calendola
La calendola fiorisce per quasi tutto l'anno.
La calendola è un'erbacea perenne che vive bene dalle rive del mare fino alla bassa montagna in giardino, oppure in vaso, e fiorisce a lungo

Detta anche “fiorrancio” o “garofano di Spagna”, la calendola (Calendula officinalis) è una piantina generosa perché, soprattutto nelle zone con clima mite, fiorisce per tutto l’anno chiedendo in cambio ben poche cure. Dà buoni risultati anche in vaso, dividendo i cespi dopo alcuni anni.

Origine: sconosciuta.

Descrizione botanica: erbacea perenne, spesso coltivata come annuale perché il cespo tende ad aprirsi divenendo poco decorativo e a ridurre la fioritura. Ha radice fittonante dotata di numerose radichette e fusto (30 cm) ramificato, spesso a formare un cespuglio (20 cm di diametro). Le foglie basali sono oblungo-lanceolate, a rosetta, quelle cauline spatolate, a margine sinuoso, tutte color verde chiaro. I capolini terminali (anche 10 cm di diametro) sono giallo-arancio, con fiori tubulosi al centro e ligulati alla periferia, da buona Asteracea o Composita; sono semplici (doppi nelle varietà); appena sbocciati hanno un buon profumo che diviene poi sgradevole; si aprono da marzo a ottobre (da febbraio a dicembre nel Sud). L’intera piantina è coperta da peluria e, strofinata, emana un gradevole aroma.

Specie affini e varietà: alcune decine di varietà che differiscono per taglia della pianta e per forma e colore dei fiori.

Esposizione: in pieno sole, al massimo mezzo sole.

Temperatura: soffre sotto i 2 °C; tollera il caldo torrido.

Precauzioni invernali/estive: nel Nord va ricoverata in una stanza fresca (5-15 °C). Sopporta i venti salmastri.

Vaso: in plastica o terracotta (nel Sud), di diametro 14 cm per pianta con tralci lunghi 40 cm. Rinvasate solo quando tutto il terriccio viene occupato dalla pianta.

Terra: fertile, leggera, torbosa e ben drenata ma non troppo arida, per es. metà terra da giardino e metà terriccio universale.

Acqua: abbondante e regolare tra maggio e settembre, appena il substrato si asciuga; media o scarsa nei restanti mesi.

Concime: da maggio a ottobre ogni 15 giorni nell'acqua di irrigazione un prodotto liquido per piante da fiore.

Potatura: eliminate regolarmente i capolini appena sfioriti per favorire lo sviluppo di nuovi fiori.

Moltiplicazione: per seme in aprile-maggio o in settembre.

Malattie e parassiti: gli afidi possono colonizzare i capolini ancora in boccio; le mosche bianche si presentano di frequente durante l’inverno se la stanza è poco arieggiata.

Note: i “petali” si possono aggiungere all’insalata o al risotto per portare una gradevole nota di colore (sono commestibili).

Per approfondire

PIANTE DA TERRAZZO E DA BALCONE
I consigli dell'esperto per terrazzi e balconi fioriti
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