Aspettate tutto l’anno la fioritura della camelia, fra febbraio e aprile. Avete visto gonfiarsi le gemme, poi diventate boccioli ben avvolti dalle squame protettive. E quando le temperature si sono leggermente alzate, proprio per favorire la fioritura, i boccioli anziché aprirsi in meravigliosi fiori si sono seccati e sono caduti? E voi vi chiedete cosa sia successo, a impedire una fioritura che sembrava già a portata di mano…
Gli Inglesi lo chiamano Bull Nose, perché i petali più interni provano ad aprirsi, al centro del bocciolo, che però rimane ostinatamente serrato e secco prima di cadere: la forma assunta ricorda quella di un “naso di toro”.
I motivi della caduta dei boccioli di camelia a fiore doppio prima di aprirsi possono essere molteplici, e non tutti risalgono all’ultimo periodo invernale.
7 cause per la caduta boccioli nella camelia
- Carenza di concime. La camelia primaverile (Camellia japonica) non ha un particolare bisogno di concimazione, tuttavia, quando lo scarso nutrimento si abbina a un pH troppo alto, può determinare la caduta dei boccioli prima dell’apertura. Si consiglia quindi di concimare due volte l’anno in primavera dopo la fioritura e in autunno con stallatico pellettato o altro concime organico, e di fornire in primavera un prodotto a base di ferro e manganese, soprattutto alle piante clorotiche.
- Siccità estiva. La mancanza di acqua in quantità adeguata nei mesi di luglio e agosto, quando si formano le gemme a fiore, fa sì che queste non abbiano una base solida, e che questa si fratturi quando il bocciolo cresce, cadendo anziché sbocciando.
- Sbalzo termico invernale. Giornate molto calde, con temperature anche superiori a 16-17 °C seguiti da notti fredde (intorno a 5 °C) determinano uno sbalzo termico che spinge i petali centrali ad aprirsi, mentre le pareti del bocciolo rimangono chiuse. I petali centrali si staccano dal calice e trascinano con sé il resto del bocciolo, che cade.
- Gelo invernale. Se il gelo (temperature inferiori a –10 °C) si verifica in pieno inverno a boccioli ancora ben chiusi, non costituisce un problema. Se invece si verifica tardivamente, quando i boccioli si stanno aprendo (si vede già il colore dei petali), allora può annerire il boccio e farlo cadere. Bisogna evitare che l’esemplare si scaldi troppo: va quindi ombreggiato nelle ore di sole invernale.
- Siccità invernale. Anche la mancanza d’acqua durante l’inverno può portare all’essiccazione e caduta dei boccioli. Gli esemplari in vaso vanno annaffiati ogni 7-10 giorni, mentre quelli in giardino ogni 15-30 giorni a seconda dell’andamento meteo.
- Autolimitazione per eccesso. Se i boccioli sono eccessivi rispetto alle dimensioni della pianta, non potendo essere portati tutti avanti, vengono fatti abortire dalla pianta stessa per fornire più nutrimento a quelli rimasti. Bisogna nutrire di più la pianta e sbocciolarla quando, fra dicembre e gennaio, appaiono veramente troppi boccioli.
- Malattia fungina. Sempre su boccioli in cui una parte dei petali sta iniziando ad aprirsi si può manifestare un attacco fungino da parte di Ciborinia camelliae, che colpisce solo i fiori già aperti, provocando però la caduta dei petali già distesi o ancora serrati. Si previene rimuovendo tutto il materiale caduto dalla pianta a terra entro il mese di gennaio.