Aphelandra: come coltivarla

L'Aphelandra (o afelandra) è una pianta esotica piuttosto comune in Italia come pianta d'appartamento. Non è raro farla perfino fiorire

Originario del Messico e di Panama, il genere Aphelandra giunse in Europa nel secolo scorso come pregiata e rara specie da serra.

Oggi l'afelandra è ampiamente coltivata come pianta ornamentale e da regalo, apprezzabile sia per il suo fogliame verde o più spesso rigato in bianco avorio, sia per la curiosa fioritura interessante sia in A. squarrosa, giallo oro, rossa o arancione, sia nella splendida Aphelandra sinclairana, nota anche come "regina di Panama" (stranissimi fiori rosa intenso), meno diffusa anche per le sue maggiori esigenze in fatto di clima che deve essere caldo e umido, senza correnti d'aria e luminoso.

Le belle nervature bianche vengono forzate nelle varietà coltivate, e hanno valso all'afelandra il soprannome di 'zebra plant' nei Paesi anglosassoni, mentre in Italia è nota anche come 'fiamma gialla' per la sua fioritura brillante.

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L'afelandra si fa notare per il fogliame e per i fiori.

In serra calda si coltiva anche Aphelandra flava, una specie dalla bella fioritura eretta color rosa-arancio, che ha bisogno di un clima molto caldo e umido.

Come coltivare l'aphelandra

  • L'afelandra cresce in vasi piccoli o medi, non ha grande espansione radicale, ma conviene comunque rinvasarla dopo l'acquisto in un vaso un poco più largo e profondo, con tre dita di argilla espansa sul fondo e con l'impiego di terriccio universale di alta qualità.
  • Si annaffia con moderazione durante la fase di riposo, quando non è in fiore, maggiormente durante la fioritura e la vegetazione, da aprile a settembre.
  • Richiede frequenti cimature del germoglio apicale per restare compatta dopo la fioritura e prima che si formino nuovamente i boccioli ed è utile, dopo l'appassimento dei fiori, ridurre l’altezza di un terzo, per stimolare l’emissione di nuovi getti laterali.
  • La temperatura ideale è fra 18 e 22 °C, ma tollera fino a 10 e 24 °C. Al freddo le foglie gelano irrimediabilmente, mentre con il grande caldo la pianta rallenta lo sviluppo.
  • Preferisce una zona luminosa, ma senza raggi diretti del sole. In estate può stare all’aperto all'ombra, in zona non ventosa e dove sia possibile mantenere elevata umidità atmosferica. Gradisce infatti l'umidità ambientale ed è opportuno spruzzarla spesso, meglio se con acqua piovana o minerale non gassata.
  • La pianta teme molto il ristagno idrico radicale: dopo ogni innaffiatura attendere 15 minuti poi svuotare il sottovaso e bagnare nuovamente quando il terriccio è quasi asciutto.
  • Afidi, cocciniglie e ragnetto rosso sono i possibili nemici, da combattere con i prodotti specifici.

• Per favorire lo sviluppo di nuove foglie vigorose e di nuovi fiori concimare, in primavera-estate, settimanalmente, poi ogni 2 o 3 settimane da settembre ad aprile.

• In situazioni di pianta sofferente, perché in ambiente troppo caldo e/o secco, spostare la pianta in luogo più fresco e utilizzare un prodotto nutritivo anti-stress.

• In natura, nelle zone tropicali di Messico, Brasile e Antille, l'afelandra fiorisce normalmente nel periodo autunnale, ma nel nostro Paese, dove viene coltivata e forzata in serra calda, viene proposta nei vivai, negozi e garden center soprattutto tra ottobre e marzo.

Da abbinare a...

• L'afelandra è la tipica pianta tropicale da ambienti caldi e umidi: va pertanto abbinata, in locali luminosi, caldi e non secchi, ad altre specie tropicali come il bellissimo croton dal fogliame colorato e tutte le altre tropicali (ficus, dieffenbachia...)

• Volendo creare una composizione con altre specie occorre utilizzare una cassetta o vaso piuttosto largo, nel quale coltivare per esempio la fittonia dal fogliame anch'esso vivacemente rigato, oppure la maranta dalle larghe foglie variegate.

 

Aphelandra: come coltivarla - Ultima modifica: 2019-07-18T07:26:36+02:00 da Redazione Passione In Verde