Il banano di montagna o Paw Paw (Asimina triloba) è un albero pollonifero alto 7 m e largo 4 m, a crescita lenta. Ha un apparato radicale fittonante, profondo, delicatissimo. Le grandi foglie sono alterne, obovate, leggermente tomentose sotto, color verde brillante che in autunno, prima di cadere, diviene giallo-oro, caratteristico portamento decombente. Sui rami nudi di un anno, in aprile, da gemme ascellari si aprono grandi fiori singoli, di colore rosso-marrone.
Produce grandi bacche ovali, lunghe fino a 15 cm e fino a 500 g di peso, riunite in gruppetti di 3-4 (come i caspi di banane). Hanno buccia sottile verde chiaro che diviene giallastra a maturazione. La polpa è bianco-giallastra, cremosa, molto aromatica e profumata, dal sapore dolce.
Sopporta fra –25 e +30 °C, richiede un minimo di 400 ore di freddo invernale (altrimenti non fiorisce) e 800 mm annui di pioggia; preferisce zone umide, non sopporta il caldo torrido. Può vivere solo nel Nord Italia o sopra i 1.000 m slm sull’Appennino, sempre in pieno sole (ombreggiate in piena estate le piante fino a 5-6 anni d’età).
Vuole un terreno fertile, sciolto, con pH medio-acido (5.5-7), umido ma ben drenato; non sopporta terreni calcarei. Non va messo in vicinanza di fruttiferi che richiedono trattamenti fitosanitari. Piantate solo esemplari giovanissimi e da vaso, lasciando del tutto intatta la zolla: la delicatissima radice, se lesionata, produce un arresto della crescita per parecchi anni. Tenete sempre pacciamato con sostanza organica il piede.
L’irrigazione è necessaria in abbondanza nei primi 3 anni; in seguito se non piove a sufficienza tra maggio e settembre, 25 l/pianta ogni 7 giorni (teme la siccità).
Va concimato con 1 kg di torba o 200 g/pianta di stallatico secco all’impianto e ogni anno in novembre.
Non richiede altre cure, né si ammala o viene attaccato da parassiti.
I frutti si raccolgono da fine agosto a fine settembre (maturazione scalare, come la fioritura) quando tendono a divenire giallastri e cedevoli al tatto; se lasciati sulla pianta, cadono naturalmente a terra. Tagliate con la cesoia il picciolo e maneggiateli con molta cura: si ammaccano facilmente. Conservateli per 5 giorni in una cassetta di legno in una cantina fresca e aerata, per 10 giorni in frigo, per 3 mesi tagliati a cubetti e congelati.