate bene anche zampe e polpastrelli, che possono venire feriti dai cristalli ormai ghiacciati: eventualmente utilizzate una crema antiscrepolatura o a leggera azione antibatterica.
Il cane che odia la neve
Se invece il cane odia la neve, al punto da rifiutarsi di uscire (e di svuotarsi) quando tutte le superfici sono bianche, oltre a coprirlo bene, rassegnatevi a portare con voi una paletta o un vanghetto: vi servirà per liberare dalla neve uno spazio da 50 x 50 cm vicino a una superficie verticale (palo della luce o stradale) per fargli fare pipì, e un altro spazio dove possa fare la popò senza affondare il sedere nella neve…
I cuccioli, gli animali anziani, i cardiopatici, diabetici o con problemi respiratori e quelli che hanno appena subito un intervento chirurgico, oltre a essere ben coperti, devono stare fuori solo per il tempo necessario ai bisogni fisiologici. Per tutti loro la neve è pericolosissima, perché il gelo può innescare gravi malattie debilitanti.
Il gatto e la neve
Anche fra i gatti che vivono fuori o che hanno la possibilità di uscire esistono gli amanti della neve e quelli che non la possono sopportare, che sono la maggioranza perché al gatto bastano 10 cm per sprofondare nella coltre e raffreddarsi. Questi ultimi, se lasciati fuori, devono comunque avere un locale chiuso dove rifugiarsi (locale caldaia, cantina, magazzino, portico, veranda).
I “gatti delle nevi”, invece, dovrebbero stare fuori il meno possibile e, appena possibile, vanno riportati in casa al caldo e asciugati al meglio con l’asciugamani, accertandosi che si riposino in un punto caldo dell’abitazione.