La camomilla contiene un olio volatile a base di azulene, che viene attivato completamente solo con il calore: essendo volatile, il recipiente va coperto durante la preparazione per evitare la dispersione nell'aria del principio attivo; non bisogna eccedere con i tempi di estrazione, per non ricavare anche sostanze con effetto opposto rispetto all'azulene: ciò significa che, se si lascia la camomilla in infusione oltre i 3 minuti, si otterrà... una bevanda eccitante!
Serve per favorire la digestione e contro crampi allo stomaco, gastrite e ulcera gastrica, colite, mal di testa e insonnia. Ottima per la mamma che allatta: tramite il latte, il principio attivo raggiunge il neonato; con il biberon, eventualmente con l'aggiunta di un pochino di miele; per placare l'irritazione della dentizione; nell'acqua del bagnetto serale, per lavare delicatamente la pelle e conciliare la nanna; per favorire il sonno anche nei più grandicelli; per calmare i dolori dovuti alle colichette. Nella donna attenua l'irritabilità da sindrome premestruale, regolarizza le mestruazioni e lenisce quelle dolorose; in gravidanza, contro le nausee mattutine e i doloretti di varia natura; al momento del parto, come rilassante e blando analgesico; in menopausa, combatte vampate di origine nervosa, tensioni e insonnia.
Com’è fatta la camomilla
Quella che si trova in commercio è la camomilla romana (Chamaemelum nobile), più facile da raccogliere perché provvista di infiorescenze più grandi. Quella che si trova nei campi o ai margini delle strade di campagna è la camomilla comune (Matricaria chamomilla), i cui piccoli fiori sono dotati delle stesse proprietà della "sorella maggiore". Entrambe appartengono alla famiglia delle Asteracee o Composite.
La romana è un’erbacea perenne a portamento strisciante, con fusti di 10-30 cm e foglie pennate di 1-5 cm; le infiorescenze (in gergo tecnico "capolini") di 2 cm di diametro, hanno fiori centrali di colore giallo e i fiori periferici bianchi.
La camomilla comune è un’erbacea annuale a portamento eretto, alta fino a 50 cm, e i capolini raggiungono 1,5 cm di diametro massimo.
Entrambe le specie emanano un intenso odore aromatico, che si acuisce strofinando tra le mani le foglie o i capolini.
Dove e come si coltiva
Si trova spontanea ai bordi delle strade di campagna e dei campi, oppure si può coltivare in tutta Italia indifferentemente in vaso o in piena terra; la romana dalla Val Padana in su va ritirata in serra fredda d’inverno.
Si coltiva in vaso di plastica di almeno 18 cm di diametro per ogni pianta o in un angolo dell'orto, purché il terreno sia calcareo (anche povero e sassoso) e l'esposizione a sud.
Necessita di annaffiature solo in vaso nel cuore dell’estate. Non va concimata. Si semina in aprile direttamente a dimora.
Teme il ragnetto rosso, causato dallo stress idrico dovuto a carenza d’acqua.
Come si raccoglie
Il momento migliore per la raccolta dei capolini è, nei mesi di giugno e luglio, la mattina fino al mezzogiorno, da quando i raggi del sole hanno asciugato la rugiada notturna fino alla massima produzione di olio essenziale.
Si raccolgono i singoli capolini o le piante intere, da appendere poi a testa in giù in un luogo ombroso e aerato per l'essiccazione: le infiorescenze si staccano una volta secche e si ripongono in un contenitore di vetro a chiusura ermetica, da conservare in luogo fresco e buio.
In erboristeria si trovano sia i capolini secchi sia l’olio essenziale.
Come si usa in cucina
Si utilizza per tisane calmanti o per preparare infusi aromatici con frutta di stagione (pesche, albicocche, ciliegie) o frappé delicati.
I rimedi naturali con la camomilla
• Per favorire il sonno e placare l’ansia: portate l'acqua a ebollizione, versatela nella tisaniera con due cucchiaini di fiori secchi, copritela col coperchio e lasciatela in infusione per 3 minuti, filtrate, addolcite con miele di tiglio e bevete caldo a piccoli sorsi. Se usate le bustine confezionate, ognuna basta per due tazze; non usate l'alluminio per l’infuso, perché altera il sapore.
• Contro le allergie respiratorie (raffreddori allergici, febbri da fieno e asma): due volte al giorno fate per 10 minuti inalazioni di vapori versando mezzo litro d'acqua bollente su un cucchiaio di fiori secchi.
• Per placare le irritazioni cutanee: ponete un cucchiaino di fiori secchi in una tazza di latte bollente, dopo 2 minuti filtrate, applicate compresse imbevute del liquido tiepido.
Come si usa in cosmesi
L'ultimo risciacquo dei capelli biondi con il giallo infuso (15 g di fiori per 15 minuti in mezzo litro d’acqua bollente) aiuta, lavaggio dopo lavaggio, a schiarirli, donando lucentezza, riflessi dorati e un leggero profumo.
Contro gli occhi stanchi e le borse, fate un impacco di latte tiepido e camomilla (10 g di fiori infusi per 10 minuti e poi schiacciati e filtrati), che si applica con compresse di cotone da mantenere per 15 minuti, si elimina con acqua di rose.
Per favorire un sonno riposante dopo una giornata stressante, fate un bagno appendendo un sacchettino di cotone con 100 g di fiori direttamente sotto il getto dell'acqua calda.
Curiosità sulla camomilla
• La camomilla romana (Chamaemelum nobile) e la camomilla comune (Matricaria chamomilla) hanno le stesse proprietà. L'appellativo "romana" fu dato dai Romani per darsi importanza: la pianta è originaria dell'Oriente.
• Gli Egizi la veneravano con il nome di Erba del sole, e più a Nord i Sassoni la consideravano un'erba sacra.
• Nel Medioevo si spargeva in abbondanza per terra nelle abitazioni, a mitigare gli odori di un'epoca poco igienica!
• Nel linguaggio dei fiori ha il significato di "pazienza nelle avversità".
• Nell'orto, piantatene molti esemplari e fateci giocare vicino i bambini: l'aroma rilassante si diffonde nell'aria, calmandoli.