Calatea e maranta, molto simili ma NON UGUALI

Calatea e maranta sono due piante d'appartamento molto comuni, apparentemente uguali, ma in realtà diverse, sebbene vogliano le stesse cure

Calatea e maranta, oltre ad appartenere alla stessa famiglia (Marantacee), sono molto simili esteticamente fra loro, hanno le stesse esigenze e spesso vengono confuse anche nei cartellini con cui vengono vendute. Per questo le descriviamo assieme.

Come sono fatte calatea e maranta

Le calatee (es. Calathea crocata) sono piante erbacee alte 50-60 cm, tranne Calathea makoryana che può raggiungere 1 m d'altezza, con diametro di 60 cm; dalle radici rizomatose o tuberose nascono direttamente le foglie dal lungo picciolo che sorregge lamine espanse, tutte arricchite da disegni molto spettacolari, simmetrici e regolari, in chiaro nella pagina superiore, in colore contrastante nella pagina inferiore in un’alternanza di verdi e marroni, di forma e consistenza diverse. Per la disposizione delle macchie fogliari, vengono anche chiamate “orme di coniglio” o “zampe di coniglio”. Calathea crocata produce anche in casa splendidi fiori eretti, rosso-aranciato, a forma di calice in più strati di petali sovrapposti.

Le marante (Marantha leuconeura) sono piante erbacee, perenni, erette o prostrate, con radici rizomatose da cui spuntano foglie radicali e sottili fusti; dagli internodi emergono nuove foglie e radichette che, nell'ambiente naturale, propagano le varietà striscianti; le grandi foglie, guainate alla base, hanno una forma ovale e arrotondata all'apice e il colore verde brillante è interrotto da disegni, in verde scuro, porpora o bruno. Praticamente impossibile ottenerne anche la fioritura.

Dove e come si coltivano

  • Sono originarie di Brasile, Perù, Colombia, Messico e Guyana, in cui vivono nel sottobosco.
  • Si coltivano in vaso in plastica, di diametro di 16 cm per una pianta alta 40 cm. Piuttosto lente a crescere soprattutto se il vaso è piccolo, tendono a mantenersi abbastanza compatte, occupando poco spazio. Si rinvasano ogni 2-3 anni in un contenitore di una misura in più, con una miscela di torba e sabbia in parti uguali, oppure di terriccio universale e torba in parti uguali e una manciata di perlite. Ottimo drenaggio anche sul fondo del vaso.
  • Non amano troppa luce, né i raggi diretti del sole; il fogliame non perde il disegno nemmeno se l’esemplare è posto in angoli piuttosto bui (ma non del tutto privi di luce).
  • La temperatura ottimale è fra 18 e 22 °C. Detestano le correnti d’aria e i caloriferi. Temono anche minime inferiori a 10 °C; possono vivere all’aperto solo da maggio inoltrato a settembre.
  • L’annaffiatura va erogata direttamente sul substrato con acqua riposata (ma meglio quella piovana) ogni 2-3 giorni in estate e ogni settimana in inverno, scolando dopo mezz’ora l’acqua in eccesso nel sottovaso. Il substrato deve rimanere appena umido.
  • Il concime è necessario da aprile a settembre, ogni 30 giorni sotto forma di mezza dose di prodotto liquido per piante verdi nell’acqua d’irrigazione.
  • Tagliate i rami o le foglie che escono dalla sagoma e le foglie secche. Moltiplicatele per divisione dei cespi, in primavera.
  • Per la calatea e la maranta l’umidità è un fattore fondamentale, assicurata da vaporizzazioni giornaliere della chioma in estate e a giorni alterni nelle altre stagioni (utilizzate acqua riposata per 24 ore, altrimenti restano le macchie di calcare); è bene anche allestire un sottovaso di diametro doppio rispetto al vaso, riempirlo con uno strato di argilla espansa grossa sopra al quale appoggiare il vaso e tenere l’argilla sempre coperta da un dito d’acqua.
  • Perché risaltino sempre i disegni del fogliame, è necessario pulire di frequente le lamine (almeno una volta al mese) con una spugnetta imbevuta d’acqua riposata, reggendo ogni foglia con la mano.

Malattie e parassiti di calatea e maranta

  • Se le foglie tendono ad arricciarsi, ad avvizzire e a seccarsi lungo il margine, senza cadere, segnalano il freddo eccessivo o la scarsa umidità (o ambedue combinati) o le correnti d’aria fredda.
  • Se i disegni sulle foglie sbiadiscono e i colori non sono più nitidi, la luce è eccessiva.
  • Se le foglie perdono progressivamente colore, ingialliscono, si notano minuscoli puntini rossi e sulla pagina inferiore compaiono sottili ragnatele, è il ragnetto rosso.

Per approfondire

PIANTE D'APPARTAMENTO
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28727 - Ultima modifica: 2019-08-10T15:15:00+02:00 da Elena Tibiletti
Calatea e maranta, molto simili ma NON UGUALI - Ultima modifica: 2019-08-19T08:08:42+02:00 da Redazione GI