Il kumquat o fortunella o mandarino cinese è un agrume ornamentale che si coltiva anche nel Nord Italia. Vediamo come.

Kumquat ovale e rotondo

Esistono due tipi di kumquat o mandarino cinese o fortunella: il kumquat ovale (Fortunella margarita), di origini cinesi, forma piccoli arbusti (fino a 80 cm d’altezza) o alberelli (alti fino a 3 m) compatti, con rami un po’ spinosi. Le foglie sono lanceolate, verde scuro lucido sopra e più chiare sotto. I fiori, che compaiono fra luglio e settembre, sono singoli o riuniti in piccole infiorescenze. I frutti sono piccoli, ovali, lunghi 4 cm e larghi 2, e con una sottilissima buccia arancione, liscia e ricca di oli essenziali; la polpa è acidula.

Invece il kumquat rotondo (F. japonica) è originario del Giappone. Molto simile al kumquat ovale, ha foglie più piccole, più chiare e con nervature rilevate; i frutti sono di forma tondeggiante, di 3 cm di diametro.

Come acquistare il mandarino cinese

È frequente trovare belle piante di kumquat sui camioncini carichi di ortaggi e piante mediterranee da vendere a bordo strada. Accertatevi che siano muniti di regolare licenza di vendita, per non contribuire a finanziare la criminalità.

Controllate comunque che tra il fogliame non vi siano ragnatele sottili, dovute al ragnetto rosso.

Dove mettere il kumquat

Nelle zone miti (costa tirrenica e meridionale) prospera anche in piena terra, in un luogo soleggiato e riparato dai venti freddi. Nel Nord Italia va coltivato in vaso, in modo da poterlo avvolgere con teli di plastica o di tessuto non tessuto, o, nella zona alpina, spostarlo in ottobre in una stanza fresca ma luminosa, dove rimarrà fino ad aprile: rispetto agli altri agrumi è nota la maggiore resistenza al freddo.

Come coltivare il mandarino cinese

Esposizione: ben soleggiata e riparata dai venti freddi; tollera quelli salmastri.

Temperatura: fra –8 e +38 °C.

Precauzioni invernali/estive: può vivere in piena terra da Firenze in giù e lungo tutta la costa tirrenica; in vaso nel resto d’Italia. In inverno in Val Padana proteggere il vaso in serra fredda o con avvolgimenti plastici; sulle Alpi spostare in una stanza fresca e luminosa. Non deve assolutamente svernare in un luogo riscaldato.

Vaso: ø min. 28 cm per pianta alta 40 cm, ideale ø 60 x h 60 cm per pianta alta 1,50 m. Rinvaso ogni 2-3 anni (nell’anno del rinvaso produce pochissimo) in marzo.

Terra: il terreno dev'essere leggero (quindi non argilloso) e non o poco calcareo, fertile e molto ben drenato. Si pianta da marzo a maggio, ad almeno 2 m da altri alberi o manufatti. In zone calde creare una conca attorno al colletto. In vaso utilizzate un terriccio specifico per agrumi in vaso, oppure una parte di terra da giardino, una parte di sabbia e mezza parte di argilla; ottimo drenaggio sul fondo.

Acqua: in piena terra si annaffia solo nel primo anno dopo l’impianto e, sporadicamente, nelle estati veramente secche. Da marzo a ottobre la pianta in vaso va annaffiata regolarmente, con acqua decalcificata, dopo che il substrato si è ben asciugato; nelle giornate eccessivamente calde irrorate il fogliame con acqua vaporizzata.

Concime: le piante in piena terra si concimano con un prodotto organico come il letame ben maturo in ottobre e con un fertilizzante granulare per agrumi in aprile. Gli esemplari in vaso vanno concimati da marzo a settembre con un prodotto specifico per agrumi, o del tipo a lenta cessione oppure del tipo liquido, nell’acqua d’annaffiatura ogni 15 giorni. Una volta al mese, durante la bella stagione, aggiungete un pizzico di sequestrene o altro fertilizzante ferroso direttamente sul terreno: previene la clorosi (carenza di ferro), causa di ingiallimento del fogliame. In novembre è bene somministrare un prodotto organico come lo stallatico pellettato.

Potatura: va allevato in forma libera perché la pianta assume spontaneamente una forma contenuta e aggraziata. Sulle piante giovani si può intervenire tagliando i getti laterali così da convertire la naturale forma a cespuglio in un alberetto. Gli esemplari adulti si potano solo se necessario per restituire una forma o ridurre l’ingombro: si eliminano tutti i rametti fuori sagoma, esauriti o disseccati.

Riproduzione: per seme (pianta selvatica, da innestare, vigorosa). Per innesto a occhio a gemma dormiente, in agosto-settembre. 

Malattie e parassiti del kumquat

Fra gli insetti le cocciniglie, da combattere con olio bianco. Gli esemplari che svernano in luoghi troppo caldi vengono aggrediti dal ragnetto rosso, che si combatte aumentando l’umidità.

Il portainnesto del kumquat

Il portainnesto elettivo per il kumquat è l’arancio trifogliato (Citrus trifoliata), che garantisce la resistenza al freddo ma anche le dimensioni contenute, indispensabili per la coltivazione in vaso.

Raccolta e conservazione del kumquat

I frutti si colgono fra novembre e aprile, quando hanno il colore tipico aranciato. Tagliate il picciolo con le forbici per non staccare la rosetta (che accelera il deperimento).

Conservateli in ambienti freschi, asciutti e bui, in cassette di legno in unico strato, per un tempo ridotto (15-20 giorni).

Mandarino cinese: valore nutrizionale

Ha proprietà aperitive e digestive grazie agli oli essenziali contenuti nella buccia, e dissetanti (acqua 80 g/hg). È anche energetico (71 Kcal) grazie agli zuccheri (15,9 g), diuretici (potassio 186 mg), benefico per l’equilibrio nervoso (magnesio 20 mg); contiene inoltre zinco, rame e manganese. Apporta vitamina A (15 µg), C (43 mg) e gruppo B, inclusi i folati (17 µg), e poi luteina + zeaxantina (129 µg) utilissime per la salute degli occhi.

Mandarino cinese in cucina

È un frutto gradevole e dissetante: si consuma fresco, intero, con tutta la buccia. In alternativa, per grandi produzioni si utilizza in macedonia, si fa candito o si trasforma in marmellata o in liquore.

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