Gli Aster o astri o settembrini sono erbacee perenni che vivono bene in giardino e, quelli nani, in vaso. Ecco gli 11 segreti per coltivarli bene
Simbolo di amore duraturo e profondità intellettuale, la fioritura vaporosa e aggraziata degli Aster (= Symphyotrichum) o astri, così amata dalle nostre nonne, è in grado ancor oggi di rievocare la semplice spontaneità e gentilezza d’animo di epoche trascorse. Scopriamone insieme i segreti per una buona coltivazione…
11 segreti per coltivare gli Aster o astri
- La quasi totalità degli astri presenta sviluppo rizomatoso perenne adatto alla coltivazione in piena terra, con radici resistenti al caldo e al freddo. Solo le varietà nane si adattano bene alla coltura in vaso.
- Prediligono esposizioni soleggiate, in terreni freschi, leggeri e fertili, anche calcarei (particolarmente A. amellus). Pur tollerando una varietà di condizioni, occorre che il terreno sia ben drenato: eccessiva umidità o irrigazioni troppo frequenti favoriscono malattie fungine.
- La messa a dimora in giardino di giovani esemplari in vaso è da effettuare preferibilmente in primavera, non oltre il mese di maggio. Al momento dell’impianto incorporare al terreno materia organica, come letame maturo o terriccio di foglie.
- All'inizio della primavera i cespi cominciano a produrre sottili fusti abbastanza ramificati, con piccole foglie glabre. Da questo momento è consigliabile accertarsi che il terreno non si asciughi per periodi prolungati, seppure brevi periodi di siccità siano ben tollerati.
- Pur apprezzando provviste idriche regolari, gli astri temono i ristagni d’acqua, è quindi prudente aspettare che il terreno si asciughi prima della successiva irrigazione. Attenzione a non bagnare le foglie, pratica che favorisce la formazione di muffe fogliari.
- Per ottenere piante riccamente fiorite sono necessari regolari apporti di sostanza organica in tardo autunno o in primavera e concimazioni, seppure non eccessive, nel periodo precedente e durante la fase fiorifera.
- Come molte erbacee perenni, dopo due o tre anni l’intensità della fioritura tende a diminuire, indicando la necessità di dividere le piante e, idealmente, trasferirle in una diversa posizione, perché il terreno risulterà impoverito. Se questo non è possibile, riempire la buca d’impianto con nuovo terriccio mescolato a letame ben maturo.
- Le varietà con altezze comprese tra 60-150 cm presentano portamento eretto e richiedono sostegno per opporre maggiore resistenza a venti e piogge. I supporti (ottimi i rami di nocciolo), vanno predisposti fin dalla primavera per sostenere la pianta durante lo sviluppo.
- In tardo autunno, dopo la fioritura, gli steli si tagliano a circa 15 cm dal suolo.
- La riproduzione per semina degli astri si effettua in primavera. Quando le piantine raggiungono un’altezza di circa 10 cm, si trapiantano in contenitori individuali, con impianto in piena terra la primavera seguente. I risultati sono però molto variabili e il metodo più utilizzato è la moltiplicazione per divisione dei cespi, effettuata dopo la fioritura nei climi miti oppure a inizio primavera.
- Acari e lumache sono un problema soprattutto nella fase iniziale di emergenza degli steli. L’oidio, o ‘mal bianco’, si manifesta con una muffa biancastra su steli e fogliame: se il danno è esteso si dovrà ricorrere a prodotti a base di zolfo o fungicidi specifici.