Fortunella hindsii (Hong Kong kumquat o mandarino cinese) fa parte, insieme alle altre varietà di Fortunella, della famiglia delle Rutacee e tollera molto bene gli spazi di un piccolo vaso bonsai, meglio di altri agrumi.
Ha piccole spine e fiorisce 1-2 volte l'anno, secondo il clima, con piccoli fiori bianchi profumati cui seguono piccoli frutti simili a mini-arancine del diametro di 1-1,5 cm.
Dove mettere il bonsai kumquat
In primavera-estate ponetelo a cielo aperto. In luglio e agosto meglio posizionarlo in zona ombreggiata. È consigliabile l'utilizzo di rete ombreggiante al 40%, reperibile nei garden center.
In inverno va riposto in serra fredda con una temperatura compresa tra +3 e +9 °C in zona molto luminosa. Indispensabile la luce: la sua mancanza causerebbe la cascola delle foglie e di conseguenza forte stress per il bonsai. Proprio per questo motivo non riuscirebbe a fiorire nella primavera successiva... quindi niente frutti per tutto il nuovo anno.
L'annaffiatura
Moderata in inverno, è sufficiente che il substrato sia leggermente umido. In estate è importante bagnare abbondantemente fino a quando l'acqua fuoriesce dai fori di scarico del vaso lasciando poi asciugare bene il terreno tra un’innaffiatura e l'altra. Esistono dei rilevatori di umidità per bonsai che possono aiutare a individuare meglio il momento in cui è necessario annaffiare.
La concimazione
Concimare con concime organico a lenta cessione dalla primavera all’inizio dell’autunno. Nello stesso periodo è consigliabile l'uso di lupini macinati, un ottimo ammendante e migliorativo delle condizioni biochimiche del terreno. L'esito sarà una fruttificazione più abbondante e rigogliosa.
Il rinvaso del bonsai kumquat
Ogni 3-4 anni in primavera con una potatura parsimoniosa delle radici. È tuttavia importante eliminare quelle radici che sono diventate troppo grosse e invadenti.
Come terriccio consigliamo una miscela composta dal 60% di Akadama calibrata, dal 20% di pozzolana a grana fine e dal 20% di terriccio universale. L’Akadama è un’argilla proveniente dal Giappone, si presenta in granuli di varie dimensioni. Da questa si elimina con un setaccio tutto ciò che è inferiore a 1 mmq. La pozzolana, più nota come pomice (ottenuta dalla schiuma lavica proveniente dal Sud Italia) va anch'essa setacciata come l'Akadama e vanno utilizzati i granuli > 1 mmq e < 3,5 mmq. Il terriccio universale deve essere di qualità superiore (quello per professionisti); ogni altro tipo può essere dannoso alla coltivazione del bonsai per l'eccessiva capacità di trattenere l'acqua, facilitando così possibili marciumi radicali.
Formazione e potatura
I rami vanno modellati con filo di alluminio ramato in primavera-estate. La modellatura con il filo è un’operazione molto delicata che richiede una adeguata esperienza, pena la rottura di ramificazioni importanti.
Dopo che sono apparsi i fiori, potare i germogli al secondo nodo. In marzo va eseguita una potatura di formazione per dare al bonsai la forma desiderata ma soprattutto una “forma credibile”.
Riproduzione
Eseguire talee legnose e mettere a radicare in singoli vasetti contenenti torba e sabbia, messi a dimora in serra fredda fino a quando la temperatura esterna sarà decisamente mite.
Malattie e parassiti
Mal secco. È un aggressore fungino penetrato nella pianta attraverso le vie più disparate (ferite, radici, marciumi vari) e generalmente ha un’evoluzione irreversibile che debilita piano piano la pianta fino a farla morire. Non esiste antidoto, ma se il bonsai è ben curato, l'aggressione non è poi così frequente. È consigliabile l'irrorazione rameica nel periodo autunnale come copertura precauzionale nei confronti anche di altri patogeni.
Cocciniglie e ragnetto rosso possono aggredire il bonsai di agrumi allo stesso modo delle piante più grandi. In questo caso è meglio affidarsi a un esperto per l'utilizzo di prodotti specifici.